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LANCIO D'AGENZIA

BCC – FEDERCASSE CREDITO COOPERATIVO – CASSE RURALI – CASSE RAIFFEISEN* ASSEMBLEA ANNUALE – “LA TERRA CHE VERRA“: « IN APERTURA LA “LECTIO COOPERATIVA” DELLA MINISTRA BONETTI »

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15.48 - venerdì 22 luglio 2022

“La terra che verrà. Le BCC, energia per le comunità” è stato il tema al centro della Assemblea annuale di Federcasse (l’Associazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen) che si è tenuta questa mattina a Roma.

Come consuetudine nelle ultime edizioni dell’Assemblea Federcasse, i lavori assembleari sono stati introdotti da una “Lectio Cooperativa”, affidata quest’anno alla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti e che ha avuto per tema “Genere, Generazioni e Cooperazione”.
Alla Assemblea sono altresì intervenuti il Presidente della Associazione Bancaria Italiana Antonio Patuelli e il Presidente della Confederazione delle Cooperative Italiane Maurizio Gardini.

 

La “Lectio Cooperativa” della Ministra Bonetti
Nella sua “Lectio Cooperativa”, la Ministra Bonetti ha sottolineato come nella attuale fase di incertezza, economica sociale e di prospettive per il sistema Paese, sia necessario attivare un nuovo “convincimento comunitario” per ridare fiducia e speranza. Una prospettiva nella quale la cooperazione – ha detto la Ministra – si pone a pieno titolo. Perché facilita “connessioni” in una logica di “corresponsabiltà”. Ed ha dalla sua una ineguagliabile capacità di interpretare, in una chiave di prossimità, i bisogni dei territori.
La Ministra ha, a questo proposito, ricordato il grande valore che assume l’art.45 della Costituzione che “riconosce” la funzione sociale della cooperazione senza fini di speculazione privata, il segno della valorizzazione di una esperienza sociale già presente nel tessuto sociale profondo del Paese e che – a maggior ragione oggi – deve

poter tornare a dispiegare tutte le sue potenzialità nel contesto di una più generale “visione” di sistema Paese in chiave generativa.
A questo proposito la Ministra ha ricordato le innovazioni (anche di lungo termine) contenute nel “Family Act” che per dispiegare tutte le sue capacità generative dovrà poter contare anche sul sistema delle banche cooperative e mutualistiche. “Dobbiamo solo sintonizzarci sui nostri desideri – ha concluso la Ministra – e capire che se avremo il coraggio della speranza, questi potranno diventare gli obiettivi concreti delle nostre azioni”.

 

L’intervento del Presidente dell’ABI, Patuelli
“Siamo in una fase di fortissimi cambiamenti” ha esordito il Presidente della Associazione Bancaria Italiana Antonio Patuelli nel suo intervento in collegamento con l’Assemblea Federcasse. “Vedremo adesso gli effetti che potranno avere le recenti decisioni della BCE sul rialzo dei tassi. E’ fisiologico aver azzerato i tassi negativi, il mio augurio è che questo porti ad una corretta “fisiologia” del rapporto tra risparmio e prestiti. Si dovranno, inoltre, verificare nel concreto le applicazioni delle nuove scelte della Banca Centrale Europea in tema di intervento sui debiti pubblici dei paesi membri dell’Unione, tema sul quale la Banca Centrale ha un ampio margine di discrezionalità”.

“In questo scenario – ha concluso – le banche italiane si trovano anche a dover affrontare l’incertezza del quadro istituzionale. Il mondo bancario italiano, lontano dalle polemiche politiche, continuerà a lavorare senza sosta per il sostegno all’economia, per promuovere sviluppo ed occupazione”. “Non c’è crisi – ha detto Patuelli – che possa bloccare questo impegno”. Sotto questo aspetto, Patuelli ha ringraziato il Credito Cooperativo “per il contributo che, come sempre avvenuto, sarà ancora dato allo sviluppo ed alla tenuta del sistema Paese”.

