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CAL – CONSIGLIO AUTONOMIE * SERVIZIO IDRICO: « PROTOCOLLO D’INTESA PAT E AUTORITÀ REGOLAZIONE ENERGIA RETI E AMBIENTE), VOTO NEGATIVO “ARERA NON TOCCHI GLI ACQUEDOTTI” »

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17.34 - mercoledì 18 gennaio 2023

Protocollo d’intesa fra la PAT e ARERA (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente). Voto negativo del Cal: ARERA non tocchi gli acquedotti. Il Cal ha esaminato e dato parere negativo alla proposta di deliberazione della Giunta provinciale, in merito all’Approvazione del Protocollo d’intesa fra la Provincia autonoma di Trento e l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA).

Il Presidente del Cal, Paride Gianmoena, aprendo, i lavori ha precisato che si tratta di una protocollo d’intesa, previsto dall’articolo 13, comma 7, dello Statuto di autonomia, per la consultazione preventiva in ordine alla compatibilità con lo Statuto e le relative norme di attuazione degli atti indirizzati ai soggetti esercenti il servizio idrico nel territorio provinciale, e per lo svolgimento da parte della Provincia dell’attività di raccolta di informazioni e documenti necessaria alle indagini conoscitive dell’Autorità. Gianmoena ha sottolineato come si tratti di un tema molto delicato, che tocca un elemento fondamentale dell’autogoverno del territorio, ovvero la gestione del servizio idrico da parte dei comuni.

Ripercorrendo i ragionamenti condivisi in Giunta, Gianmoena, in merito al protocollo, ha evidenziato come il protocollo preveda un confronto a tempi contingentati, senza tra l’altro includere espressamente il coinvolgimento del CAL, in merito agli atti regolatori prodotti dall’Autorità. L’Autorità manterrebbe, inoltre, la facoltà di disattendere totalmente le osservazioni eventualmente promosse dalla Provincia, senza la previsione di alcun ulteriore meccanismo concertativo. Perplessità desta, inoltre, la disciplina proposta in merito alla raccolta di dati in merito alla gestione del servizio idrico presso i Comuni: dati che, secondo l’orientamento del CAL, dovrebbero comunque essere sempre raccolti con l’intermediazione della Provincia, e con modalità e tempistiche compatibili con le capacità organizzative dei Comuni, che – si ricorda – gestiscono in economia il servizio idrico in buona parte del territorio trentino.

Negli interventi, ilSindaco di Andalo, Alberto Perli, si è espresso negativamente sul protocollo e ha ravvisato la necessità di un ragionamento più approfondito. La possibilità che gli atti regolatori di ARERA trovino diretta applicazione in Trentino metterebbe in grossa le amministrazioni comunali nell’adempiere alle prescrizioni impartite, le quali sono concepite per contesti dove il modello di gestione del servizio è differente, e su scala molto più ampia. La Sindaca di Valdaone, Ketty Pellizzari, è intervenuta a difesa della risorsa acqua, intesa come risorsa dell’autonomia. Ha, quindi, auspicato una maggiore conoscenza da parte del Governo della realtà trentina, una realtà atipica che andrebbe valutata politicamente.

Il Sindaco di Mezzana, Giacomo Redolfi ha annunciato il suo no a un protocollo che di fatto permette ogni decisione ad ARERA, scavalcando i Comuni trentini. Redolfi ha ricordato anche le ingerenze di ARERA nel sistema dei rifiuti con direttive calate dall’alto. Per Redolfi, inoltre. il voto negativo va nella direzione di salvaguardare una risorsa importante come l’acqua, vera ricchezza del territorio, da gestire direttamente a favore di tutti i cittadini. Vittorio Stonfer, sindaco di Giovo, ha annunciato voto negativo condividendo le preoccupazioni emerse in discussione su un protocollo che, a suo parere, rappresenta la fine degli acquedotti comunali e un danno all’autonomia trentina con un aumento dei costi per la cittadinanza.

Sulla stessa linea Andrea Brugnara, Sindaco di Lavis, che ha messo in evidenza l’importanza del patrimonio idrico del Trentino, una ricchezza incredibile che fa parte e non può essere disgiunta dalla storia del Trentino. Il Sindaco di Levico, Gianni Beretta, si è unito ai ragionamenti negativi sul protocollo aggiungendo come la risorsa idrica debba essere gestita in proprio e non con le direttive di ARERA. Analoga la posizione del Sindaco di Besenello, Christian Comperini, che ha definito il protocollo debole che pone i Comuni in un ruolo di passività in un contesto che, invece deve vedere la politica fare la sua parte a difesa del sistema autonomistico. Voto negativo anche del Sindaco di Bedollo, Francesco Fantini, per il quale la politica deve farsi portavoce di un disagio che fa riflettere su un Trentino che non può essere omologato al resto d’Italia. Negativo anche il voto della Sindaca di Rumo, Michela Noletti, che si è associata alle riflessioni dei colleghi in aula.

