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LANCIO D'AGENZIA

AVV. ANDREA MERLER * ELEZIONI CAPOLUOGO: « IL PROGRAMMA POLITICO-AMMINISTRATIVO PER TRENTO 2020-2025 » (DUE PDF ORIGINALI)

Scritto da
13.45 - venerdì 21 agosto 2020

Programma Politico-Amministrativo Trento 2020 – 2025 – Candidato Sindaco Avv. Andrea Merler.

Il delicato momento storico, che stiamo vivendo, anche alla luce della nota Pandemia Covid-19, impone alla riflessione politica una doverosa premessa.
L’Amministrazione pubblica, per come la abbiamo conosciuta e vissuta nel recente passato, necessita di direttrici innovative e coraggiose. È ad oggi impossibile leggere il futuro con lenti e le abitudini del passato. Noi siamo ora nudi interpreti di un incerto domani, che solo la forza della serietà, della passione e della competenza possono risolvere.
L’attitudine della Politica deve quindi essere quella di condurre la nave in un porto sicuro. L’accezione del comandante dovrà quindi essere quella del problem solver, il soggetto affidabile, cui demandare il governo dell’oggi e soprattutto del domani. Se non ci poniamo le corrette domande, non possiamo ottenere le opportune risposte.
La precedente Amministrazione, cui va, come ad ogni realtà che si impegna per il bene comune, la nostra stima ed il nostro rispetto, ha saputo discretamente gestire l’ordinaria amministrazione – grazie anche a una positiva preparazione di funzionari e dipendenti della stessa – ma ha mancato gli Obiettivi strategici di Piano. La straordinaria Amministrazione, che caratterizza la cifra politica del governo locale, non ha saputo rispondere ai grandi temi da anni in agenda, tra cui: la necessità di attrarre investitori ed imprenditori, a causa di una soffocante burocrazie, in grado di rendere impossibile il possibile; la risoluzione delle significative partite urbanistiche quali: ex-Italcementi, ex Sloi e Carbochimica; ex-Lettere; ex-Mensa; ex-Atesina (…); non ha saputo disegnare quel tratto di penna che potesse lasciare un segno sulla città: Funivia del Monte Bondone – Interramento di Via Bernardo Clesio – Via dei Ventuno, davanti al Catello del Buonconsiglio, regalando alla città una delle più belle e vivibile piazze d’Europa; non ha realizzato il forte collegamento, in situ, nord-sud (etc.).

La nostra Trento ha quindi necessità di un’anima e di una vocazione chiara, che rendano la stessa effettivamente una realtà Mitteleuropea, con i piedi in Italia e lo sguardo ed il respiro volti a nord, recuperando un adulto ed autorevole rapporto con Bolzano ed Innsbruck, per una compiuta valorizzazione dell’Euregio.
Trento ed il Trentino, complici anche le grandi risorse del passato ed una politica autoreferenziale, si sono spesso chiusi in una gabbia dorata limitando la prospettiva di crescita e l’internazionalizzazione. Fra i temi va posta con forza la capacità di reperire finanziamenti europei, anche tramite l’assidua partecipazione alle c.d. Call.
La città ha quindi bisogno di orgoglio e di un forte governo, in grado di dialogare consapevolmente con i players nazionali e internazionali, privati e pubblici. Occorre incentivare, nel rispetto dei ruoli, le partnership pubblico-private. È oggi impensabile proseguire nella realizzazione di tutte le opere necessarie unicamente grazie alla finanza pubblica.
Il tema della sicurezza e del contrasto al degrado e alla microcriminalità vanno vissuti in modo oggettivo, senza preconcetti di sorta, non cavalcando le paure dei cittadini, ma governando le stesse, dando però risposte concrete ed immediate, all’interno delle competenze del Comune, nonché in collaborazione con il Questore e il Commissario del Governo.
Il nostro Governo sarà un Governo del fare, poiché non vi è etica politica in un pensiero senza azione.
La città non ha solamente necessità di discontinuità politica, bensì, soprattutto, di un ricambio generazionale, di quella freschezza e fantasia politica, che solo l’entusiasmo degli anni sanno garantire.
La nostra Politica di ispira quindi alla logica delle cinque “C”: correttezza, coerenza, competenza, concretezza e consapevolezza.

 

CORRETTEZZA: i cittadini ed i loro rappresentanti devono avere fiducia in chi li governa. La cifra dell’Amministrazione deve passare dalla massima chiarezza e trasparenza, nonché da un recuperato rapporto di fair play tra i vari attori, rappresentanti e stakeholders (portatori di interessi).

 

COERENZA: il progetto di governo si deve sviluppare sulla base valoriale e programmatica della coalizione popolare di centro destra autonomista, in coerenza con il lavoro svolto negli anni (tutela dell’impresa e della famiglia – anche dal punto di vista organizzativo ed economico – semplificazione amministrativa, internazionalizzazione, più spazi e posti per gli asili nido, nuovo Piano Regolatore, Cittadella dello Sport a Trento Sud, creazione unità cinofila Polizia Locale, Palazzina delle Associazioni, etc..).

 

COMPETENZA: Il momento storico non consente improvvisazioni ed occorre quindi che il Governo sia formato da soggetti con comprovata esperienza amministrativa o professionale. La logica partitica ovvero delle preferenze non risulta più sufficiente.

