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CARABINIERI FOLGARIA (TN) * SALVATA LA VITA AD UN TURISTA COLTO DA MALORE MENTRE SCENDEVA CON IL SUO SNOWBOARD LA PISTA “ORTESINO”

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18.36 - lunedì 5 febbraio 2018

“Da grande voglio fare il Carabiniere”, è la frase che sovente i Carabinieri di Folgaria, impegnati sulle piste da sci del Comprensorio di Folgaria, si sentono dire dai bambini che li vedono in azione nelle molteplici attività istituzionali: parlano con la gente, risolvono problemi, ricevono denunce e svolgono le conseguenti indagini, intervengono in caso di incidenti, e se del caso elevano qualche contravvenzione per condotta pericolosa sugli sci.

 

 

Infatti la scena che si è presentata ieri agli utenti della pista “Ortesino” di Folgaria si è conclusa con intervento che ha consentito di salvare la vita ad un turista colto da malore mentre scendeva la pista “Ortesino” con il suo snowboard. La chiamata di soccorso era arrivata agli uffici dei Carabinieri via radio dagli operatori dell’associazione “Soccorso pista Fissa”.

Pochi giorni fa era stato annunciato che i Carabinieri erano stati dotati di una nuova motoslitta dotata di tutto l’occorrente, compreso il defibrillatore, la barella, la barella a pettine, il pallone autoespandibile, comunemente conosciuto come pallone di Ambu (Auxiliary Manual Breathing Unit) per la rianimazione delle persone, ed altro materiale indispensabile per il soccorso. C

on un motore da 600 centimetri cubici e 120 cavalli che consentono una velocità di circa 100 km/h, la motoslitta ha permesso ai due Carabinieri di raggiungere l’infortunato, distante circa 3 Km dalle Base Operativa dei militi a “Fondo Grande”, in poco più di 3 minuti, con tutta l’attrezzatura di bordo.

L’addestramento del personale che opera sulle piste da sci è determinante affinchè ogni operatore possa sapere cosa fare: una divisione dei compiti e la perfetta simbiosi tra tutti gli operatori consente di ridurre i tempi di intervento aumentando le probabilità di successo. E così è accaduto ieri; mentre un militare era impegnato con gli altri soccorritori, il secondo ha predisposto l’area per l’atterraggio dell’elicottero che era già stato allertato dal 118.

È una procedura molto complessa perché in pochi istanti occorre individuare una zona idonea all’atterraggio, e chiudere quel tratto di pista per eseguire le operazioni in tutta sicurezza.

Uno dei due Carabinieri soccorritori ha quindi invitato gli sciatori a farsi da parte, e tutti hanno collaborato aiutando a segnalare quanto accadeva a chi sopraggiungeva.

Sempre in contatto con il pilota dell’elicottero, il militare si è posto con le spalle al vento per indicare al pilota il luogo ove atterrare contro vento in sicurezza, ed ha dato le indicazioni precise per farsi individuare ponendo le braccia ad “Y”, segnale di Ok per l’atterraggio.

Febbrili anche le operazioni dei soccorritori impegnati a rianimare l’infortunato. L’uso del defibrillatore automatico, possibile solo nei casi accertati di arresto cardiaco, è stato determinante: istanti interminabili dopo che la prima scarica non aveva sortito effetto, ed un sospiro di sollievo lo hanno avuto tutti solo dopo che una nuova scarica ha fatti si che riprendessero le attività vitali ed il defibrillatore sconsigliava ulteriori interventi.

Il resto lo hanno fatto i sanitari del 118 giunti immediatamente, i quali hanno imbracato il paziente ed imbarcato sull’elicottero in direzione di Trento.

È la prima volta che viene impiegato il defibrillatore automatico da quando è entrato in vigore il Decreto attuativo della Legge Balduzzi, emanato a doppia firma del Ministro dello Sport Lotti e del Ministro della Salute Lorenzin, che prevede la sua applicazione a decorrere inderogabilmente dal 1° luglio 2017.

Molta soddisfazione è giunta anche dagli istruttori del Centro addestramento Alpino dei Carabinieri dove notoriamente si addestrano tutti i Carabinieri addetti al Soccorso sulle montagne di tutta la Regione, non solo per il buon esito dell’intervento, ma per il “sangue freddo” dimostrato.

Tutti i frequentatori del corso di addestramento ricevono un attestato di abilitazione con l’obbligo di una sessione di “retraining” ogni 2 anni.

Il racconto dei Carabinieri sottolinea come durante la durata dell’intervento si era creata una forte sinergia sia con i volontari dell’Associazione “Fissa” che svolgono vigilanza sulle piste, che con gli altri utenti presenti sulle piste, una infermiera ed un medico ortopedico, che si sono prestati immediatamente per dare il loro contributo, ed a quanto pare capita spesso ai due militari di prestare soccorso anche dopo l’orario di lavoro perchè sono, tra l’altro, volontari della Croce Rossa Italiana.

 

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