 

L’intervento del Presidente di Confcooperative Maurizio Gardini

“La cooperazione ha una diversità operativa, regolamentare e normativa che si legittima sul campo. E che rappresentiamo in ogni sede” ha detto nel suo intervento il Presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, esprimendo una particolare soddisfazione per i dati delle BCC presentati in Assemblea, che certificano la qualità del modello bancario cooperativo di sostegno all’economia reale. “In futuro – ha detto Gardini – le nuove sfide per la cooperazione saranno sul terreno energetico e del welfare, settori dove la mutualità può svolgere un ruolo centrale”. “Sono sfide importanti, ha concluso, sulle quali si sperimenterà la capacità della cooperazione di essere strumento essenziale per lo sviluppo del Paese”.

Sintesi della Relazione del Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba
Nella Relazione del Presidente Augusto dell’Erba i temi di più stretta attualità che riguardano l’azione e le prospettive delle 191 BCC e Casse Rurali affiliate ai due Gruppi Bancari Cooperativi Iccrea e Cassa Centrale e delle 39 Casse Raiffeisen dell’Alto Adige aderenti al Sistema di protezione istituzionale IPS Raiffeisen.

Le Banche di comunità anche negli ultimi due anni segnati dalla pandemia hanno confermato la propria vocazione anticiclica a sostegno delle famiglie e delle piccole e medie imprese, accrescendo le quote di mercato nel credito, migliorando considerevolmente la qualità delle esposizioni, rafforzando ulteriormente la propria solidità patrimoniale.
Dopo aver dato anche nel corso della crisi sanitaria un contributo significativo all’attuazione delle principali misure pubbliche a sostegno del reddito e della liquidità per imprese e famiglie, oggi chiedono ai legislatori europei misure proporzionali e adeguate alla peculiare natura mutualistica e alla propria funzione tipica.

 

Il contributo delle BCC al Paese. Lavoro, ristoro dei redditi, investimenti

• Il supporto delle BCC a famiglie e imprese nei territori non è venuto meno neanche negli ultimi due anni segnati dalla pandemia.

• Le BCC evidenziano coefficienti di capitale superiori alla media dell’industria bancaria (italiana ed europea), qualità degli attivi allineati alle migliori performance e una quota di impieghi indicizzati significativamente superiore alla media dell’industria bancaria (il 65 per cento contro il 48 per cento).

• Il numero di Comuni in cui le BCC operano come unica presenza bancaria è progressivamente cresciuto negli ultimi anni, fino a raggiungere “quota” 695 a marzo 2022.

• Dall’inizio della pandemia gli impieghi lordi complessivamente erogati dalle BCC sono cresciuti il triplo rispetto alla media dell’industria bancaria (9% rispetto al 3% superando a marzo quota 140 miliardi di euro).

• il 40% di tali impieghi, pari a circa 55 miliardi di euro, sono stati erogati dalle BCC alle famiglie e sono cresciuti ad un ritmo doppio rispetto alle altre banche (+ 12% per le BCC, +6% il resto dell’industria bancaria).

• Oltre 79 miliardi di euro, il 57% del totale dei crediti, sono stati erogati al settore produttivo. L’attività di finanziamento alle imprese da parte delle BCC ha fatto registrare nell’intero biennio pandemico un ritmo di crescita (pari al 7%) costantemente superiore rispetto al mercato (3%) ed è proseguito anche nei mesi più recenti.

• Le BCC confermano quote di mercato tra un quarto e un quinto in settori di elezione come agricoltura, turismo, manifattura e artigianato.

• Dall’inizio della pandemia, la riduzione dei crediti in sofferenza è stata per le BCC del 47%, più intensa rispetto all’industria bancaria (-41%): Per le famiglie – 37% rispetto al -10% dell’industria.

• Il rapporto sofferenze/impieghi, dimezzato negli ultimi ventiquattro mesi, è pari al 2,7%, sostanzialmente allineato al dato di sistema ed inferiore con riferimento ai settori d’elezione.

• La raccolta da clientela delle BCC ha supera a marzo 2022 i 193 miliardi di euro e presenta una crescita del 18% nell’ultimo biennio (+9% il mercato nazionale).

• Alla chiusura del Bilancio 2021 si registra un utile netto aggregato in forte crescita rispetto al 2020 (oltre 800 milioni di euro, + 38,1% rispetto al 2020.

• Il Cet1 Ratio delle BCC-CR è salito al 21,5% (era al 18,8% un anno prima), nettamente superiore sia a quello delle banche significative (15,3%) sia a quello rilevato per le banche meno significative (17,9%).

