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LANCIO D'AGENZIA

BOTTAMEDI – INTERROGAZIONE * È STATA PRESA IN ESAME LA REVISIONE DEL PIANO TRILINGUE E DELLA METODOLOGIA CLIL?

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17.09 - mercoledì 14 febbraio 2018

Interrogazione a risposta immediata. A distanza di tre anni dall’approvazione e della prima fase di attuazione del Piano Trentino Trilingue, il Consiglio del Sistema Educativo Provinciale ha approntato un documento ufficiale dove sono riportate molte criticità del Piano in essere e vengono indicate proposte migliorative e interventi correttivi per quanto riguarda gli aspetti organizzativi e la metodologia applicata, che risultano ad oggi problematici.

 

Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia per sapere se sia a conoscenza del documento e, in caso di risposta affermativa, se lo abbia preso in esame come solida base da cui partire per una revisione globale del Piano Trilingue (in particolare nella metodologia Clil) e quali degli spunti lanciati dal documento intende fare propri.

 

Consigliera Manuela Bottamedi

 

*

Resoconto stenografico:

 

SEDUTA CONSIGLIO 14 FEBBRAIO 2018

BOZZA

PRESIDENTE: Grazie, consigliere Tonina.
Passiamo alla successiva.

Interrogazione n. 5631/XV: «Interrogazione in merito alla revisione del piano trilingue e della metodologia CLIL», presentata dalla consigliera Bottamedi.

PRESIDENTE: Prego, consigliera Bottamedi.

BOTTAMEDI (Gruppo Misto): Grazie, Presidente. A distanza di tre anni dall’approvazione della prima fase di adozione del piano trentino trilingue, il Consiglio del sistema educativo provinciale in tempi recenti ha approntato un documento ufficiale (che sta circolando), dove sono riportate molte criticità del piano (in particolare trentotto punti), che vengono indicate però anche proposte migliorative e interventi correttivi per quanto riguarda gli aspetti organizzativi e la metodologia applicata, in particolare sul CLIL.
Tutto ciò premesso, interrogo il Presidente della Provincia per sapere se sia a conoscenza del documento e, in caso di risposta affermativa, se lo abbia preso in esame come solida base da cui partire per una revisione globale del piano trilingue, in particolare della metodologia CLIL e quali degli spunti lanciati dal documento intende fare propri.

PRESIDENTE: Grazie, consigliera Bottamedi.
Risponde il presidente Rossi, prego.

ROSSI (Presidente della Provincia – PATT Partito Autonomista Trentino Tirolese): Grazie. Per dire che naturalmente siamo al corrente del documento approvato dal Consiglio scolastico. È un documento che ovviamente riassume al suo interno anche posizioni divergenti, che però esprime un parere positivo sul provvedimento adottato che, come la consigliera Bottamedi sa per essere stata tra le stimolatrici di questo approccio di valutazione dell’andamento del piano trentino trilingue, quindi è un provvedimento che ha riaggiornato sia alcune scadenze del piano – come è noto – ma anche alcune modalità che devono essere ulteriormente approfondite e valutate. Peraltro il piano stesso prevede un termine al termine del triennio 2017/20 di una valutazione definitiva. Però le risultanze di quel provvedimento e le analisi che quel provvedimento contiene fanno riferimento anche ad alcuni dei rilievi, che il documento, approvato dal Consiglio scolastico, ci metteva in luce. Ciò che non può essere recepito di quel documento, è la parte nella quale c’è una critica di fondo all’obiettivo primario del piano trilingue, nella parte in cui si sostiene che lo stesso andrebbe a sottrarre possibilità di acquisizione di competenze e di livelli formativi adeguati sulle altre materie. È evidente che non è assolutamente così, quindi quel punto resterà disatteso.
Per quanto riguarda invece gli altri rilievi, il provvedimento li ha già in un certo senso fatti propri.

PRESIDENTE: Grazie, Presidente Rossi.
Consigliera Bottamedi.

BOTTAMEDI (Gruppo Misto): Grazie, Presidente. Io direi invece che il punto principale sarebbe stato proprio quello di rivedere la maggiore criticità che attualmente il CLIL sta mettendo in luce: la difficoltà nell’acquisire competenze disciplinari delle materie di preferenze del collegio docenti (scienze, geografia, ginnastica o quant’altro) su cui ogni scuola ha inserito la modalità CLIL. Il punto critico principale, quindi il nodo principale, è proprio quello: gli studenti oggi, a tre anni dall’approvazione del piano e quindi dell’introduzione del CLIL, così come è stata introdotta qua in Trentino, stanno evidenziando proprio delle difficoltà nell’apprendimento e nell’acquisizione di competenze disciplinari. Quindi secondo me è proprio lì che bisogna andare ad individuare le modalità migliori per superare questa criticità. Questo ovviamente è un mio parere, poi naturalmente il team di esperti che sta lavorando a questa valutazione, che effettivamente deve essere fatta (ce lo dice lo stesso piano), saprà individuare le modalità più corrette. Però, a mio personale avviso, anche da tutto quello che vedo, che sento, da tutti i feedback che ho ricevuto in questi anni, è proprio lì che bisogna andare a lavorare. Dopo di che, come ricordava il Presidente, il piano nella sua complessità è più che positivo, perché effettivamente il Trentino ha evidenziato delle lacune nell’acquisizione di competenze linguistiche (tedesco e inglese in particolare), quindi era giusto andare proprio a coprire quella lacuna; sul CLIL ho sempre espresso parere favorevole, ma naturalmente deve essere veicolato da insegnanti adeguatamente motivati e preparati. Su questo anche lo stesso Consiglio del sistema educativo provinciale ha espresso qualche perplessità, perché non tutti gli insegnanti oggi hanno questa motivazione e questa preparazione. È per questo che ogni tanto io pongo all’Aula il problema, in particolare al Presidente e all’assessore, proprio perché ci sono veramente tante cose da aggiustare.
Mi fa piacere comunque sapere che a fine 2018 ci sarà una valutazione intermedia con i correttivi che è giusto mettere in atto.

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