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LANCIO D'AGENZIA

BADANTI: LEONE MORESSA, AUMENTO DEL 37,3% IN TRENTINO-ALTO ADIGE NEL 2030

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13.53 - lunedì 9 gennaio 2017

In Trentino-Alto Adige è prevista una richiesta di badanti del 37,3%, su proiezione anno 2030, pari a 10.503 nuove figure di assistenti domestiche. Lo scrive la Fondazione Leone Moressa -di Venezia- realtà specializzata in studi e ricerche sull’economia dell’immigrazione. Secondo l’indagine le prospettive demografiche stabiliscono che in Italia, nel 2016 la popolazione con almeno 75 anni rappresenta l’11% dell’intera collettività, valore destinato a crescere al 23% nel 2050 (stime Istat). Questo -secondo la Leone Moressa- si tradurrà in un innalzamento dell’età media della popolazione che, se nel 2015 è pari a 44 anni, nel 2065 arriverà quasi a 50 anni. Mantenendo costante il rapporto tra badanti e popolazione anziana, per far fronte all’invecchiamento della popolazione nel 2030 il fabbisogno di badanti aumenterà del 25,2% rispetto al 2016.

Sono quasi 900 mila i lavoratori regolari del settore, portando ad un +42% il livello di presenza nel mercato negli ultimi 8 anni. Il giro d’affari stimato è di circa 7 miliardi l’anno, spesi dalle famiglie datrici di lavoro, di cui 947 milioni in contributi versati allo Stato e 416 milioni in Tfr. Questo genere di rapporti contrattuali non solo permette allo Stato di risparmiare costi di gestione di strutture per l’assistenza, ma permette alle donne autoctone la possibilità di entrare e rimanere nel mercato del lavoro, affidando ad altre persone il compito di risolvere il problema della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro.

Nel 2015 presso le famiglie italiane sono assunti in regola 886.125 lavoratori domestici (57,6% Colf, 42,4% Badanti). Seppur nell’ultimo anno si sia registrato un lieve calo (-2,3%), il numero complessivo è cresciuto mediamente del 42% dal 2007. L’andamento è stato tuttavia scostante, influenzato fortemente da misure amministrative e normative, in particolare la c.d. sanatoria del 2012. Nel periodo complessivo analizzato (2006-2015), il numero di lavoratori domestici assunti regolarmente è quasi raddoppiato, anche se l’aumento più intenso si è registrato tra il 2006 e il 2009 (+105%). Secondo le stime Domina, considerando anche i lavoratori irregolari si supera la soglia di 1 milione di lavoratori domestici, a sostegno delle famiglie.

Considerando solo le badanti, oltre il 60% delle lavoratrici regolarizzate dalle famiglie italiane proviene dall’Est Europa. Secondo i dati Domina, una badante su cinque è rumena (21,1%). Seguono le Italiane, quasi al 20%. Nel 2008 l’Italia era al 9,1% e l’Est Europa al 74,7%. In aumento anche Asia e Africa. Situazione simile anche se in tono minore anche per le Colf: diminuiscono le Colf dell’Est Europa, crescono italiane ed asiatiche. Per effetto della crisi economica molte donne italiane che prima non lavoravano sono rientrate (o entrate per la prima volta) nel mercato del lavoro, specialmente nel lavoro domestico.

 

 

In allegato le tabelle grafiche contenute nel comunicato stampa:

 

 

 

 

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

Comunicato stampa_09.01.2017

 

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