«Buona sera, prima una signora entrando mi ha detto ‘presidente la ringrazio perché nella casa di riposo del comune fino a sette / otto mesi fa c’erano nel ruolo di assistente anche alcuni richiedenti asilo. Dopo siete arrivati voi e questi non ci sono più, la ringrazio»
Queste le parole, con cui il Presidente della Provincia Autonoma di Trento ha aperto il suo comizio sabato scorso a Pinzolo.
Ci si chiede quale strategia sia sottesa a questa dichiarazione e la risposta ci pare semplice: è il consueto “fare e dire leghista”. Il segreto sembra essere quello di dire assurdità per attirare l’attenzione facendo in modo che tutti ne parlino dimenticandosi contestualmente di: tagli alla sanità, dell’incompetenza della Giunta, dell’economia ferma, della recente e clamorosa débâcle di Capitan Salvini.
Questo tipo di discorso politico oggi in Trentino sembra funzionare. Alexander Langer già decenni fa, parlando della convivenza tra i popoli della nostra Regione, ci avvisava che il rapporto con il «diverso da noi» non è mai facile, né «naturale».
Richiede sempre una dose di impegno, di fatica, quantomeno di fatica mentale per superare i propri pregiudizi. Le fortune politiche di Fugatti e di quelli come lui, ci fanno capire che è molta la gente che questa fatica non la vuole fare.
A questa gente non importa se gli immigrati “delinquono” o meno, non importa se “vogliono integrarsi” o meno, non importa neppure se fanno volontariato o lavorano presso una casa di riposo, è la loro semplice esistenza a disturbare gli elettori leghisti. Dovremmo ringraziare Fugatti per averlo detto chiaro e tondo senza infingimenti.
Ma se usciamo dal discorso politico e guardiamo alla realtà dei fatti nel piccolo contesto della città di Trento, possiamo contare decine di esperienze positive che hanno coinvolto cittadinanza e richiedenti asilo con l’obiettivo di inserirli nel quotidiano vivere trentino e consentire loro di acquisire autonomia.
La lista è lunga: sartorie sociali, associazioni sportive, orti sociali, privati che hanno assunto richiedenti asilo in vari settori economici e che hanno trovato in loro ottimi collaboratori.
Esperienze da cui hanno ricavato vantaggi sia i rifugiati che la popolazione autoctona. Piccoli esempi che potrebbero essere presi a modello per creare un sistema di accoglienza efficiente, inclusivo e non assistenzialista/repressivo.
Purtroppo, in questi ultimi nove mesi, la giunta ha provveduto solo a tagliare i fondi dei progetti di inserimento nella società, scegliendo di ammassare i richiedenti asilo in luoghi fatiscenti. La loro colpa? Essere “diversi” e quindi “stranieri” e quindi “nemici” per l’elettore leghista medio.
Alcide De Gasperi diceva che un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni. La frase è stata ripetuta così tanto da suonare vuota e stucchevole, ma se ci ragioniamo sopra capiamo che può essere rivoluzionaria.
Perché della prossima generazione faranno parte i rifugiati e i loro figli, a quella generazione la visione del mondo degli elettori leghisti risulterà semplicemente un’allucinazione inspiegabile.
Già oggi il 10% della forza lavoro in Italia e in Trentino è composta da immigrati che contribuiscono a pagare i servizi, fra cui le stesse case di riposo a cui si riferisce il Presidente della PAT.
La signora di Pinzolo citata nei recenti articoli giornalistici e il “popolo della Lega” dimenticano inoltre che molti degli amici, compagni di classe o di giochi dei loro figli e nipoti somigliano nei tratti a quegli stessi rifugiati che tanto disturbano la loro “sensibilità”.
Questa politica razzista può distruggere la vita di parecchie persone e può arrecare danni irreparabili alla nostra società, alle prossime generazioni. Non possiamo permettere che il tempo passi senza cercare di fare tutto quanto è in nostro potere per impedire questa regressione sociale.
L’Assemblea Antirazzista di Trento, dichiara il suo assoluto dissenso a queste esternazioni e politiche. Chiama tutti e tutte a partecipare, a prender parola e ad attivarsi insieme a noi.
Cogliamo l’occasione per invitare tutti e tutte coloro che sono disposti/e a farlo alla prossima assemblea pubblica che si terrà l’11 settembre alle 20.30 presso la Bookique in via Torre D’Augusto n. 29 a Trento.