Le vicende legate al licenziamento del segretario particolare del Presidente del Consiglio Walter Kaswalder rischia di assumere toni surreali e di coinvolgere in maniera improvvida anche i rappresentanti delle opposizioni.
Va ricordato, a questo proposito, che l’assunzione del segretario particolare è, ovviamente, una scelta del Presidente ma che, da quel momento in poi, è il Consiglio a risponderne anche per quanto concerne il pagamento del risarcimento. In caso di condanna definitiva, infatti, non sarebbe il Presidente a doverne rispondere in solido bensì il Consiglio che, solo successivamente, potrebbe rifarsi sul Presidente (così come la stessa Corte dei Conti). Per questo la sentenza emessa qualche giorno fa ha previsto il pagamento risarcitorio fino alla fine della legislatura, obbligo che si interromperebbe automaticamente in caso di dimissioni del Presidente.
Di fronte alla sentenza che ha ritenuto ingiusto il licenziamento di Walter Pruner i rappresentanti delle minoranze (che sono, ricordiamolo, maggioranza nell’ufficio di Presidenza) hanno dunque a disposizione solo due opzioni: o sostenere un eventuale ricorso del Presidente (se ritengono immotivata la sentenza di primo grado) diventando con questo corresponsabili delle sue scelte (compresa la necessità di tagliare risorse del Bilancio del Consiglio per accantonare un fondo per coprire le spese legali e quelle relative all’eventuale risarcimento) o rassegnare le dimissioni, prendendo così le distanze dalle responsabilità politiche e formali di questa vicenda.
Auspichiamo fortemente che scelgano quanto prima la seconda opzione.
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Comitato promotore AZIONE
Mario Raffaelli
Laura Scalfi