• Il Tier1 Ratio delle BCC-CR è cresciuto al 21,7% (era al 19,1% nel 2020) ed il Total Capital Ratio al 22,5% (era al 19,6% a fine 2020). Analogo sensibile rafforzamento non si è rilevato né per le banche significative né per l’insieme delle banche classificate quali meno significative.

• Le Giovani Socie e i Giovani Soci under 35 nelle BCC sono oltre 80 mila. La percentuale di donne nei consigli di amministrazione delle BCC è più che raddoppiata nel decennio 2011-2021, dall’8% al 17%.
Il modello di business delle BCC: efficace e chiave di successo

• Sono punti di forza del modello di business “resiliente” delle BCC un quadro giuridico “unico, prezioso ed efficace”, una “funzione tipica” riconoscibile da soci, clienti, portatori di interesse, la prossimità e capacità di rispondere alle esigenze di famiglie ed imprese (qualità della relazione e conoscenza dei territori).

• Nuove opportunità di posizionamento e di business si aprono in ambiti nei quali offrire risposte cooperative può fare la differenza:
– l’accompagnamento alle imprese socie e clienti, soprattutto le PMI, nella transizione ESG e nel necessario processo di accreditamento (rating ESG);
– l’acquisto dell’energia in forma consortile per ottenere condizioni migliori a vantaggio delle BCC e delle imprese socie e clienti;
– la promozione di comunità energetiche;
– il potenziamento dei servizi di efficientamento energetico e la spinta alla
mobilità sostenibile;
– il welfare aziendale e territoriale;
– i servizi offerti dalle Associazioni mutualistiche per l’assistenza sanitaria, quella
sociale alla famiglia, le attività culturali, di formazione, ricreative.

• Sul fronte energetico, il Credito Cooperativo sta già dando e potrà dare un contributo rilevante in termini di decarbonizzazione, protagonismo delle comunità, valorizzazione della logica mutualistica, contributo alla sovranità energetica, risparmio di costi.

• I consorziati a BCC Energia – 118 BCC, 11 Federazioni e 9 società ed enti del Credito Cooperativo – e 118 imprese clienti, nel 2021 hanno potuto beneficiare di un risparmio di circa 9 milioni di euro sul prezzo medio dell’energia grazie alla rinegoziazione dei contratti di fornitura.

• Le 50 Associazioni Mutualistiche già costituite su iniziativa delle BCC (cui si aggiungono le 24 in via di costituzione) hanno offerto prodotti e servizi ad oltre 122 mila assistiti erogando prestazioni sanitarie e non sanitarie per un valore superiore a 7,4 milioni di euro a favore dei soci.

• I Piani strategici 2022-2025 presentati dalle Capogruppo Iccrea e Cassa Centrale puntano – oltre che sull’ulteriore miglioramento della qualità del credito, della profittabilità, dei coefficienti di capitale – al potenziamento del servizio alle BCC, ad accompagnare le banche e le imprese socie e clienti nel percorso di innovazione digitale che non potrà che essere originale (intrecciando la prossimità fisica e la “prossimità a distanza”) e in quello di adeguamento ai fattori ESG.
Semplicità e proporzionalità.
L’Europa e l’Italia hanno diritto a norme che assicurino stabilità e sviluppo
• Si ritiene che l’acronimo LSI applicato alle banche venga una volta per tutte interpretato non come “less significant institution”, ma come “locally significant institution”.

• Negli Stati Uniti – ma anche in Canada, Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Svizzera – gli standard di Basilea sono applicati solo alle banche maggiori. Per le cosiddette banche di comunità, che rappresentano oltre il 90 per cento delle banche operanti in quel Paese, dal primo gennaio del 2020 sono stati introdotti requisiti prudenziali estremamente semplificati.
• Anche la Bank of England – Autorità di vigilanza britannica (Prudential Regulation Authority – PRA) – ha fatto una precisa scelta di campo per definire un quadro prudenziale che traduca più strutturalmente i princìpi fondamentali di proporzionalità e adeguatezza della legislazione.
• Nella Unione Europea il tema resta al palo, nonostante il principio di proporzionalità sia sancito dal Trattato sull’Unione Europea, ribadito nelle Linee guida sulla better regulation della Commissione e richiamato nel “Single rulebook” sviluppato dalle Autorità.
• L’11 luglio sono scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti alla bozza di relazione del Parlamento europeo dell’on. Fernandez in vista del trilogo con il Consiglio e la Commissione per il recepimento di Basilea 3+ nell’ordinamento europeo. Ma anche per integrare le regole della finanza sostenibile nel quadro prudenziale dell’Unione. Federcasse ha sostenuto alcuni emendamenti che vanno proprio nel senso di conseguire una proporzionalità strutturale delle norme UE e di contribuire in modo innovativo alla valorizzazione, nel quadro regolamentare bancario, della lettera “S” (social) dell’acronimo ormai imprescindibile ESG.
Istanze e proposte ai legislatori

