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LANCIO D'AGENZIA

ASAT * 76ESIMA ASSEMBLEA ANNUALE: PRESIDENTE BATTAIOLA, « SERVE UN RIPENSAMENTO DEL SISTEMA PER FAR FRONTE ALLE CONTINUE EMERGENZE, RAFFORZANDO IL COMPARTO RICETTIVO »

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16.19 - martedì 17 maggio 2022

Sostenibilità del Turismo come chiave per ripartire- Dopo Covid ora l’incertezza e i maggiori costi dovuti alla guerra Ucraina.

L’Asat: «Serve un ripensamento del sistema per far fronte alle continue emergenze e rafforzare il comparto ricettivo»

Un comparto ricettivo più forte ed attento alla sostenibilità. L’Asat nella sua assemblea annuale guarda al futuro, partendo da un’analisi dell’attualità. La crisi pandemica con il Covid ed, oggi, la guerra in Ucraina sono fonti di grande incertezza. E il turismo può ripartire, guardando al futuro, dalla sostenibilità. Il presidente dell’Asat Giovanni Battaiola è intervenuto in tal senso durante la sua relazione annuale. Ecco, di seguito, i tratti salienti.

Dopo un 2020 horribilis e un 2021 a corrente alternata, il 2022 si apre con l’incertezza geopolitica.

«Se il 2020 è stato definito l’annus horribilis, il peggiore mai registrato dal settore turismo, con oltre 63 miliardi di euro di mancati incassi a livello nazionale, il 2021 invece si è confermato essere un anno «a corrente alternata». Siamo passati, infatti, dall’incubo della mancata stagione invernale, che ha visto il totale azzeramento dei nostri fatturati, a fronte però di costi fissi che abbiamo dovuto comunque sostenere, ad una stagione estiva che, seppur al di sopra delle aspettative, è potuta iniziare solo nel mese di giugno e non è riuscita a ridurre in maniera sensibile le perdite nei bilanci delle nostre aziende. I dati 2021 confrontati con il 2019, ultimo anno pre pandemico, descrivono un meno 34% di arrivi e meno 35,2% di presenze. Guardando al solo comparto alberghiero il bilancio è ancora più pesante, facendo segnare un meno 40,3% del movimento complessivo».

La guerra in Ucraina.

«Siamo di fronte a una delle crisi più gravi che l’Europa abbia visto negli ultimi 80 anni: una crisi che è innanzitutto umanitaria, ma anche energetica e finanziaria e che, in ultima istanza, riguarda la sicurezza e la sopravvivenza economica di tutti noi. Di fronte a delle vite umane spezzate dalla mano armata di altri uomini risulta estremamente difficile fare altri tipi di commenti e di valutazioni. Però non possiamo non considerare le ripercussioni che il conflitto stesso avrà anche sulle nostre esistenze e sulla nostra economia. I contraccolpi diretti ed indiretti per il nostro settore non tarderanno a manifestarsi. Anzi alcuni si sono già evidenziati: non bisogna considerare però solo l’impatto dell’aumento del prezzo dell’energia sui bilanci delle aziende, ma anche sul costo dei prodotti agroalimentari nonché i suoi riflessi sul potere di acquisto delle persone. Se nell’estate 2021, una volta allentate le restrizioni introdotte per contenere la pandemia, il settore ha potuto fare affidamento su una ritrovata voglia di libertà e di svago delle persone, nella stagione che è alle porte i nostri connazionali potrebbero rivedere le proprie priorità, accorciando o posticipando i periodi delle loro vacanze o riducendo il budget destinato alle stesse, anche a causa dell’aumento dell’inflazione che ha già fatto segnare un +6,7% su base annua».

Nulla sarà come prima: occasione per cambiare.

In questo momento fare delle previsioni è molto difficile: l’instabilità rende estremamente complicato prendere qualsiasi tipo di decisione che abbia un orizzonte temporale più lungo di alcuni mesi. L’incertezza è nemica dell’impresa e, per quanto ci riguarda, nemica del turismo. Il cambiamento, sociale e ambientale, che stiamo vivendo può essere una straordinaria opportunità di rivedere il nostro modo di fare turismo, di ripensare i modelli di business delle nostre imprese. Nel mese di novembre la nostra Associazione ha sottoscritto, assieme ad altri importanti attori del nostro territorio, il Patto per lo Sviluppo Sostenibile, un primo atto concreto per rendere più efficace il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Ecco perché per la nostra assemblea abbiamo scelto il titolo «Turismo sostenibile: necessità o opportunità?». È necessario prendere delle decisioni che mettano le nostre aziende in condizione di continuare a prosperare con scelte che devono rappresentare un’opportunità per muoversi in maniera decisa verso un turismo più sostenibile».