 

CONCRETEZZA: Il Governo deve agire. Dopo il confronto, il pensiero ed il dibattito occorre le proposte siano sostenibili e realizzabili. Non è possibile una vita amministrativa caratterizzata da una costante campagna elettorale ovvero dalla c.d. “annunciopoli”. Non vi è etica politica se al pensiero non segue una effettiva azione.

 

CONSAPEVOLEZZA: Trento non è un’isola e nemmeno il suo Governo. Occorre quindi essere consapevoli delle proprie forze e dei propri limiti. Va stimolato un rapporto adulto con gli enti equi-ordinati quali la PAT, Stato ed Europa. Dobbiamo sviluppare l’anima Mitteleuropea della città. Vanno implementate le partnership pubblico-private ed incentivata la costituzione di un polo finanziario ed assicurativo.

 

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AZIONI DI GOVERNO.

I. INVESTITORI – SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA – FINANZIAMENTI EUROPEI – URBANISTICA.
La floridità economica di un territorio deriva dal connubio di più fattori, i quali, al pari di un ecosistema devono esistere contemporaneamente.
La finanza pubblica, eminentemente derivata (per il Comune dalla PAT) e parzialmente propria (Tributi) non risulta ad oggi sufficiente, per consentire uno sviluppo positivo e crescente della città, in grado di garantire ottimi servizi al giusto costo per i cittadini ed opere pubbliche innovative e di qualità.
L’assillo del nuovo Governo deve quindi essere quello di costituire, in tutti i suoi ambiti ed uffici, il terreno fertile, affinché gli investitori locali, nazionali ed internazionali scommettano sulla nostra città.

Un’Amministrazione trasparente, efficiente, rispettosa dei ruoli dell’iniziativa privata, che garantisce tempi certi per le varie procedure e pratiche sarà in grado di attrarre nuove risorse, in gradi di consentire produzione di reddito, lavoro e ricchezza, nel rispetto delle diverse funzioni di indirizzo e controllo. Occorre garantire le concessioni edilizie siano rilasciate nel termine di 60 gg., le sanatorie in massimo 1 anno e va previsto un regolamento con termini prestabiliti per gli accordi urbanistici.
Occorre un rapporto di massima collaborazione e rispetto con gli ordini professionali ed i tecnici (periti, geometri, geologi, architetti, ingegneri etc..).
Creare un portale unico per l’interlocuzione con imprenditori e imprese secondo una logica di servizio e di razionalizzazione già sperimentata in altre città del Nord Europa.
Inaugurare il Festival europeo della Buona ed efficiente Amministrazione.
Va istituito un nuovo ufficio per il reperimento di finanziamenti europei con funzionari altamente qualificati. Tale ufficio dovrà interfacciarsi con il relativo ufficio PAT e con Bruxelles.

L’Amministrazione dovrà lavorare immediatamente alla previsione di un Nuovo Piano Regolatore, in grade di dare le legittime rispose a famiglie ed imprese. Tra i temi vi è quello della riclassificazione delle aree agricole di pregio. Si dovrà iniziare immediatamente con un confronto con le Categorie e gli Ordini professionali.
Istituire un premio di architettura, urbanistica e design urbano di livello almeno nazionale e creare un City Science Lab, in collaborazione con l’Università.
Interramento di Via Bernardo Clesio (Via dei Ventuno) avanti al Castello del Buonconsiglio, mediante la creazione di una piazza e di un giardino con bar, caffè, ristoranti e giochi per bambini.

Le città sono il motore della crescita economica. Le aree urbane sono ambite vitali e prevalenti della produzione di conoscenze/competenze e di innovazione e la competizione dei territori ruota attorno alle interconnessioni dei diversi sistemi locali. Essere attori privilegiati significa favorire politiche di sviluppo in grado di competere con i diversi sistemi territoriali. Infrastrutture, qualità della vita e ambientale, cultura, formazione continua e interattiva, sono tratti fondamentali di una comunità per garantire uno sviluppo sostenibile. La sfida tra ambiti urbani si gioca su un progetto che metta al centro conoscenza e innovazione, in particolare per la presenza di università e centri di ricerca. Un progetto infrastrutturale di tipo gerarchico che privilegi e potenzi un sistema di trasporto pubblico multimodale dove il ruolo delle stazioni sia di interscambio tra i vari livelli. Il riequilibrio tra le diverse modalità di trasporto pubblico/privato, specialmente a livello urbano, si gioca sulla maggiore attrattività nell’utilizzo di sistemi su rotaia e/o funicolari in grado di ridurre i costi ambientali, economici e sociali. Trento è al centro di un’area vasta, un’area metropolitana di eccellenza e attrattiva con al centro importanti potenzialità turistiche, produttive e culturali. La crescente globalizzazione impone un continuo processo di innovazione e internazionalizzazione delle economie locali.
Il processo di pianificazione urbana determina l’assetto della città e del suo intorno ed è fondamentale per organizzare un territorio intelligente, rigoroso nella tutela e conservazione del patrimonio naturale, sinergico tra le diverse funzioni e vocazioni territoriali. La sfida non riguarda territori più o meno ricchi ma intelligenti o meno. La diffusione di reti telematiche e di reti di servizi sociali digitali con informazioni a tutti i livelli, dal monitoraggio ambientale al controllo del traffico, una crescita sostenibile dell’economia, un sistema infrastrutturale adeguato che metta in rete le periferie urbane e i diversi sobborghi, la realizzazione nei punti nodali degli equipaggiamenti urbani, infrastrutture e servizi necessari, la conservazione e la difesa del patrimonio culturale e naturalistico, consentiranno di immaginare la Trento del 2050e e di consentire nel medio periodo di proporre/realizzare le condizioni per una città più bella.