Il Sindaco di Mezzolombardo, Cristian Girardi, pur apprezzando il lavoro degli uffici provinciali, ha rimarcato la valenza politica del voto negativo di oggi, nel solco della storia e della tradizione a salvaguardia della nostra autonomia.

 

Il Protocollo
Lo schema di protocollo è il frutto delle trattative intercorse tra le due Province autonome e ARERA a partire dal 2018 e corrisponde alla proposta formalizzata dalla Provincia autonoma di Bolzano ad ARERA il 21 settembre 2022. Nel dettaglio, il protocollo individua le modalità e le procedure di carattere operativo per la previa consultazione degli atti dell’Autorità in materia di sistema idrico di carattere generale (artt. 1 e 2), stabilisce i compiti delle Province autonome relativi alla raccolta delle informazioni o dei documenti necessari alle indagini conoscitive, studi e indagini di settore nonché alle attività di carattere statistico svolte dall’Autorità nei territori di rispettiva competenza, istituisce un gruppo di lavoro con funzioni consultive, per le attività relative alla verifica di compatibilità degli atti regolatori con le prerogative statutarie della Provincia, composto secondo un criterio paritetico da componenti dell’Autorità e della Provincia competente.

 

Semplificazione autorizzazioni per gli impianti di telecomunicazione e radiodiffusione. Parere favorevole con osservazioni.

Successivamente, il Cal ha preso in esame e approvato dopo un’articolata discussione, il secondo punto all’ordine del giorno e vale a dire la proposta di delibera della Giunta provinciale concernente lo Schema di regolamento per la semplificazione dei procedimenti autorizzatori per gli impianti di telecomunicazione e radiodiffusione.
A illustrare la tematica è stato l’Assessore competente e Sindaco di Ala, Claudio Soini, che ha rimarcato come la principale novità riguarda lo spostamento della “competenza” ad autorizzare l’inserimento di nuove antenne dal Comune alla Pat (una previsione già inserita in legge, che trova declinazione procedurale e attuazione con il regolamento in esame). Inoltre, mentre il tavolo di coordinamento è già operante, con la modifica del Regolamento in esame viene data attuazione all’autorizzazione unica. In proposito, il CAL ha chiesto che il Comune sia sempre coinvolto nella conferenza di servizi deputata a concedere l’autorizzazione, a prescindere dal fatto che sia o meno richiesto il rilascio di un titolo edilizio. In questo modo – ed anche a fronte dell’individuazione, nei regolamenti edilizi comunali, dei siti sensibili, dove evitare la collocazione di impianti – sarà possibile, per i Comuni, intervenire più efficacemente a difesa della salute e del patrimonio paesaggistico del territorio, promuovendo la collocazione delle antenne in siti alternativi e ritenuti meno impattanti.

In discussione è intervenuto il Sindaco di Levico, Gianni Beretta, che ha portato l’esempio della sua città che, in seguito al proliferare delle antenne, ha elaborato un proprio “Piano antenne”. Ha chiesto, quindi, quale valenza e quale apporto può avere un’esperienza di questo tipo, utile a definire nel dettaglio la materia. Giacomo Redolfi, Sindaco di Mezzana, nel suo intervento si è detto dubbioso e ha chiesto maggior riscontro alle istanze che arrivano dal territorio e dai Comuni che mirano a salvaguardare l’ambiente da un proliferare di antenne. Per il Sindaco di Campodenno, Daniele Biada, che ha espresso, comunque, apprezzamento per il lavoro svolto, è importante anche se non di facile attuazione l’individuazione dei siti sensibili da parte dei Comuni.

Lo schema
Lo schema di regolamento interviene in un settore strategico per raggiungere l’obiettivo di un Trentino “smart territory”, dove le reti siano uno strumento per aumentarne l’attrattività e la competitività. Nel periodo della pandemia è risultata evidente, infatti, l’importanza delle reti di telecomunicazioni, fisse e mobili, nella risposta tecnologica alle attività anche da remoto. Servono, quindi, forme di semplificazione per l’installazione di nuovi impianti e per la riqualificazione di quelli esistenti, garantendo sempre modalità compatibili con la tutela ambientale e sanitaria. 
Lo schema, in discussione oggi mette gli operatori in sinergia con gli Enti locali, con lo scopo di garantire evoluzione tecnologica e celerità nell’installazione degli impianti. In questo senso verrà implementato uno sportello unico per il deposito delle richieste e sarà attivata una Conferenza dei servizi finalizzata ad ottenere un’autorizzazione unica con modalità semplificate.

 

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