Passare a un sistema sostenibile per il turismo.

«Innanzitutto è necessario che ci sia un impegno di tutto il sistema per una gestione più efficiente dei flussi turistici, soprattutto quando questi, si spera, torneranno ai livelli pre pandemici. La concentrazione delle presenze in alcuni mesi dell’anno è dannosa sia per i turisti che per i residenti, oltre che ovviamente per le bellezze naturali del Trentino. Se vogliamo mantenere la promessa che facciamo al nostro ospite di naturalità, di spazi aperti e di rigenerazione, non possiamo più spingere sull’aumento delle presenze nelle stagioni classiche ma è necessario lavorare su prodotti di qualità che convincano le persone a venire in Trentino anche nei mesi primaverili e autunnali. Inoltre, per migliorare l’esperienza di chi comunque continuerà a venire nei consueti periodi, bisognerà adottare subito soluzioni che consentano di gestire in maniera intelligente i flussi di persone già presenti sul territorio, indicando loro il grado di affollamento di determinati luoghi e consigliandone di alternativi».

Mobilità sostenibile e efficiente per un turismo sostenibile.

«Un altro tema importante quando si parla di sostenibilità ambientale è senza dubbio quello della mobilità. Il Trentino ha bisogno di un sistema di mobilità integrato che consenta alle persone di raggiungere facilmente il nostro territorio e di potersi muovere agevolmente all’interno di esso. Il Tunnel del Brennero, la nuova circonvallazione ferroviaria di Trento – il grande progetto finanziato con le risorse del PNRR – e le diverse opere accessorie, una volta terminate, cambieranno profondamente le modalità di accesso sul nostro territorio. La maggiore sensibilità rispetto a queste tematiche ci deve far riflettere sui servizi che gli ospiti si aspettano di trovare sul nostro territorio: colonnine di ricarica, servizi di noleggio, un sistema di trasporto pubblico integrato e cadenzato che tenga conto delle esigenze di mobilità turistica. A questo proposito voglio ricordare che tra poco più di quattro anni il Trentino ospiterà le gare di alcune discipline delle Olimpiadi invernali 2026 Milano – Cortina: riteniamo che non sia più rinviabile la questione di un collegamento strutturato ed efficiente con l’Aeroporto Valerio Catullo di Verona».

Olimpiadi occasione per il Trentino, ma servono risorse per riqualificare gli alberghi. «I Giochi Olimpici rappresentano una straordinaria vetrina per far conoscere il Trentino al resto del mondo e dobbiamo presentarci nel migliore dei modi: è necessario che, quanto prima, vengano stanziate le risorse e definiti gli strumenti che consentano agli operatori del ricettivo ed alle altre imprese turistiche interessate di poter programmare gli interventi per elevare la qualità delle proprie strutture e della propria offerta. La sostenibilità va considerata anche dal punto di vista economico e sociale. Aziende sane portano benessere al territorio sotto forma di occupazione, tasse versate ed indotto generato. Questo vuol dire che le problematiche che riguardano il nostro settore devono essere presenti nell’agenda di tutta la giunta provinciale ma anche del governo nazionale».

Problema di reperimento della manodopera.

«Le giovani generazioni cercano di coniugare l’aspetto economico a quello del proprio benessere, sia sul posto di lavoro sia come qualità della vita. Le aziende devono avere la capacità di assicurare un’organizzazione flessibile del lavoro, ma anche la possibilità di poterlo fare: l’attuale concezione del lavoro e le relative normative sono anacronistiche e non più in grado di dare le risposte che il sistema si aspetta. Mi riferisco ad una normativa fiscale e contrattuale di maggior favore che consenta di agire sul cuneo fiscale e che preveda strumenti di flessibilità. Abbiamo presentato una nostra proposta all’assessorato alle attività economiche. Se si riuscisse ad allungare i periodi di attività delle aziende del settore distribuendo in maniera più efficiente le presenze nei mesi e sui territori sarebbe possibile ipotizzare una diversa durata dei rapporti contrattuali che, attraverso un corretto bilanciamento tra lavoro, formazione e sostegno al reddito consentirebbe di dare maggiore stabilità e certezze a chi decide di individuare nel turismo una scelta professionale e di vita. Ciò comporterebbe anche dei benefici in termini di gettito fiscale per la nostra provincia derivanti dalla maggiore residenzialità dei dipendenti. È evidente come anche la strategia di gestione dei flussi turistici diventa un presupposto essenziale ed una leva importante per cercare di attrarre più addetti».

