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AGCOM * RELAZIONE 2022 – MEDIA: PRESIDENTE LASORELLA, « È EVIDENTE IL DECLINO NEL COMPARTO EDITORIALE CLASSICO, DA UN QUINDICENNIO PERDITA DI COPIE E PUBBLICITÀ »

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12.01 - venerdì 29 luglio 2022

Prefazione del Presidente Giacomo Lasorella. La presentazione della Relazione annuale 2022 coincide perfettamente con il venticinquesimo anniversario dell’approvazione della legge istitutiva dell’Autorità. La legge n. 249 del 1997 venne, infatti, approvata definitivamente dal Senato, in seconda lettura, proprio il 29 luglio, fu pubblicata in Gazzetta Ufficiale qualche giorno dopo, il 31 luglio, ed entrò in vigore il giorno successivo, il 1° agosto 1997.

Istintivamente viene da pensare che i rivolgimenti tecnologici e di mercato vissuti in questo quarto di secolo siano tali che mai nessuno avrebbe potuto anche solo immaginarli venticinque anni fa. Eppure, a una più attenta riflessione, questa consapevolezza non fa che confermare la lungimiranza
del legislatore del 1997 il quale, approvandone l’atto fondativo, volle l’Autorità ispirata ad una logica convergente, ossia deputata a regolare tanto il settore dell’audiovisivo quanto quello delle comunicazioni elettroniche, sia il mondo delle reti, che il mondo dei contenuti, ancorché si trattasse allora di
mercati caratterizzati da una netta separazione di funzioni e modelli di business.

L’Autorità, nel corso degli anni, ha dato forma e contenuti a tale ispirazione iniziale affrontando sempre le sfide regolamentari strategiche in una logica di convergenza tra le discipline dei diversi mezzi di comunicazione, contribuendo in tal modo a fondare quel nuovo diritto che Enzo Cheli, primo presidente AGCOM, non ha mai smesso di valorizzare, e che oggi abitualmente definiamo diritto della convergenza.

È in virtù di tale orientamento che l’Autorità ha potuto sostenere la sfida regolamentare, richiesta dai pervasivi processi di digitalizzazione delle reti e dei servizi cui si è assistito in questi anni, e il cimento imposto da quel vero e proprio cambio di parametro che ha nella tendenziale convergenza di tecnologie,
ordinamenti e mercati il suo tratto distintivo più peculiare. Si tratta di processi che ogni giorno, letteralmente, mettono alla prova l’adeguatezza del quadro giuridico di settore, postulano nuovi e originali approcci regolatori, e, conseguentemente, richiedono il costante adeguamento degli ordinamenti.

Il triennio trascorso è stato segnato da un imponente processo di adeguamento e aggiorna- mento del quadro giuridico di riferimento, a partire dall’adozione del nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche (dicembre 2018), e poi, a seguire, dalla nuova Direttiva sui Servizi media audiovisivi, dalla direttiva quadro in materia di diritto d’autore e da tutta la legislazione nazionale di recepimento e adeguamento che ne è scaturita, a partire in particolare dalla seconda metà del 2021.

Ma nessun processo di riforma, per quanto lungimirante, metterà mai al sicuro dalle sfide del futuro; tanto meno dal punto di vista dell’adeguatezza degli approcci regolamentari, tanto meno nei mutevoli mercati regolati da AGCOM, al cui interno nulla può dirsi acquisito per sempre. Il fatto che l’Europa abbia inteso dotarsi, opportunamente, di regole più aggiornate, non esime dall’avere chiara consapevolezza che molto presto queste stesse regole dovranno misurarsi con scenari oggi solo appena prevedibili. Anche il diritto più visionario ed anticipatore è costretto inevitabilmente ad inseguire la realtà; quando poi la realtà è quella mutevole ed in progress dell’ecosistema digitale, le trasformazioni sono tanto più complesse ed imperscrutabili.

Ma il fascino della sfida è anche questo. La complessità apre spazi importanti alle Autorità di regolazione, chiamate a adeguare costantemente approccio mentale, cultura giuridica e tecnica e strumentazione regolamentare al mutare dei contesti. Si è cercato di farlo anche nell’anno trascorso. Di questo l’Autorità prova a rendere conto, innanzitutto al Parlamento, da cui essa trae legittimità e ragioni. Raccontare ciò che è stato fatto, partendo dai temi e dai provvedimenti che appaiono più rilevanti. È il modo più giusto di onorare e festeggiare venticinque anni della legge istitutiva dell’Autorità.

Alcuni interventi sembrano di particolare rilievo, nella misura in cui riflettono una prospettiva regolamentare che – misurandosi con le sfide inedite proposte dagli incessanti e mutevoli processi di innovazione tecnologica – richiede necessariamente uno sforzo di visione e anche di anticipazione dei percorsi e delle scelte da compiere, da qui ai prossimi anni, per assolvere con efficacia ai propri compiti e alla propria mission.

Ecco allora, in primo piano, alcuni specifici ambiti di intervento legati da un comune denominatore: l’essere conseguenza del mutamento di scenario in atto, quale effetto, in primis, dei processi di digitalizzazione.

 

 

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