Dopo lustri di egemonia del centrosinistra, i trentini hanno deciso che fosse ora di aprire le finestre e far entrare aria nuova e fresca in una casa ormai asfittica. L’alternanza è sempre salutare, a volte addirittura salvifica. E lo strike del centrodestra del 4 marzo dimostra che la voglia di cambiamento dei trentini è dirompente.
Certo il successo schiacciante della Lega ci racconta di un partito che ha saputo radicarsi fortemente sul territorio, con il collega Fugatti protagonista attivo e interprete instancabile di tante battaglie a fianco della popolazione locale, e di un partito che ha saputo vincere la sfida del ricambio generazionale (il passaggio Bossi-Salvini ha ridato slancio e vigore ad un partito che solo 5 anni fa si stava arenando).
La vittoria della coalizione di centrodestra è dunque frutto del traino fondamentale operato dalla Lega. Forza Italia è rimasta al palo, un po’ arrancante, a riprova di quanto sia ora di importanza vitale riflettere su una strategia nuova, su un progetto di rilancio dell’unica forza liberale e popolare attualmente presente nel panorama politico italiano e trentino.
C’è un terreno molto vasto che va dissodato e coltivato in vista delle elezioni provinciali di ottobre, occasione fondamentale per dare al Trentino un governo nuovo che sappia potenziare i servizi pubblici essenziali (sanità e scuola), la sicurezza dei cittadini, l’autonomia speciale, l’impresa privata.
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Manuela Bottamedi
Consigliera provinciale di Forza Italia