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ASSOCIAZIONE DOMINA * LAVORO DOMESTICO: « DALLA REGOLARIZZAZIONE DI 177 MILA LAVORATORI 300 MILIONI DI EURO PER LO STATO »

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12.56 - lunedì 24 agosto 2020

Lavoro domestico, dalla regolarizzazione 2020 oltre 300 milioni di euro per lo Stato. 220 mila domande di regolarizzazione, 177 mila nel settore domestico. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, al termine del periodo dedicato alla regolarizzazione (01 giugno – 15 agosto), le domande pervenute sono state 207 mila per il comma 1, di cui l’85% nel settore domestico e il 15% in quello agricolo, e 13 mila per il comma 2. La sola gestione amministrativa della regolarizzazione ha portato un gettito per lo Stato di 30,3 milioni di euro, saldo tra i contributi forfettari per la regolarizzazione (105,5 milioni di euro complessivi) e i costi amministrativi (75,2 milioni di euro).

300 milioni per lo Stato. Con la regolarizzazione di 177 mila lavoratori domestici, la “sanatoria” ha permesso un’entrata aggiuntiva di 0,3 miliardi tra IRPEF e contributi, che si vanno ad aggiungere agli importi fiscali dei lavoratori domestici regolari (1,5 miliardi). Tuttavia, nel settore rimangono ancora oltre 1 milione di lavoratori domestici ancora in nero (non solo stranieri). Se questi lavoratori avessero un regolare contratto di lavoro, lo Stato riceverebbe ulteriori 1,8 miliardi, portando le entrate fiscali a 3,6 miliardi.

Dati regionali. A livello regionale, quasi un quarto delle domande di regolarizzazione è avvenuto in Lombardia (23,6%). Seguono Campania (15,9%) e Lazio (10,8%). Queste tre regioni da sole hanno registrato il 50% delle richieste di regolarizzazione.

Il peso della componente del lavoro domestico è maggiore al Nord, superando il 90% in Lombardia e Liguria, mentre tocca i valori minimi in Sicilia e Molise.
Rispetto alla popolazione straniera residente, a livello nazionale la popolazione straniera dovrebbe aumentare del 3,9%; il peso maggiore della “sanatoria” si registra in Campania (+12,4%) e in Puglia (+7,9%). In generale, nelle regioni del Sud la regolarizzazione avrà un impatto maggiore in termini di incremento della popolazione straniera regolare.

Dati provinciali. A livello provinciale, la città con più domande di regolarizzazione è Milano (22 mila), seguita da Napoli (19 mila) e Roma (17 mila).
Tra le prime cinque province, ben tre sono della Campania: oltre a Napoli, anche Caserta e Salerno hanno registrato oltre 5 mila domande. Tra le prime 20 province per numero assokluto di domande pervenute, compaiono comunque molte città del Nord: la regione con più province tra le prime 20 è la Lombardia (6), seguita da Veneto, Emilia Romagna e Campania (3).
Mediamente, al Nord il peso del lavoro domestico è maggiore, sfiorando il 99% a Milano e Varese.
Se invece osserviamo la classifica per impatto sulla popolazione straniera residente, notiamo una netta prevalenza delle città del Sud.
Tra le prime otto, quattro sono in Campania e quattro in Puglia. Ben tre capoluoghi del Sud avranno un incremento della popolazione straniera superiore al 10%: Napoli (14,2%), Caserta (13,2%) e Bari (10,3%).

Anche per quest’anno il Rapporto Annuale DOMINA sul lavoro domestico 2020 riporta che l’alto tasso di irregolarità del settore domestico dipende da diversi fattori socio-culturali, nonché da una diffusa condizione di necessità data dalla mancanza del Permesso di Soggiorno del lavoratore.
Per questo, l’Associazione DOMINA da tempo chiedeva un intervento di regolarizzazione a tutela sia dei lavoratori che delle famiglie datori di lavoro (cfr. Dossier 2019 sul lavoro domestico, Osservatorio DOMINA).
Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale DOMINA “Si tratta di importi economici importanti che non solo porterebbero benefici al nostro sistema fiscale, ma che consentirebbero anche alle famiglie datori di lavoro domestico ed ai lavoratori stessi di vivere il rapporto di lavoro con maggiori tutele e garanzie.”

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