 

Progetto di forestazione urbana.Gli alberi sono una sorta di << infrastruttura di salute pubblica>> in grado di aiutare il benessere fisico e mentale dei cittadini, raffreddano l’aria e contribuiscono a ridurre le onde di calore, proiettano ombra, producono vapore acqueo e le loro foglie possono filtrare le polvero sottili. Le onde di calore uccidono più di qualsiasi altro evento meteorologico.
L’importanza della forestazione urbana è pari alle nuove strategie di mobilità sostenibile e/o elettrica.
Per Trento, serve una nuova idea di città, dove sia prevalente un nuovo sistema di valori, una visione unitaria con la ricostruzione e ricomposizione dello spazio urbano, in particolare degli equilibri tra città e ambiente. Una città densa e compatta con la ricucitura e il rimodellamento dell’aggregato urbano. Gli spazi vuoti sono occasione di riequilibrio urbano del vivere insieme, dove la trama della qualità ambientale, del verde e degli spazi pubblici che connettono le diverse parti funzionali della città costituiscano il motore della coesione e dello sviluppo sociale. È necessaria una strategia di “forestazione e/o di frange urbane alberate” che connetta le aree verdi urbane pubbliche e private e che riproponga l’utopia della Garden City del domani”.

 

Trento nord
Un primo importante progetto di riforestazione urbana riguarda le aree inquinate di Trento nord. Sull’area contaminata da piombo tetraetile della ex Sloi, destinata a rimanere tale, (mancanza di obbligo alla bonifica da parte dei proprietari) un significativo progetto pubblico di rigenerazione urbana dove il rinnovamento sia funzionale alla qualità della vita, è possibile con la creazione di una vasta area alberata di interconnessione tra la città consolidata e le propaggini urbane a nord di Trento. Un’occasione storica per creare un bosco urbano naturale, un hub ambientale di interconnessione con i corridoi ecologici per favorire la biodiversità urbana e per la Trento del futuro.

 

Bondone
Aggiornamento dell’Agenda del Monte Bondone, rilancio della montagna della città mediante la creazione di eventi e la sviluppo di nuove discipline come il downhill (MTB).
Finanziamento mediante investitori privati (anche quota minoritaria), fondi del Comune e soprattutto della PAT della Funivia del Monte Bondone con partenza dall’ex Italcementi con attuazione del Piano Guida approvato dal CC. Presentazione dell’Area alla Fiera interazionale del Real Estate, onde individuare finanziatori privati per lo sviluppo dell’area.
Presentazione di specifica Variante per Opere pubbliche onde individuare la miglior ubicazione del nuovo bacino idrico del Monte Bondone con funzionalità di raccolta dell’acqua per innevamento, abbeveramento di animali ed irrigazione. Tale processo dovrà essere svolto in accordo con le Circoscrizioni, le Asuc, Trento Funivie, i residenti, gli albergatori e comunque gli stakeholders del territorio. Il Finanziamento dell’intervento potrà trovare la quota maggioritaria tramite la PAT. Il Comune stanzierà comunque una parte della somma necessaria.

 

 