• Finanza sostenibile: Federcasse guida il Gruppo di lavoro delle banche cooperative europee in ambito EACB che ha elaborato precise proposte volte anche ad attenuare significativamente la sempre maggiore complessità e onerosità che la normativa sulla sostenibilità introduce nella gestione delle banche e dei rapporti con la clientela. Federcasse auspica che le Autorità adottino un approccio che tenga conto di una adeguata tempistica di implementazione, dei progressi nel reperimento di dati e informazioni e delle specificità di segmenti di clientela come le micro e piccole imprese.

• Riduzione dell’ammontare dei contributi ex-ante delle BCC al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo: Federcasse e il Fondo di Garanzia dei Depositanti – sulla base delle previsioni dell’art. 10, comma 6, della Direttiva 2014/49/UE che consente la riduzione di tali contributi e sulla scorta delle ulteriori risorse a garanzia del sistema costituite nell’ambito dei Gruppi bancari cooperativi e dell’IPS Raiffeisen – chiedono la riduzione della misura del Target Level dall’attuale 0,80 per cento fino al livello minimo dello 0,50 per cento della massa protetta.

• Il tema della risolvibilità delle banche cooperative: l’attuale assetto normativo non considera le peculiarità derivanti dalla struttura giuridica delle cooperative e dalla complessità e dalla varietà degli assetti “a gruppo” o a “network”. il rischio generale che si intende evitare, tenendo in considerazione la differenza dei quadri normativi nazionali che disciplinano le attività delle banche, è quello che si ponga indirettamente in discussione l’assetto giuridico e istituzionale del modello cooperativo e dei gruppi/network.
• Vigilanza cooperativa: La Legge 17 dicembre 2018, n. 136, all’art. 20-ter ha previsto che le società capogruppo dei gruppi bancari cooperativi siano sottoposte a “controlli finalizzati a verificare che l’esercizio del ruolo e delle funzioni di capogruppo risulti coerente con le finalità mutualistiche delle banche di credito cooperativo aderenti al gruppo”. Nonostante il termine di adozione del decreto attuativo – del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Banca d’Italia – fosse fissato dalla norma per il 31 marzo 2019, ad oggi il decreto ancora non ha visto la luce.

 

Conclusioni

• Il Credito Cooperativo sta assumendo un ruolo rilevante nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) anche con i presìdi e i servizi delle due Capogruppo e in collaborazione con Confcooperative. E’ una occasione di ripresa e di sviluppo, fondamentale per il nostro Paese e per i territori, a cui il Credito Cooperativo può apportare un qualificato contributo, anche in termini di partenariato pubblico-privato oltre che di sostegno finanziario complementare a quello pubblico.

• La transizione ecologica deve essere alla base del nuovo modello di sviluppo imprenditoriale italiano ed europeo, riducendo le emissioni inquinanti, prevenendo e contrastando il dissesto del territorio, minimizzando l’impatto delle attività produttive sull’ambiente. A questo obiettivo le BCC possono concorrere sostenendo e curando l’ecosistema, naturale ed economico, dei rispettivi territori.

• L’inclusione sociale è veicolo per migliorare la coesione territoriale e per superare le diseguaglianze profonde che caratterizzano ancora il nostro Paese. La prima inclusione di cui abbiamo bisogno come “sistema Italia” è proprio quella dei giovani e delle donne. Occorre superare i divari tra territori. E anche in questo l’azione del Credito Cooperativo, proprio per le sue caratteristiche intrinseche, può essere preziosa.

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