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ASSOCIAZIONE TRANSDOLOMITES * MOBILITÀ PUBBLICA: PRESIDENTE GIRARDI, « LA TRENTO-MEZZANA VA PROLUNGATA VERSO LA LOMBARDIA, LA VALSUGANA NECESSITA DI INTERVENTI STRUTTURALI »

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01.01 - domenica 24 maggio 2020

La fase di transizione in questo periodo di pandemia trascina il settore dei trasporti in un momento di schizofrenia. Nella regione Trentino-Alto Adige così come nel resto d’Italia e in varie parti del mondo monta la preoccupazione di un ritorno all’utilizzo dell’auto privata a scapito della mobilità pubblica. H

a poco senso fare profezie su come si evolverà la situazione ma quello che nell’immediatezza emerge è che non ci sarebbe lo spazio fisico per dare carta bianca all’automobile. C’è poi da considerare che anche tra le case automobilistiche di tutto il mondo prende sempre più corpo la convinzione che la vera rivoluzione dell’auto sarà sempre meno auto di proprietà. In futuro insomma l’auto tenderà sempre meno ad un “ membro “ della famiglia e per questioni economiche si andrà “ sull’auto a chiamata” , sia essa elettrica o a guida automatica.

In parallelo ci sono segnali di positività ove gli investimenti sulla mobilità pubblica, servizi e infrastrutture , sono ripresi. A tenere banco sono i nuovi programmi che puntano sulla centralità della mobilità collettiva. Questa, pur momentaneamente depotenziata nella sua capacità di carico, con la pratica delle disinfezione dei mezzi , la tracciabilità nominativa dei biglietti sui servizi di AV e Intercity ad esempio, è quella che maggiormente riesce a garantire gli spostamenti in sicurezza. Su questo aspetto ci chiediamo quanti possessori di autovettura hanno forse pensato alla disinfezione della propria autovettura?

Nella convulsione di questa fase storica è quanto mai necessario programmare il futuro dei trasporti, tornado ben saldi con i piedi per terra formulando una programmazione che rimetta al centro nuovi obiettivi legati alle scelte rapide ma che sin da ora prevedano traguardi del medio e lungo periodo. Usciamo dalla sindrome che ci porta a pensare che l’epidemia duri all’infinito.

Nella nostra regione non dobbiamo dimenticare che i lavori di costruzione della galleria ferroviaria di base del Brennero sono ripresi e che attorno a questo progetto serve sin da ora avviare la progettazione sulla rete delle ferrovie in esercizio; la Trento-Mezzana, che è un vicolo cieco e va prolungata verso la Lombardia, la Valsugana che non può fermarsi alla sola elettrificazione ma che necessita di interventi strutturali per aumentare la sua capacità. Nel quadro di accessibilità alla ferrovia del Brennero servono anche i nuovi progetti delle ferrovia del Garda e quella dell’Avisio quest’ultima quanto mai necessaria per la realizzazione della metropolitana di superficie della città di Trento.

Urgente è anche la progettualità per dare risposte rapide che offrano al settore del turismo strumenti di mobilità che sia alternativa all’auto privata, che garantisca spazio tra le persone, incentivi la lunghezza dei pernottamenti, e che permetta un maggiore contatto con l’ambiente naturale anche per favorire la promozione della conoscenza del territorio.

Con questa prospettiva , Transdolomites è stata contattata dal Touring Club Italiano che insieme a Legambiente sta lavorando ad un nuovo prodotto editoriale, la “Guida Verde”, che conterrà proposte di turismo lento in Italia, che possano rispettare le misure di sicurezza della fase 2 di questa pandemia e che promuovano quell’Italia dell’entroterra fuori dai flussi di turismo di massa.

Le proposte saranno divise per regioni e saranno online dal mese di Giugno sui canali di Legambiente del Touring Club Italiano e Associazione Mobilità Dolce.

Per questa iniziativa abbiamo segnalato la ciclabile che da Ora (BZ) lungo il tracciato della ex Ferrovia della Valle di Fiemme porta a Predazzo. Questo percorso che ai tempi del treno era stato battezzato “ La Ferrovia del Paradiso” e’ molto suggestivo e ricco di storia.

La nostra proposta ha anche riguardato la valle di Fassa in quanto la ciclabile da Predazzo prosegue fino a Canazei ed il messaggio che si può coniare è di un gemellaggio tra le Dolomiti ed il Lago di Caldaro e la Bassa Atesina. A questo proposito l’invito ad aderire a questa iniziativa l’abbiamo inoltrato al Consorzio turistico di Castelfeder a Ora, e alle APT di Fiemme e Fassa.

Riprendendo lo spirito ed il titolo di un recente progetto di mobilità Interreg tra la Svizzera e Lombardia , sulla ciclabile tra Ora e Canazei si potrebbe rilanciare lo slogan “ dai laghi alle Dolomiti senza auto “ mettendo in preventivo anche l’adesione della Valle di Cembra nel momento in cui anche lì la ciclabile sarà realizzata.

Ma la bici da sola non basta. Essa necessita di un partner forte. Dove c’è ferrovia, il successo della ciclabile è decretato dalla simbiosi treno-bici. La Pusteria, Val Venosta, Valsugana, Trento-Mezzana sono la dimostrazione.

Dove la ferrovia manca è il servizio pubblico su strada che potrebbe fare la differenza. La farebbe per il turismo estivo ed invernale così come per la mobilità dei residenti a patto che si provveda a redigere un Protocollo per lo Sviluppo dell’Intermodalità sull’esempio di quelli treno-bici che coinvolga le valli Trentino Trasporti, SAD e le Province Autonome di Trento e Bolzano.

La proposta che avanziamo è quella di attrezzare i mezzi pubblici con carrello o rastrelliera per il trasporto bici per lo spostamento di un loro numero limitato. A terra invece, le fermate principali potrebbero essere dotate di rastrelliera per il deposito bici e/o spazi per il noleggio. Fermate dei mezzi pubblici che dovrebbero essere rivoluzionate per un nuovo ruolo da assolvere e non il puro sali e scendi dei viaggiatori.

Creando delle bretelle ciclabili dalle fermate con direzione i paesi e la ciclabili principali, si creerebbe una rete capillare che connetterebbe le ciclabili con i centri abitati, cosa che al momento avviene raramente. Riteniamo inconcepibile che le ciclabili siano disconnesse dai paesi perché così restando sono relegate al ruolo di circonvallazioni.

L’intermodalità nelle valli dell’Avisio potrà così conferire a queste vie un ruolo del tutto nuovo ed in attesa di vedere concretizzarsi del progetto ferroviario, avrebbero in mano lo strumento per programmare l’offerta turistica per gran parte dell’anno.

 

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Massimo Girardi
Presidente associazione Transdolomites

www.transdolomites.eu

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