II. POLITICHE SOCIALI
Deve essere anzitutto sottolineato quale sia il perimetro delle competenze del Comune di Trento nell’ambito delle politiche di welfare. Pur dovendo necessariamente muoversi nel quadro legislativo definito dalla Provincia, il Comune di Trento è attore decisivo del welfare provinciale perché gli sono attribuiti, dalle leggi provinciali che disciplinano il settore, compiti di organizzazione e di gestione degli interventi di welfare, che si traducono in una molteplicità di servizi realizzati prevalentemente attraverso l’affidamento a organizzazioni del Terzo settore che operano negli ambiti socio-assistenziale, socio-sanitario, socio-educativo, culturale, sportivo, ricreativo, …
Le nostre proposte su queste tematiche si sviluppano in modo contestualizzato rispetto una fase di profonda ristrutturazione del welfare provinciale, rispetto alla quale ci troviamo a metà del guado e con esiti conclusivi ancora in gran parte da definire. I riferimenti vanno qui:
¥ alla Legge provinciale sul Benessere familiare, 2 marzo 2011, n. 1, sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità rendendone esecutive le parti per le quali non sono ancora stati adottati i provvedimenti attuativi;
¥ alla riforma nazionale del Terzo settore avviata con legge delega n. 106 del 2016, che ha portato alla definizione del Codice del Terzo settore (D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117) ma risulta ancora mancante di numerosi decreti attuativi;
¥ all’implementazione del nuovo sistema di autorizzazione, di accreditamento e di vigilanza, dettato dal regolamento approvato con D.P.P. 9 aprile 2018 n. 3-78/Leg, che prevede una fase transitoria per consentire a tutti i soggetti del Terzo settore interessati di adeguarsi ai requisiti richiesti entro il1° luglio 2021;
¥ alla nuova regolamentazione degli strumenti di qualità dei servizi socio-assistenziali: la Carta dei servizi (Delib. G.P. n. 1182 dd. 6 luglio 2018), il Bilancio Sociale (Delib. n. 1183 dd. 6 luglio 2018) e il nuovo Catalogo dei servizi socio-assistenziali (Delib. n.173 dd. 7 febbraio 2020);
¥ all’adozione delle linee guida sulle modalità di affidamento e finanziamento di servizi e interventi socio assistenziali nella provincia di Trento (Deliberazione n.174 del 7 febbraio 2020);
¥ all’implementazione della riforma del welfare anziani, approvata in Consiglio provinciale nel corso del 2017, la quale richiede a nostro giudizio un supplemento di approfondimento, anche alla luce delle drammatiche vicende che hanno interessato ospiti e operatori delle R.S.A. in provincia di Trento, e in molte altre province e regioni italiane, nel corso dell’emergenza Covid-19.
I provvedimenti qui richiamati sono strettamente collegati l’uno all’altro e sono stati oggetto di un articolato, e peraltro non ancora concluso, confronto tra Provincia, Enti locali (Comuni di Trento e di Rovereto, Comunità di valle) e organizzazioni del Terzo settore. Il Comune di Trento è chiamato ad assumere un ruolo sempre più importante e incisivo sui vari tavoli, siano essi istituzionali piuttosto che operativi, sui quali la riforma del welfare provinciale prende progressivamente forma.
Allo stesso modo, il Comune di Trento deve giocare un ruolo di primo piano nella definizione degli accordi tra P.A.T. e Consiglio delle Autonomie Locali che stabiliscono le somme che la Provincia trasferisce agli Enti locali per l’attuazione dei diversi interventi che ricadono nell’ambito delle politiche sociali. A tale proposito va sottolineato che la tenuta e l’auspicabile sviluppo del sistema di welfare debba poggiare sulla possibilità per gli Enti locali di remunerare adeguatamente i servizi da essi affidati a soggetti del Terzo settore. Infatti, questi ultimi si trovano a fronteggiare in questa fase storica il “combinato disposto” di recenti rinnovi dei contratti collettivi di lavoro di riferimento con il riconoscimento da parte della P.A.T. di rette giornaliere sostanzialmente immutate da dieci anni a questa parte per i servizi svolti. In tale contesto il Comune dovrà porre con forza nei confronti della Provincia la richiesta di avere a disposizione trasferimenti finanziari tali da consentire di acquisire da soggetti del Terzo settore servizi di qualità elevata e di remunerarli adeguatamente. Se tali remunerazioni sono troppo basse, il rischio è che si creino condizioni che rendono sostenibile lo svolgimento del relativo servizio solo per organizzazioni di grandi dimensioni, che operano a livello nazionale o comunque sovra provinciale, che hanno la possibilità di realizzare importanti economie di scala, con il rischio – però – di penalizzare soggetti che esprimono un forte radicamento nella realtà sociale e culturale di riferimento e di dare vita a fenomeni di dumping sociale.
Quanto sopra evidenziato, ci conduce a uno dei temi di maggior rilevanza nell’ambito del welfare, che riguarda le modalità di affidamento dei servizi. La questione riguarda, in particolare, la possibilità di effettuare tali affidamenti senza dover necessariamente ricorrere a procedure di gara, per muoversi invece nell’ambito di logiche di co-programmazione e co-progettazione tra soggetto affidante e soggetto affidatario. La questione è particolarmente sentita negli ambiti dei servizi alla persona – sociali, assistenziali, sanitari – ad alto contenuto relazionale, nei quali la stabilità e la continuità dei riferimenti costituiscono spesso un’esigenza fortemente presente. Il quadro normativo di riferimento, a riguardo, è particolarmente articolato, perché muove da direttive comunitarie, trova una serie di specificazioni nel Codice dei contratti pubblici e giunge infine alla legge provinciale 9 marzo 2016 n. 2, riguardante il recepimento delle direttive europee in materia di contratti pubblici, e alla legge provinciale 27 luglio 2007 n. 13, relativa alle politiche sociali a livello provinciale. Le Linee guida provinciali sulle modalità di affidamento e finanziamento di servizi e interventi socio assistenziali, adottate lo scorso 7 febbraio come sopra riportato, forniscono quello che è ad oggi il quadro normativo di riferimento relativo all’affidamento dei servizi. Se ne ricava come la gara d’appalto e la concessione siano solo due degli strumenti con cui si può procedere all’affidamento di un servizio in ambito socioassistenziale e che, accanto ad esse ne sono altri che, a seconda delle diverse situazioni, sviluppano le dimensioni della partnership pubblico-privato (co-programmazione e coprogettazione), il riconoscimento delle somme per acquisire servizi dai soggetti accreditati, i contributi assegnati a servizi ritenuti significativi e meritevoli di supporto da parte dell’Ente pubblico.
