Raccolgo lo struggente appello della mamma di Bruno, che ringrazio per il coraggio e la determinazione. E a tutti i genitori di figli disabili, sento il bisogno di esprimere la mia vicinanza e sostegno in primis come persona “caregivers” e come interlocutore politico intendo raccogliere la sfida, assicurando il mio pieno e totale impegno sul tema.
Nonostante il lavoro svolto negli anni addietro e la sensibilità dimostrata nei confronti della tematica, nella nostra Provincia c’è ancora molto da fare per interpretare al meglio il valore della nostra autonomia.
Una buona sanità è anzitutto aiutare le famiglie a gestire al meglio i propri cari, mettendo al primo posto il rispetto della dignità umana, favorendone le migliori condizioni di vita possibili.
Ed è proprio in questa direzione che ci stiamo muovendo, partendo da quanto è avvenuto con il nuovo governo a livello nazionale, dove è stato istituito il Ministero della Disabilità, dimostrando finalmente una forte e reale sensibilità.
Partendo proprio da questo e dalle segnalazioni di associazioni e famiglie, sono state riscontrate delle criticità alla legge provinciale sul “Dopo di Noi”. Se ne è anche parlato recentemente in Quarta commissione permanente con l’assessore alla Salute, provvedimenti ad hoc saranno presto adottati, soprattutto per quanto concerne lo sviluppo e l’implementazione dei progetti di “abitare sociale”, con lo scopo di sviluppare maggiori livelli di autosufficienza del disabile, laddove possibile, e di sostegno dei famigliari ‘caregivers’.
Ci sarà un’attenzione sempre maggiore nel costruire veri e propri progetti di vita tenendo conto delle nuove e sempre mutabili esigenze, andando a colmare le lacune esistenti e a ridisegnare il sistema in sogni suo ambito.
Sostenere progetti, sia culturalmente che finanziariamente, partendo da quel centro di gravità che si chiama persona, è un segno di umanità, lungimiranza e buon governo.
*
Alessia Ambrosi
Consigliere Lega Salvini Trentino