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LANCIO D'AGENZIA

APSS TRENTINO * IN RIFERIMENTO ALLE LAMENTELE DI UN PADRE RELATIVE ALL’ACCESSO IN PRONTO SOCCORSO PEDIATRICO (QUOTIDIANI LOCALI IL 30 GENNAIO)

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14.48 - venerdì 2 febbraio 2018

In riferimento alle lamentele di un padre relative all’accesso in pronto soccorso pediatrico pubblicate sui quotidiani locali il 30 gennaio preme evidenziare quanto segue.

Dopo aver analizzato tutti gli accessi al pronto soccorso pediatrico avvenuti nelle giornate del 21 e 23 gennaio scorse si evidenzia che per quanto riguarda la giornata del 21 gennaio la figlia del signor di Monte è stata accettata al pronto soccorso pediatrico alle ore 17.02 e dopo il triage le è stato assegnato un codice verde.

Alle 18.04, dopo 1 ora e due minuti dall’accettazione, la bambina è stata visitata e dimessa con diagnosi precisa e consigli adeguati per la cura in un tempo più che congruo con le sue condizioni cliniche e con la situazione di gravità degli altri pazienti in carico al pronto soccorso pediatrico in quel lasso di tempo: tra le 17 e le 18.30 il sistema informativo ospedaliero ha registrato l’assistenza a 30 pazienti con vari codici di priorità.

Anche al momento del secondo accesso della figlia del signor di Monte avvenuto alle 15.38 del 23 gennaio, erano in carico al pronto soccorso pediatrico 23 pazienti, inseriti e codificati dal sistema informativo ospedaliero, dei quali un codice rosso, quattro codici gialli, 10 codici verdi – tra i quali anche la figlia del signor di Monte – e 8 codici bianchi.

Tra i codici verdi 7 su 10 erano bambini con traumi e ferite con una componente di dolore molto elevata, che andavano immobilizzati immediatamente e trattatati per ridurre il dolore prima di avviarli agli accertamenti radiologici.

I due ambulatori a disposizione del pronto soccorso pediatrico erano entrambi occupati dai pazienti traumatologici e il chirurgo ortopedico pediatra si era recato in sala operatoria per suturare, in sedazione, due ferite molto estese al volto, provocate da un trauma maggiore e da un morso di cane, in due bambini accolti in codice giallo.

Alle 16.14, dopo 36 minuti dall’accettazione la figlia del signor di Monte è stata valutata ed è stata decisa la somministrazione di un farmaco avvenuta alle 16.16. Solitamente dopo la somministrazione dell’antipiretico i pazienti vengono rivisti dopo almeno un’ora per valutare l’efficacia della terapia.

La bambina è stata chiamata alla visita alle ore 17.53, dopo 2 ore e 15 minuti dall’accettazione sanitaria, ma i genitori si erano allontanati volontariamente dal pronto soccorso. Queste le sequenze degli avvenimenti, tutti codificati e tracciati dal sistema informativo ospedaliero.

Preme evidenziare infine che nel 2017 sono stati accolti e curati dal pronto soccorso pediatrico di Trento 21.160 bambini e che non è mai giunta alla direzione o all’Urp alcuna segnalazione o lamentela sulla struttura.

Pur comprendendo lo stato d’ansia legittimo in un genitore l’Apss non ritiene giustificabili le esternazioni del signor di Monte che accusa i professionisti e la nostra struttura di omesso soccorso mettendo in discussione la qualità dell’assistenza fornita da medici e infermieri ed entrando nel merito dell’attribuzione dei codici di priorità clinica che sono di pertinenza esclusivamente tecnica.

Le critiche all’operato dei professionisti del pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Trento, che lavorano secondo precisi e definiti protocolli di priorità per assistere al meglio i bambini che ogni anno accedono alla struttura paiono ingenerose e l’Apss si riserva di tutelare i propri professionisti nelle sedi opportune.

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