Vi è da parte nostra l’impegno a dare un forte impulso alla collaborazione pubblico-privato nei diversi ambiti di intervento dell’Amministrazione comunale. Il welfare non fa eccezione, anzi riteniamo come esso costituisca uno degli ambiti nei quali tale collaborazione abbia già dato esiti importanti. Per questo proseguiremo con ancora maggior impegno in questa direzione, consapevoli che compito primario di un’Amministrazione comunale sia favorire la messa in circolo finalizzata delle migliori risorse presenti nell’ambito della società civile.
Quale welfare? Generativo e sussidiario. Le società contemporanee hanno bisogno di un valido settore pubblico, un privato efficiente, una società civile dinamica e una cittadinanza attiva: il tutto interconnesso attraverso una governance condivisa secondo un principio di sussidiarietà orizzontale. Nella logica del welfare di comunità di tipo generativo è centrale l’attivazione dei beneficiari di interventi pubblici. L’attivazione diventa un obbligo che, se non rispettato, comporta la decadenza dal beneficio in godimento. È necessario migliorare la capacità di attivazione di risorse diminuendo la dipendenza da finanziamenti pubblici e sviluppando partnership territoriali che portano ad attivare persone e organizzazioni.
Proposte concrete:
Ð Rafforzamento dei servizi prima infanzia e di conciliazione dei tempi famiglia – lavoro. A favore di tutte le famiglie, in considerazione delle mutate esigenze organizzative causate dalla pandemia Covid, ci si impegna ad aumentare personale degli asili nido e rafforzare il servizio di Tagesmutter. Uno dei punti di forza del servizio di Tagesmutter, infatti, è la flessibilità del servizio stesso, sia in termini di orario che di modalità di erogazione, per venire incontro alle diverse esigenze dei genitori che, lavorando magari entrambi, hanno bisogno di affidare i propri figli a persone qualificate e di fiducia. La Tagesmutter si occupa di bambini da 3 mesi a 3 anni. Può accudire un massimo di 5 bambini contemporaneamente, compresi i propri figli se presenti durante l’orario di apertura del servizio e di età inferiore ai 13 anni, oppure 3 bambini se tutti sotto i 9 mesi di età.
Ð Concertazione tra amministrazione pubblica e aziende private per l’apertura di nidi aziendali attivando sinergie con l’Agenzia della Famiglia.
Ð Progetto “Baby Sitter Comunale” per supportare le famiglie del Comune di Trento offrendo servizi avanzati di custodia e animazione dei bambini e ragazzi da 0 a 14 anni. Creazione di un albo di operatori appositamente formati, per fasce d’età, per offrire alle famiglie prestazioni di baby-sitting, animazione e educazione culturale, con criteri di qualità e affidabilità. Servizio flessibile alle esigenze delle famiglie sia in termini di orario che di modalità di erogazione. Questo progetto rafforza l’attività dei Centri Giocastudiamo nell’ottica dell’offerta di opportunità di aggregazione e socializzazione di bambini e ragazzi diversificate per rispondere alle richieste dei territori di riferimento.
Ð Uffici per le politiche familiari. Valutare ove possibile l’istituzione di un Ufficio per le Politiche Familiari, che in collaborazione con tutti gli assessorati e la struttura amministrativa comunale, diventi strumento di progettazione e monitoraggio di politiche orientate al benessere familiare.
Ð Tariffa rifiuti da rivedere sulla base dei componenti del nucleo familiare e non sulla proprietà/abitazione.
Ð Quoziente familiare. Studiare l’adozione del fattore famiglia quale strumento per l’accesso ai servizi alla persona che, attraverso una maggiore valorizzazione dei carichi familiari superi l’iniquo sistema dell’ISEE, che non considera adeguatamente i carichi familiari, per l’accesso a tutti i servizi comunali o erogati da soggetti, anche privati, convenzionati.
Ð Imposte locali addizionale IRPEF comunale. Revisione del sistema di tassazione locale, secondo una nuova filosofia basata sui carichi familiari e sull’utilizzo delle quote crescenti di esenzione in funzione degli stessi carichi familiari delle famiglie numerose
Ð Casa. Promozione di un piano di edilizia residenziale pubblica, sostenibile da punto di vista ambientale e sociale, che riservi una quota di alloggi per i nuclei numerosi, gli anziani in difficoltà.
Ð C-housing intergenerazionale. Rispetto alle nuove frontiere di servizi sicuramente vanno rinforzati i modelli relativi al cohousing o alle forme di coabitazione, anche prevedendo la condivisione di servizi socio-sanitari, per ridurre le spese, nonché il sostegno intergenerazionale da parte di giovani studenti e l’attivazione della comunità attraverso forme di volontariato. Valorizzazione degli immobili abbandonati o disabitati da almeno cinque anni, di proprietà privata, proponendo la ristrutturazione finanziata al 50% dal Comune di Trento per uso co-housing intergenerazionale, sulla scorta della Casa alla Vela.
Ð Madri e padri separati. Individuazione di nuovi spazi e modalità per una adeguata accoglienza delle madri senza fissa dimora e padri separati.
Ð Carta famiglia. Creazione di una rete di convenzioni con organizzazioni pubbliche e private così da garantire una serie di opportunità di acquisto di beni e servizi per le famiglie numerose.
Ð Anziani. Il Comune di Trento ha recentemente aderito alla sperimentazione provinciale costituendo l’Ufficio “Spazio Argento”, luogo di ascolto dei cittadini e dedicato alle politiche domiciliari e residenziali relative agli anziani. Questa nuova struttura va implementata garantendo consoni finanziamenti anche provinciali. Non dimentichiamo che il settore anziani è stato particolarmente toccato dalla recente pandemia e che la stessa Provincia Autonoma sta ragionando su riforme di sistema. Supportare il servizio Pronto Pia “Persone, Insieme, Anziani” e le realtà del Telefono Argento presenti sul territorio comunale; servizi gestiti da moltissimi volontari che operano nei quartieri della città mettendo il proprio tempo a disposizione di chi, raggiunta una certa età, magari ha bisogno di una mano nelle faccende quotidiane o anche semplicemente di fare due chiacchiere. Carta argento: creazione di una di una rete di convenzioni con organizzazioni pubbliche e private così da garantire una serie di opportunità di fornitura/acquisto di beni e servizi per gli anziani in difficoltà. Rafforzamento dei Centro diurni per anziani e dei Circoli pensionati e anziani luoghi dove gli anziani, spesso a casa soli, hanno la possibilità di incontrarsi e creare reti di amicizia e reciproco sostegno vivendo momenti sociali, culturali, ricreativi e di ristoro. Potenziamento dell’assistenza domiciliare agli anziani con organizzazione di un servizio che garantisca negli anni la presenza dello stesso personale assistenziale per ciascun anziano al fine di soddisfare il bisogno di continuità della persona anziana. Lavorare affinché le competenze sociali siano integrate con quelle sanitarie, di competenza provinciale, al fine di garantire una presa in carico socio sanitaria integrata alla persona nel rispetto e nella conoscenza delle reciproche competenze; promuovere una comunicazione chiara dei servizi al cittadino al fine di una corretta richiesta e fruizione dei servizi.
