(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Nuove misure per natalità, anziani e famiglie: Pechino punta sul fisco per invertire la rotta
L’inverno demografico pesa anche in Cina che si trova quindi costretta ad affrontare sia la scarsa natalità, sia l’invecchiamento della popolazione, facendo leva sul fisco. Nel 2021 il Governo di Pechino ha introdotto la politica dei tre figli nel tentativo di arginare il crollo delle nascite e il rapido invecchiamento della popolazione, dopo decenni di rigida pianificazione familiare iniziata con la celebre politica del figlio unico del 1978.
Nonostante questo, il tasso di natalità è rimasto basso a causa di fattori strutturali come l’urbanizzazione, l’elevato costo della vita e le difficoltà di conciliazione tra lavoro e maternità.
Con oltre il 21% della popolazione sopra i 60 anni — una quota destinata a salire a un terzo entro il 2035 — il governo ha ritenuto necessario muoversi in una doppia direzione. Da un lato, con incentivi fiscali a sostegno delle famiglie. Dall’altro, nei primi mesi del 2025, con nuove linee guida, anche di carattere fiscale, per il potenziamento dei servizi dedicati alla popolazione anziana. Per il governo cinese, “i primi risultati non mancheranno ad arrivare”. Anche l’ultima legge sull’Iva, inoltre, approvata a fine 2024, stabilisce alcune esenzioni dall’imposta per i servizi offerti da istituzioni assistenziali come asili e strutture per anziani.
Incentivi fiscali per le famiglie: Pechino rilancia la politica delle nascite
Partiamo dalla natalità. Una delle ultime novità del governo riguarda il ricco pacchetto di misure fiscali pensate per sostenere le famiglie e contrastare il calo demografico. Tra le principali novità, gli sgravi fiscali sui redditi delle famiglie con figli sono stati ampliati, con deduzioni maggiori per le spese relative a maternità e infanzia. È stata inoltre estesa l’assicurazione medica per la maternità a lavoratori migranti e sono stati potenziati i rimborsi per il parto e la fertilità assistita. Sono infine previsti mutui agevolati per l’acquisto della prima casa riservati alle famiglie con più figli.
Oltre ai sostegni a livello nazionale, molte sono anche le iniziative a livello locale, con specifiche province e zone rurali che hanno implementato incentivi specifici: ad esempio, la città di Hohhot, capitale della Mongolia Interna, ha introdotto sussidi per l’infanzia.
Con queste ultime misure, il governo cinese prosegue una strategia mirata, rafforzando gli incentivi fiscali per stimolare la natalità e alleggerire il carico economico delle famiglie. Solo con un impegno continuo e un approccio integrato, Pechino potrà sperare di invertire la tendenza demografica e costruire un futuro sostenibile per le nuove generazioni.
L’economia d’argento: il sostegno agli anziani come motore di crescita
Oggi per la Cina una delle sfide è quella di saper gestire l’invecchiamento attivo. Negli ultimi anni, Pechino ha rafforzato il proprio impegno nello sviluppo dell’“economia d’argento”, il settore dedicato ai servizi e ai prodotti per una popolazione anziana in continua crescita.
Per stimolare investimenti e incentivare la nascita di nuove imprese in questo ambito, Pechino ha messo in campo una serie di misure fiscali mirate. Tra queste, spiccano l’esenzione dall’Iva e la riduzione dell’imposta sul reddito per i ricavi derivanti da servizi di assistenza sanitaria, infermieristica e domiciliare, oltre a importanti sgravi su imposte immobiliari, fondiarie e locali. Il governo ha previsto anche forme di sostegno diretto, come l’abbattimento dei canoni d’affitto per gli immobili statali e l’accesso agevolato al credito attraverso programmi di rifinanziamento.
A dare nuovo slancio alla visione del governo è stato il viceministro degli Affari Civili Tang Chengpei, che, intervenendo al China Development Forum lo scorso 24 marzo, ha annunciato un deciso rafforzamento delle politiche a favore dell’economia d’argento. “Raddoppieremo gli sforzi per migliorarne la qualità e ampliarne la capacità”, ha dichiarato Chengpei, definendo il decennio 2025-2035 una finestra cruciale per affrontare in modo proattivo la sfida dell’invecchiamento.
Il viceministro ha sottolineato l’obiettivo di creare un ciclo virtuoso che unisca sviluppo economico e benessere sociale e che sia in grado di convertire l’invecchiamento demografico da emergenza sociale a motore economico. In attesa che le misure sulla natalità inizino a produrre gli effetti sperati.