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APSP BENEDETTI – MORI (TN) * COVID; « LA NOSTRA POSIZIONE SUL PROGETTO DI RI-APERTURA ALLE VISITE »

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19.53 - martedì 9 marzo 2021

La posizione dell’Apsp Benedetti di Mori Sul progetto di ri-apertura alle visite.

Con riferimento al dibattito che sta caratterizzando il mondo delle Apsp e Upipa, coinvolgendo anche Azienda provinciale per i servizi sanitari e Provincia, l’Apsp Cesare Benedetti di Mori chiarisce la propria posizione. Mori è tra le 5 Apsp che erano pronte a partire col nuovo protocollo per le visite e, oggi, il presidente Gianmario Gazzi ha incontrato dapprima il direttore Antonino La Grutta e, immediatamente dopo, il Cda, condividendo quanto dichiara di seguito.

«La priorità è tutelare i nostri anziani e i loro familiari ed è nostro preciso dovere dar voce a loro. Nelle nostre scelte, ci basiamo sugli assunti che ci vengono dalla scienza, primo fra tutti la capillarità della campagna vaccinale appena completata e la sua provata efficacia. Secondo: l’insorgere di forte malessere psicologico degli anziani, tale da causarne un più marcato deperimento. Terzo: l’aver elaborato un protocollo di accesso che tutela i residenti, i loro cari in visita e i professionisti in servizio.

Sono tutti elementi che ci spingono a considerare possibile, auspicabile e urgente una graduale riapertura della nostra struttura. Siamo pronti a riprendere il dialogo con tutti i soggetti interessati e, nell’ottica di smorzare un dibattito che a tutto serve fuorché al benessere degli anziani, siamo pronti anche a una temporanea sospensione del nostro progetto di riapertura.

Dichiamo però che lo stato di salute psicologica – e di conseguenza di salute in generale – dei nostri anziani chiede risposte. La situazione non è quella di un anno fa: non lo è perché ora abbiamo la copertura vaccinale e non lo è perché i nostri ospiti soffrono oltremodo l’assenza di contatto coi propri cari. Non attiveremo la stanza degli abbracci, che reputiamo non adeguata al benessere e alla qualità di vita che vogliamo offrire. Capiamo che, se non si fossero forzati i tempi, ora non assisteremmo a un dibattito che nulla giova agli anziani. In tal senso invitiamo tutti: Provincia, Azienda sanitaria, Upipa e le altre Apsp, a non ignorare quello che è un problema evidente; a non cedere alla tentazione di attendere la firma – e dunque l’assunzione di responsabilità – sempre da parte di qualcun altro.

La nostra decisione di rinviare temporaneamente l’applicazione del nuovo protocollo va dunque intesa come volta ad attendere ulteriori chiarimenti e si basa sulla speranza che ci sia la volontà di ricomporre il quadro, evitando confronti, dibattiti o addirittura conflitti, che rischiano solo di farci perdere di vista l’obiettivo primario. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte, assumendoci ognuno la propria parte di responsabilità».

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