Ð Valorizzazione delle competenze sanitarie negli ambiti di competenza comunale.
Ð Spazi di ritrovo nelle Circoscrizioni, sulla scorta della pandemia Covid, studiare spazi adeguati al ritrovo anche all’aperto favorendo la socializzazione in sicurezza, luoghi che incrementano la partecipazione dei singoli cittadini e/o delle organizzazioni di volontariato permettendo forme di risposta spontanee ai bisogni.
Ð Formazione prevenzione lotta alle vecchie e nuove dipendenze: droga, alcool, internet addiction, il gioco d’azzardo patologico, sex addiction, la dipendenza da lavoro. La dipendenza dai giochi per smartphone rientra tra le nuove dipendenze e presenta delle somiglianze con il gioco d’azzardo patologico.
Ð Genitorialità. Un maggior investimento sulla funzione della genitorialità porterebbe ad evitare le soluzioni più estreme, quali ad esempio gli allontanamenti familiari. Gli studi sulla vulnerabilità delle famiglie sono unanimi nel considerare questa condizione come un fattore di rischio che, se non adeguatamente affrontato, può sfociare in situazioni che non garantiscono i diritti di crescita dei bambini, generando una carenza di risposte adeguate ai loro bisogni. Alternativa agli affidi facili potrebbero essere modelli nuovi di “affiancamento tra famiglie” caratterizzato da parità, reciprocità, supporto non professionale, intesi come strumento adeguato in situazioni familiari di vulnerabilità, se individuate e accompagnate in una fase preventiva. L’ affiancamento risulta efficace rispetto a problematiche quali fragilità della rete familiare, difficoltà ad orientarsi e utilizzare la rete dei servizi e le opportunità del territorio, malattia di uno dei componenti della famiglia, affaticamento delle figure genitoriali, carenze educative rispetto ai minori, difficoltà di conciliazione dei carichi familiari. Il progetto ha l’intento di promuovere e di creare in tutto il territorio reti di solidarietà tra famiglie, che possano lavorare al loro stesso consolidamento, in sinergia con i servizi pubblici e, al contempo, favorendo la diffusione di una cultura dell’accoglienza e della solidarietà per l’implementazione del flusso di comunicazioni e relazioni con l’intera comunità. Benessere famigliare Potenziare l’applicazione della Legge provinciale 2 marzo 2011, n. 1, sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità rendendone esecutive le parti per le quali non sono ancora stati adottati i provvedimenti attuativi.
Ð Politiche giovanili. Attenzione ai Piani giovani di zona e alla predisposizione delle linee strategiche del piano per le politiche giovanili, individuando ambiti prioritari e azioni da realizzare nella collaborazione con i soggetti del territorio. I giovani sono i protagonisti, per creare un sistema degli interventi a loro favore vanno ascoltati e coinvolti attivamente. Progetti a supporto della professionalizzazione dei giovani e per l’avvicinamento e l’accesso al mondo del lavoro. Scambi e collaborazioni con soggetti e reti locali e nazionali ed internazionali sui temi prioritari delle politiche giovanili, anche attraverso la realizzazione di progetti condivisi. Continuità nei progetti di Servizio Civile Nazionale e locale per l’accoglienza di volontari anche presso altri Servizi Comunali e in partnership con soggetti del territorio e dei progetti di alternanza scuola lavoro all’interno dell’Amministrazione e con l’Università per favorire le esperienze di tirocinio presso le strutture comunali. Miglioramento della cura degli anziani nelle RSA attraverso la creazione e la promozione di associazioni di volontariato che coinvolgano gli studenti universitari della nostra città nella visita a persone anziane nelle RSA. Rafforzare la co-progettazione con le autonomie scolastiche e con l’Università di Trento. Promozione e cura delle espressioni artistiche della città. Continuità ai progetti che si occupano di espressione artistica, di inclusione sociale giovanile e di educazione alla legalità attraverso la forma artistica.
Ð Sport come valore educativo. Nel momento storico che stiamo vivendo è indispensabile credere a una disciplina sportiva perché trasforma la vita in un sano obiettivo. Gli ideali rappresentano il punto di arrivo di ciascuna persona e lo sport è veicolo che permette di avvicinare gradatamente il traguardo. Lo sport diventa educazione sociale quando insegna il rispetto delle regole, lo sport come autentica scuola di vita. In questi anni si è investito molto sui campi da calcio, noi intendiamo promuovere tutti gli sport dal tennis alla ginnastica artistica e ritmica, basket, nuoto, … sport è divertimento, felicità, entusiasmo, competizione, condivisione…è vita. Bandi di finanziamento per specifiche attività che coniughino sport, educazione e attività di volontariato.
Ð Disabilità. Creazione di un progetto comunale per il monitoraggio e la rimozione delle barriere architettoniche ed educazione alla ‘disabilità invisibile’ perché, a differenza di una persona in carrozzina o di un non vedente, non si riesce a riconoscere se una persona è sorda fino a che non le si parla. Si prevedono azioni di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza sul tema della “disabilità visibile e invisibile” educando all’attenzione verso il prossimo e all’empatia con l’obiettivo di avere nuove generazioni sempre più consapevoli e rispettose dei bisogni degli altri.
Ð Snellimento delle procedure amministrative cui il cittadino deve adempiere per l’ottenimento di benefici socio-assistenziali erogati dal Comune di Trento.
Ð Attivazione di un database che, pur mantenendo il rispetto della privacy, permetta un adeguato controllo sui benefici economici e assistenziali erogati al cittadino da parte di associazioni collocate nella città di Trento. Questo al fine di evitare una “cultura dell’assistenzialismo”, che talvolta purtroppo si realizza a causa dell’impossibilità di sapere dove si rivolge il cittadino bisognoso (per esempio si rivolge alla Caritas, poi al banco alimentare, poi ad una Parrocchia, poi al Centro aiuto alla vita, ecc.). In tal modo gli aiuti potrebbero essere suddivisi fra più persone, evitando che qualcuno chieda troppo e qualcun altro non chieda aiuto. Tale controllo permetterebbe anche di monitorare e regolare il comportamento di persone che cercano di vivere di assistenzialismo, senza provare ad impegnarsi per trovare soluzioni alternative.

