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BASE JUMPER TRENTINO: ZANON, È IL CASO DI VIETARE L’USO DI TUTE ALARI ?

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09.10 - martedì 19 settembre 2017

(Fonte: Gianfranco Zanon) – Interrogazione a risposta scritta.  Oggetto: Dopo tanti incidenti è il caso di vietare l’uso della tuta alare in Trentino?

La “tuta alare” è una particolare tuta da lancio che, aumentando la superficie del corpo umano, conferisce un profilo alare trasformando la velocità data dalla forza di gravità in planata orizzontale.

Ad oggi viene utilizzata nel paracadutismo come nuova disciplina: “rispetto alla velocita media di caduta libera di circa 200 km/h, consente di rallentare fino a circa 70 km/h, con una velocità orizzontale di 180 km/h.”

Come in tutti gli sport estremi, l’obiettivo è la ricerca di emozioni forti, ottenute attraverso la sperimentazione del pericolo ed un intenso impegno fisico. Una delle caratteristiche di tale attività, è la presunta capacità di indurre una scarica adrenalinica nei partecipanti.

“Lo sport estremo per sua natura può essere estremamente pericoloso, propenso alla fatalità o al riscontro di lesioni gravi, e talvolta consiste proprio nello sfiorare il confine tra la vita e la morte.”

Questo pericolo imminente ed inerente a questo sport è stato considerato una componente un po’ inutile del suo fascino.

Purtroppo, negli ultimi mesi, abbiamo assistito anche nella nostra Provincia a situazioni a dir poco spiacevoli.

Infatti, già a partire dal mese di aprile 2017 un ragazzo è morto mentre provava la sua nuova tuta alare, un modello che indossava per la prima volta.

Era un jumper di 36 anni molto esperto ma in questi casi l’esperienza conta poco e purtroppo qualcosa è andato storto ed il ragazzo ha perso la vita sul Monte Brento.

Lo stesso è successo il mese scorso sulla Paganella, dove un base jumper tedesco è precipitato al suolo senza riuscire ad aprire il paracadute, schiantandosi in un campo vicino alla chiesa di Zambana Vecchia. I soccorritori, con l’elicottero, hanno recuperato l’uomo ma purtroppo per lui non c’era più nulla da fare.

Lo scorso anno a lanciarsi dalla Paganella ci sono stati circa 300 jumpers: il volo che dura diversi minuiti e il dislivello di 2000 metri attirano molto questi atleti spericolati.

Scontato dire che questo tipo di sport estremo crea numerose preoccupazioni. Non è certamente piacevole sapere che ci sono ragazzi che rischiano la vita per praticare un’attività pericolosa come questa, né per le loro famiglie, né per chi passeggia tranquillamente per fare qualche escursione in montagna, né per i soccorsi che devono mobilitarsi arrivando quando ormai non c’è più nulla da fare.

Il problema non è solo a livello economico (si sa che i costi per elicottero e soccorsi in generale sono elevati) ma più che altro si tratta della sicurezza in generale anche degli altri sportivi che si trovano nella zona praticando attività meno pericolose.

 

 

 

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Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere interroga il Presidente della Giunta provinciale e l’assessore di merito per sapere:

• qual’ è la posizione della Giunta a proposito di questo sport;

• Se non è il caso che la pratica del “lancio con tuta alare” venga vietata così da limitare, per quanto possibile ed almeno nella nostra Provincia, gli incidenti causati da questo sport estremo sia a salvaguardia di questi atleti ma concentrando anche l’attenzione al limitare le spese sostenute dai soccorritori in questi casi.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

 

 

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Consigliere Gianfranco Zanon

Consigliere Marino Simoni

Consigliere Walter Viola

 

 

 

 

 

Foto: Agenzia giornalistica Opinione (© All rights reserved)

 

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