Il presente atto ispettivo concerne la vicenda di una persona disabile, costretta a far uso della carrozzella, che ogni giorno dal lunedì al venerdì deve servirsi della ferrovia Trento-Malè nella tratta Trento-Mezzocorona per ragioni di lavoro.
La mattina non vi sono problemi, in quanto vengono impiegate le carrozze nuove, cui si accede mediante un’entrata a raso; e lo stesso valeva per la corsa di ritorno fino a tre mesi fa.
Da tre mesi a questa parte, invece, per il ritorno a Trento viene impiegata una carrozza vetusta, priva di entrata a raso.
Conseguentemente la persona in questione per poter accedere al treno deve utilizzare un montacarichi, che, con l’ausilio del personale, le consente di essere “issata” sulla carrozza.
L’operazione richiede qualche minuto e risulta essere particolarmente disagevole in caso di pioggia o neve.
Ma, soprattutto, risulta essere umiliante per una persona che si vede “movimentata” come fosse un pacco e che finisce con l’apparire la causa, ovviamente del tutto incolpevole, del ritardo che l’operazione necessariamente comporta.
Risulta all’interrogante che la signora si sia rivolta a più riprese alla Trento-Malè, lamentando la situazione di disagio e chiedendo che alla stessa sia posto fine, senza però ottenere ad oggi risultato alcuno.
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Quanto sopra premesso, il sottoscritto consigliere interroga il Presidente della Provincia al fine di sapere
a) quali sono le ragioni per cui nella tratta Mezzocorona-Trento per la corsa che ha luogo nel primo pomeriggio da tre mesi a questa parte viene utilizzata una carrozza vetusta, in quanto tale priva di entrata a raso;
b) se non ritiene che sia doveroso porre termine quanto prima alla situazione di disagio esposta in premessa, che si protrae ormai da oltre mesi;
c) quando si prevede possa essere nuovamente utilizzata nella tratta e per la corsa di cui sopra una carrozza dotata di entrata a raso.
A norma di regolamento si richiede risposta scritta.
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cons. Rodolfo Borga
Civica trentina