Mancanza di manodopera: cosa fare nell’immediato.

«La definizione e l’implementazione di queste politiche richiedono tempi lunghi. Nell’immediato cosa si può fare? Innanzitutto bisogna continuare ad efficientare il sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro: tanto è stato fatto con i protocolli sottoscritti con Agenzia del Lavoro e le altre parti sociali, ma i numeri non sono ancora sufficienti per dichiararci soddisfatti. I Centri per l’Impiego possono e devono avere un ruolo importante nella presa in carico dei disoccupati percettori di sussidi per profilarli, attivando momenti di confronto con le imprese, in modo da adeguare gli interventi di formazione con le concrete necessità di manodopera delle aziende. La condizionalità, in presenza di sostegni al reddito, deve trovare effettiva applicazione: non può rimanere un principio puramente teorico. Le imprese devono poter certificare il rifiuto di una congrua offerta di lavoro da parte del candidato: al terzo rifiuto deve obbligatoriamente scattare la perdita del sostegno. È necessario lavorare assieme al sistema formativo provinciale, soprattutto quello della formazione professionale, per migliorare la coerenza dei piani di studio con le mutate aspettative delle aziende, attraverso uno scambio costante di competenze ed esperienze. Le aziende dal canto loro devono imparare a sfruttare maggiormente strumenti che già oggi sono a loro disposizione come l’apprendistato in cicli stagionali e la formazione duale che consentono di poter inserire in azienda delle risorse giovani e, al tempo stesso, di poter contribuire alla loro formazione secondo le proprie esigenze specifiche».

Misure per venire incontro alla tensione finanziaria delle imprese turistiche.

«La situazione di tensione finanziaria in cui si trovano la maggior parte delle imprese dopo due anni di pandemia, con costi fissi sempre più pesanti, ci porta a chiedere con forza che vengano confermate le principali misure che hanno consentito alle aziende di poter arrivare fino a qui. Abbiamo accolto con favore il provvedimento relativo alla sottoscrizione del protocollo quater tra Provincia, banche e confidi che consente alle aziende di richiedere l’attivazione di linee di finanziamento sul «Plafond Ripresa Trentino». Resta il limite di dover sottostare alla discrezionalità dell’istituto di credito, pur in presenza della garanzia confidi. Per fare fronte al rincaro delle materie prime e del costo dell’energia chiediamo che vengano prorogate anche altre misure quali l’esenzione dall’IMIS ed il credito d’imposta sugli affitti; in questo modo si consentirebbe alle imprese di recuperare una liquidità sufficiente a garantire la continuità aziendale in attesa che la situazione sui mercati internazionali si stabilizzi».

Fondo salva alberghi.

«Siamo favorevoli in merito alla costituzione di un fondo immobiliare pubblico-privato che possa intervenire in situazioni di criticità aziendale ma soprattutto che sia in grado di affiancare le aziende che hanno in cantiere progetti di riqualificazione ambiziosi. In tal senso la Provincia ha già anticipato l’intenzione di lavorare ad un Fondo Alberghi a capitale misto. Sul territorio regionale ci sono iniziative similari già definite. Non riuscire a far convergere le diverse iniziative e unire le risorse economiche in un unico progetto sarebbe un danno enorme per il nostro settore. Da parte nostra c’è la volontà di essere parte attiva di questo progetto favorendo la nascita di una rete di imprese che possa intervenire, a sostegno dell’investimento, con una gestione manageriale che sia in grado di garantire il successo di un’iniziativa di tale portata».

Turismo, tutti remino nella stessa direzione.

«La terza ed ultima riflessione riguarda la necessità che, una volta che il sistema provinciale ha stabilito le priorità del turismo tutti i soggetti, imprese e imprenditori, istituzioni e funzionari che, a diverso titolo, hanno la responsabilità della sua applicazione e messa a terra lo facciano celermente, in maniera univoca e coerente, rispettando i tempi che il mercato impone. A volte ci sentiamo ostaggi di cavilli e carte bollate: siamo di fronte ad un vero e proprio accanimento burocratico. Nel nostro Paese c’è, infatti, il vizio di tartassare chi opera alla luce del sole, mentre si fa poco o niente per combattere l’abusivismo, come ad esempio nel settore degli alloggi turistici non dichiarati».

