Le associazioni di pescatori delle Province autonome di Trento e di Bolzano e della Regione Veneto, riunitesi tutte assieme a Rovereto affermano che oltre il cinquanta per cento delle specie ittiche autoctone del fiume Adige sono estinte o a rischio estinzione.
L’incontro, il primo che riuniva tutte le associazioni interessate dal corso d’acqua del fiume Adige, è servito ad evidenziare i problemi per il tratto di fiume di propria competenza e pensare soluzioni condivise per la salvaguardia della salute di tutto il corso del fiume.
Diverse le cause che a detta degli intervenuti avrebbero portato alla decimazione delle specie: l’inquinamento, il folto numero di cormorani, le dighe presenti lungo il corso del fiume che impedirebbero ai pesci una libera circolazione nelle acque, la gestione degli svasi e delle aperture delle paratoie delle centrali idroelettriche.
In sintesi hanno chiesto di prendere dei provvedimenti prima che la situazione degeneri in maniera irrisolvibile, a salvaguardia del patrimonio ittico e dell’ecosistema del fiume Adige.
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Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere:
1. Se le informazioni emerse dall’incontro che ha visto riunite per la prima volta tutte le associazioni dilettanti pescatori delle provincie di Trento e Bolzano e della regione Veneto interessate dal corso d’acqua del fiume Adige, che denunciano il rischio di estinzione dei pesci autoctoni, siano da ritenersi fondate;
2. in caso di risposta affermativa al punto precedente se il Servizio provinciale competente in materia intenda analizzare la situazione, dare riscontro sulle cause che hanno portato a tale situazione al fine di mettere in campo tutte le azioni ritenute possibili a difesa del patrimonio ittico e dell’ecosistema del fiume Adige;
3. Nel dettaglio delle ipotetiche cause, se sia possibile verificare la gestione degli svasi e delle aperture delle paratoie delle centrali idroelettriche in modo da fissare modalità e tempistiche rispettose delle esigenze dell’economia idroelettrica, salvaguardando contemporaneamente la fauna ittica.
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.