 

 

III. SICUREZZA
Il tema c.d. della sicurezza e del decoro urbano deve essere affrontato in chiave sia repressiva, che preventiva, sociale e formativa.
Alcune zone della nostra Trento sono oggettivamente degradate e purtroppo spesso difficilmente frequentabili dai concittadini (ad es. Piazza Dante, la Portela etc..).
Recinzione del Parco di Piazza Dante, restituendo lo stesso alle famiglie, ai cittadini ed ai turisti.
Sul tema della sicurezza occorre una forte collaborazione con il Commissariato del Governo e con la Questura.
Il Comune potrà comunque prevedere:
– La costituzione dell’unità cinofila della Polizia Locale, in chiave di controllo del territorio, di attività interforze per svolgere alcune operazioni assieme alla GDF, nonché per attività di diffusione della cultura della legalità nelle scuole, unite ad un progetto educativo e formativo con le stesse:
– Prevedere la costituzione dell’unità interforze della Polizia Locale, mediante il “distaccamento” e la formazione di circa n. 10 unità della Polizia Locale presso la Polizia di Stato con la squadra anticrimine;
– Formazione permanente del personale e dotazione degli agenti di Bodycam e c.d. bastone allungabile;
– Estensione dell’orario di servizio H24 venerdì-sabato e domenica;
– Acquisto nuova centrale Operativa.

 

 