 

 

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Asat: a Fondo una partecipatissima 76esima Assemblea annuale

 

Gli associati si ritrovano in presenza, molte le autorità intervenute

 

Dopo due anni l’assemblea dell’Asat torna in presenza. L’appuntamento annuale si è svolto stamattina nel comune di Borgo d’Anaunia, frazione di Fondo. Ed ha visto la partecipazione di albergatori provenienti dall’intera provincia, oltre alla presenza di molte autorità rappresentanti le principali istituzioni trentine.

A dare il via ai lavori è stato il direttore Davide Cardella, che dopo quasi un ventennio di presenza in Asat è subentrato allo storico direttore Roberto Pallanch, anche lui presente all’assemblea. «L’assemblea di oggi è dedicata ad una riflessione sul turismo sostenibile e alla necessità, e non solo all’opportunità, che tutto il nostro territorio compia scelte responsabili verso una direzione ben precisa». Dopo l’intervento del presidente dell’Asat Giovanni Battaiola (vedi comunicato a parte) è stato il presidente nazionale di Federalberghi Bernabò Bocca (in videocollegamento) a portare i suoi saluti ai presenti. Ricordando «l’importanza che l’Asat riveste a livello nazionale, grazie alla sua capacità di analizzare le diverse situazioni dell’attualità e di proporre soluzioni innovative e spesso all’avanguardia per la categoria, senza scordare il grande apporto fornito dal presidente Battaiola con la sua attività in Giunta esecutiva nazionale».

«Il vostro slogan di oggi è “Turismo sostenibile: necessità oppure opportunità?” ed io penso che entrambi questi termini siano calzanti, perché la sostenibilità è oggi assolutamente necessaria, ma per il turismo trentino la sostenibilità è anche opportunità», così il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. «I prossimi anni ci vedranno impegnati – ha detto – negli investimenti legati al PNRR quali la circonvallazione di ferroviaria di Trento, il completamento del Tunnel del Brennero, ma anche altre opere infrastrutturali attese dalla nostra comunità, in primo luogo quelle legate alle Olimpiadi del prossimo 2026. In tema di infrastrutture voglio ricordare il nostro impegno per sviluppare l’hub aereoportuale di Verona, che tanto preme anche agli albergatori trentini per le sue potenzialità di crescita e le opportunità, in un confronto che prosegue con i colleghi del Veneto». «Il vostro settore ha sofferto molto – ha concluso – ma avete saputo tenere duro, il Trentino ha bisogno di un sistema turistico moderno ed efficiente e voi vi state impegnando per fare tutto questo».

Non è mancato il contributo dell’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni: «Il Covid ha portato tanta stanchezza al settore del turismo, tanta difficoltà anche psicologica nell’affrontare un momento duro, ma siamo riusciti ad uscirne. In un momento così negativo, gli albergatori e gli operatori hanno voluto comunque investire e scommettere sulle proprie strutture. Il Bando Qualità dello scorso anno ha evidenziato che c’è ancora questa voglia: ecco perché abbiamo voluto riproporre il bando per una seconda tornata che partirà presumibilmente a metà giugno. Condivido la preoccupazione che avete per la difficoltà nel reperire dipendenti: sarà sicuramente un tema da affrontare, ma a partire dalle scuole, dove bisogna forse impostare diversamente alcune modalità di formazione».

Ospite speciale il direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, nonché presidente del comitato organizzativo del Festival dell’economia di Trento, che è intervenuto sul tema «Dopo la pandemia e la guerra in Ucraina nulla è più come prima? Cosa è cambiato e cosa sta cambiando». A questa domanda, ovviamente, Tamburini non ha potuto fornire una risposta univoca. «Nulla sarà come prima – ha affermato – perché il nuovo equilibrio a livello internazionale ha messo in crisi il modello della globalizzazione. Dovremo pensare a come affrontare le sfide che ci si prospettano sul piano demografico, debito pubblico crescente, inflazione e sviluppo».

L’assemblea si è conclusa con la cerimonia di conferimento delle Stelle dell’Albergatore. Consegnati i riconoscimenti a Elda Brentari dell’Albergo Elda di Smarano, Rita Ruatti dell’Albergo Job di Dimaro, Daniela Ghetta e Celestino Lasagna dell’Hotel Andes di Vigo di Fassa e Ermanno Bernard dell’Hotel Chalet Alaska di Pozza di Fassa. Il presidente Fugatti, l’assessore Failoni e la senatrice Elena Testor hanno affiancato il presidente Battaiola nella consegna delle Stelle. In chiusura tutta la famiglia Asat ha voluto salutare con calore lo storico direttore Roberto Pallanch, alla guida dell’Associazione per oltre vent’anni.

 

 

 

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