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AGIRE – BINELLI E CASTELLINI * PARCO ADAMELLO BRENTA: ” IL COMITATO DI GESTIONE CHE COSA STA ASPETTANDO? “

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11.34 - domenica 11 marzo 2018

Parco Adamello Brenta, Binelli e Castellini (Agire): «Il Comitato di Gestione che cosa sta aspettando?».  Ancora una volta i cittadini sono costretti ad assistere al malgoverno del Parco Adamello Brenta.

Secondo la cronaca locale, la Corte dei Conti è tornata ad indagare l’istituzione in questione sull’acquisto del software YouCubes – Tableau (effettuato nell’ottobre 2016 e costato oltre 30.000,00 €) e sulle consulenze per il suo utilizzo; il danno erariale ipotizzabile ammonta a ben 62.167,00 €.

Stando alla magistratura contabile l’acquisto oltre che inutile sarebbe stato agevolato dall’ex direttore Bartolomei (in evidente conflitto di interessi), con tanto di via libera da parte del sostituto direttore Corradi e della Giunta del Parco presieduta da Joseph Masè; inoltre il software non è stato installato del tutto e sarebbe stato utilizzato da un solo dipendente (nonostante prevedesse l’acquisto di ben dieci licenze).

Per non parlare poi del fatto che i vertici del Parco non avrebbero nemmeno valutato se il mercato offrisse soluzioni meno costose e più adatte agli strumenti già in possesso.

Sono quasi due anni che Agire per il Trentino assieme al cons. prov. Claudio Cia contesta l’attuale gestione del Parco Adamello Brenta: sono stati portati alla luce conflitti di interessi grandi come una casa, assunzioni irregolari, indagini da parte della Procura di Trento, sequestri di documenti da parte dell’Arma dei Carabinieri e da ultimo proprio un danno erariale di 9.000,00 € contestato al Presidente Masè sempre dalla Corte dei Conti alla fine dell’anno 2017.

Verrebbe da chiedersi spontaneamente che cosa stia aspettando il Comitato di Gestione del Parco per intervenire visto che è a tale organismo che compete la nomina del Presidente e della maggior parte dei membri della Giunta del Parco, perché è evidente che va fatta una seria riflessione sul governo del Parco Adamello Brenta che fra le altre cose non ha mai preso posizione sui predatori come orsi e lupi, forse perché troppo occupato a pubblicizzare i cappelli, le t-shirt e le penne del Parco.

Chi di dovere faccia un passo indietro e nel tragitto di ritorno a casa impari cosa significa il rispetto per i cittadini e per la cosa pubblica.

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