IV. UNIVERSITA’: UNA WELCOME HOUSE PER L’UNIVERSITÀ DI TRENTO
L’Università di Trento è notevolmente cresciuta e si è collocata a livelli importanti nelle classifiche nazionali e internazionali. Conta ormai oltre 16.000 iscritti e quasi 1000 tra docenti e ricercatori, molti in provenienza anche da Paesi esteri. A fronte di ciò, e dal punto di vista dello sviluppo urbano in direzione di una città sempre più “leggibile” e capace di raccontare sé stessa, si devono però registrare carenze nelle sue politiche di promozione. Il visitatore non riceve infatti informazioni sulle sue attività e servizi né attraverso segnaletica né attraverso luoghi deputati. Difficile, se non impossibile per visitatori, turisti e potenziali utenti così come per gli stessi residenti ottenere orientamento e indicazioni sulla locazione degli edifici e, soprattutto, sulle sue attività e sui servizi che essa offre. Il potenziale e la ricaduta di tali informazioni sarebbe tuttavia assai considerevole, e calcolabile nell’ordine di molte centinaia di migliaia di euro: famiglie interessate a ricevere informazioni facilmente accessibili sull’Università di Trento e le sue performance e servizi, sulle opportunità lavorative offerte ai suoi studenti passati e futuri, sulle sue manifestazioni e gli eventi offerti, ecc., hanno bisogno di un luogo centrale e visibile, ampio e ben organizzato, che permetta a tutti di accedere alle informazioni relative all’Università di Trento, che possa essere uno Hub tanto per i residenti quanto per i visitatori quanto per i suoi futuri studenti e che preveda anche un punto vendita con il brand dell’UniTn.
Occorre quindi prevedere una Welcome House dell’Università di Trento, che offra soluzione ai punti critici suddetti e faccia da volano, non in ultimo, allo stesso turismo sul territorio comunale e sui suoi dintorni. L’Università ha certamente risorse per poter supportare una simile azione, mentre il Comune può mettere a disposizione i relativi spazi. La stessa gestione del Welcome House può inoltre divenire una occasione per stagisti e 150 ore di partecipare a una importante leva di promozione tanto della città di Trento quanto della sua Università.
Iniziare un serio confronto con Università e PAT, onde valutare l’ipotesi del c.d. Campus Universitario.

 

 

V. MOBILITÀ

La nostra città vede quasi ogni giorno gravitare sulla stessa circa 200.000 persone. La mobilità risulta quindi essere un aspetto fondamentale nell’amministrazione della medesima.
Occorre prevedere un forte aggiornamento del Piamo Urbano della Mobilità (PUM), anche in chiave sostenibile (PUMS). Vi è l’urgente necessità della realizzazione del grande parcheggio all’ex Italcementi (circa 2.000 posti auto) con la creazione di una nuova passerella sopra il fiume Adige, in corrispondenza del parcheggio c.d. S. Severino, onde evitare il traffico c.d. parassitario nelle prossimità del centro.
La dorsale forte nord sud potrà essere rappresentata dall’esistente collegamento Trento Malè, prevedendo più fermate lungo il tratto urbano ed una migliore accessibilità alla stessa. Va perseguito il progetto del Nordus, onde collegare la stazione ferroviaria con la zona del NOT.
Fondamentale l’interramento nel tratto urbano della ferrovia, nonché il bypass cittadino per AC interrata.
La città deve garantire un sistema di trasporto pubblico efficiente, pianificando un futuro sostenibile in funzione delle esigenze dei cittadini e dell’uso del territorio.
È necessario definire un Masterplan, un modello della mobilità sostenibile (PUMS) per un aumento della E-mobility. Una nuova cultura della mobilità urbana coniugata alla struttura urbanistica, in grado di diminuire gli impatti ambientali. Va incentivato l’uso della bicicletta anche per e-cargobike/ultimo miglio dedicate al trasporto merci. Trento è una città policentrica con un’area di fondovalle e poli collinari. I poli vanno collegati potenziando il trasporto pubblico su gomma e/o dove possibile (Martignano, Cognola, Povo, Villazzano) con una cabinovia e/o navicelle urbane. Un sistema di trasporto pubblico sostenibile a fune, con moderati costi di costruzione e gestione e minimi tempi di realizzazione.
Potenziamento della Valsugana con fermate capillari sulla città e aumento della frequenza.
Conferma del collegamento di via Spini con via Alto Adige, su via Palazzine con sottopasso ferroviario Conferma del collegamento funicolare della RSA di via della Collina su via della Saluga. Futuro collegamento con San Donà/Cognola e l’area di Mesiano (1° Ring funicolare urbano).

 

 

VI. SPORT E TURISMO

Lo Sport vede Trento al centro di più eccellenze tra le quali spiccano il Basket e la Pallavolo.
Il Festival dello Sport va mantenuto a Trento.
Il tema dello Sport è principalmente rivolto comunque allo sport dilettantistico che serba una grande valore sociale e salutare. Si prevede una riforma di Asis.
Verranno inviati ogni anno dei voucher per i minorenni per effettuare lo sport e si raddoppierà il contributo ordinario per le associazioni sportive.
Valuteremo la proroga delle concessioni degli impianti sportivi causa Covid-19 e prevederemo i futuri bandi con il requisito specifico della competenza nel settore di interesse, nonché la limitazione massima delle garanzie fidejussorie. Istituire uno sportello di sostegno tecnico alle associazioni per l’adempimento delle pratiche amministrative.
Previsione della cittadella dello Sport nella zona di Mattarello (ex caserme, 27 ettari).
Previsione nuova Sede realtà Ginnastica artistica anche mediante concessine di terreno su cui edificare.
Va aumentato il Turismo di qualità e redatto un nuovo Piano Turistico. Va ripensato il rapporto con l’APT.
Prevediamo una valorizzazione storico culturale delle fortificazioni austriache di proprietà del Comune, collegandole alla città con sentieri e passeggiate.
Si conferma la vocazione turistico – museale e religiosa della città.
Si propone la previsione del Museo del Trento DOC, sul modello del Museo del Barolo in Piemonte.
Occorre incentivare la previsione di strutture ricettive di medio-alto livello nella città. Recupero dell’Hotel Panorama di proprietà della PAT.

 

 

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Il Candidato Sindaco
Avv. Andrea Merler

 

 

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