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LANCIO D'AGENZIA

ADOC * ACQUISTI EXTRA UE: QUANDO SI PAGANO LE SPESE DOGANALI (ESEMPIO CINA)

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09.41 - lunedì 22 gennaio 2018

L’acquisto di prodotti tramite internet presenta numerosi vantaggi, ma è comunque soggetto ad adempimenti di natura doganale e fiscale compreso l’eventuale pagamento di dazio, Iva e, ove richiesto, accise, nel caso di merce proveniente da Paesi non appartenenti all’Ue (es. Cina).

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Le spese doganali si pagano su tutti i prodotti?

Le spese doganali si pagano su tutte le tipologie di merce, anche se in percentuale diversa a seconda della categoria del prodotto, ma non si pagano per quei prodotti che hanno un costo inferiore a 22 euro. Questo non vale su tutti i prodotti, perché fanno eccezione i prodotti alcolici, profumi e acqua di toletta, tabacchi e prodotti del tabacco.

In base al valore della merce, dunque, si applicano o meno dazi o Iva. Di seguito una tabella esplicativa:

Valore Dazio (*) Iva (*)
Fino a 22,00 € NO NO
da 22,01 € a 150,00 € NO SI
oltre 150,00 € SI SI

Il vettore che cura la spedizione potrebbe, inoltre, richiedere il pagamento di un importo come saldo per i servizi di trasporto ed espletamento delle formalità doganali resi dal corriere stesso, come vedremo più avanti.

L’acquisto di prodotti alcolici, profumi e acqua da toletta, è sempre soggetto a dazi e Iva. Per i prodotti alcolici è dovuta anche l’accisa. Tale imposta è dovuta in Italia anche qualora i prodotti alcolici acquistati siano già stati immessi in consumo in un altro Stato Ue. In tal caso è obbligato al pagamento dell’accisa il rappresentante fiscale nominato dal venditore comunitario autorizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Non è consentito l’acquisto di tabacchi lavorati tramite internet se non sono già stati immessi in consumo in altro Stato membro dell’Ue. In tale caso l’accisa è dovuta anche in Italia dal rappresentante fiscale designato dal venditore e autorizzato dall’Agenzia.

(*) L’aliquota di dazio e Iva varia in funzione della merce che si sta importando. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

 

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Come si calcola il dazio doganale?

Per calcolare la spesa per il dazio doganale bisogna individuare nel sito dell’agenzia doganale la percentuale secondo le tabelle merceologiche introdotte dal Reg. (Cee) n. 2658/87, da applicare al nostro prodotto.

 

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Vediamo come fare:

Occorre accedere all’archivio nazionale della Tariffa Doganale d’uso integrata (Taric) > https://aidaonline7.agenziadogane.it/nsitaricinternet/TaricServlet
Cliccare sul riquadro in alto a sinistra con scritto “nomenclature” e dal menu che compare andiamo a cliccare su Taric e poi su “indice Taric”
Scorrendo l’elenco che compare, individuare la notra categoria di appartenenza del prodotto fino ad individuare il prodotto stesso e la sua percentuale di tassazione.
Con questa percentuale di tassazione è possibile calcolare il dazio, applicando la percentuale al valore del prodotto comprensivo del costo di spedizione.

 

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Come si calcolano tutte le spese doganali?

Le spese doganali sono così composte:
Dazio Taric + Iva 22% + Addebito sdoganamento dal corriere (variabile in base al corriere scelto e quindi al metodo di spedizione)

Prima si calcola il costo del prodotto e della spedizione. A questo si calcola la percentuale di dazio Taric. Infine si applica l’Iva al precedente risultato. Alle spese doganali (Iva e Dazio) vanno aggiunte le eventuali spese di sdoganamento, che in caso di corriere, anche se variabili, si aggirano sui 20 euro, mentre in caso di posta ordinaria di 5,50 euro, arrivando ad una cifra che varia dai 16 euro ai 30 o più.

 

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Applicazione di sanzioni per acquisto di merce contraffatta

L’acquirente finale che acquista a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà industriale è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro fino a 7.000 euro.

Salvo che il fatto costituisca reato, qualora l’acquisto sia effettuato da un operatore commerciale o importatore o da qualunque altro soggetto diverso dall’acquirente finale, la sanzione amministrativa pecuniaria è stabilita da un minimo di 20.000 euro fino ad un milione di euro.
In ogni caso si procede alla confisca amministrativa delle cose.

 

 

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