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UNITRENTO * PNRR: « DA ROMA IN ARRIVO 50 MILIONI, L’ATENEO POSIZIONATO AL QUARTO POSTO PER LE PROPOSTE PROGETTUALI AMMESSE A FINANZIAMENTO »

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16.41 - venerdì 24 giugno 2022

Nella graduatoria italiana per la concessione di finanziamenti destinati alle infrastrutture tecnologiche di innovazione nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza l’Ateneo si distingue in particolare con Trentino Data Mine (37,6 milioni di euro sul territorio). Altamente sicuro e innovativo in termini energetici, il datacenter sarà localizzato nel sito della miniera di San Romedio. Intanto, dal Pnrr arrivano anche risorse per le borse di dottorato. L’Ateneo offrirà oltre 48 posti finanziati. A giorni l’uscita dei bandi.

Ottime notizie da Roma. Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza arrivano 50 milioni in Trentino attraverso l’Università di Trento. In particolare, l’Ateneo si è posizionato al quarto posto per punteggio nella graduatoria delle università e degli istituti di ricerca italiani, per le proposte progettuali ammesse a finanziamento relative a infrastrutture tecnologiche di innovazione.

UniTrento utilizzerà le risorse per il reclutamento di giovani ricercatori e ricercatrici, per investimenti su infrastrutture e per attività di ricerca e sviluppo con le imprese. Ciò contribuirà a rafforzare la competitività dell’ecosistema della ricerca, ma anche del sistema produttivo stesso del territorio trentino.

L’Università di Trento aveva partecipato con diverse proposte progettuali su tutte e cinque le linee di finanziamento Pnrr sulla missione 4 “Istruzione e ricerca” della componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”. Si tratta di investimenti per lo sviluppo della ricerca di base e applicata nel paese che prevedono la costituzione di centri nazionali su tecnologie abilitanti, ecosistemi dell’innovazione, la creazione e rafforzamento di infrastrutture di innovazione e infrastrutture di ricerca e partenariati estesi per il finanziamento di progetti di ricerca di base.

La maggior parte delle proposte progettuali di UniTrento ha superato la fase di negoziazione e vede ora l’Ateneo impegnato nell’avvio delle iniziative che si svolgeranno da qui al 2025. I finanziamenti del Pnrr all’Ateneo vanno su cinque iniziative per infrastrutture e ricerca di base e applicata.
Borse di dottorato

Pnrr vuol dire anche borse di dottorato. I decreti ministeriali erano usciti ad aprile, ma la notizia diventa ora di attualità perché a breve apriranno i due bandi.
Una partita importante, che vede l’Università di Trento protagonista con oltre 48 nuovi posti di dottorato nell’anno accademico 2022/23 (ciclo 38°).
Un bando riguarderà 18 borse da attribuire a dottorati per la realizzazione di progetti dedicati a ricerca Pnrr, pubblica amministrazione e patrimonio culturale.

L’altro bando sarà dedicato a oltre 30 borse di dottorato co-finanziate da imprese da attribuire, sempre per il 38° ciclo, alla realizzazione di progetti che mirano al potenziamento delle competenze di alto profilo, in modo particolare nelle aree delle tecnologie abilitanti (Key Enabling Technologies). Si vuole con questa iniziativa rispondere ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovere il rapporto tra ricerca e azienda.

Tutte le borse finanziate dai decreti ministeriali nell’ambito del Pnrr sono a tematica vincolata e prevedono lo svolgimento di esperienze formative anche in strutture esterne all’università (imprese, centri di ricerca, pubbliche amministrazioni) e periodi di studio e ricerca all’estero, nell’ottica di una formazione dottorale internazionale e legata alla società e al mondo economico-produttivo.

Il processo di selezione si concluderà nell’estate. I/Le vincitori/trici inizieranno il loro percorso di dottorato all’Università di Trento a partire dal 1° novembre.

 

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Foto: Pierluigi Cattani Faggion e Videoframe

 

 

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Pnrr, prime borse di dottorato all’Università di Trento

L’Ateneo offre oltre 48 posti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. A giorni l’uscita dei bandi.

Pnrr vuol dire anche borse di dottorato. I decreti ministeriali erano usciti ad aprile, ma la notizia diventa ora di attualità perché a breve apriranno i due bandi.
Una partita importante, che vede l’Università di Trento protagonista con oltre 48 nuovi posti di dottorato nell’anno accademico 2022/23 (ciclo 38°).
Un bando riguarderà 18 borse da attribuire a dottorati per la realizzazione di progetti dedicati a ricerca Pnrr, pubblica amministrazione e patrimonio culturale.

L’altro bando sarà dedicato a oltre 30 borse di dottorato co-finanziate da imprese da attribuire, sempre per il 38° ciclo, alla realizzazione di progetti che mirano al potenziamento delle competenze di alto profilo, in modo particolare nelle aree delle tecnologie abilitanti (Key Enabling Technologies). Si vuole con questa iniziativa rispondere ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovere il rapporto tra ricerca e azienda.
Tutte le borse finanziate dai decreti ministeriali nell’ambito del Pnrr sono a tematica vincolata e prevedono lo svolgimento di esperienze formative anche in strutture esterne all’università (imprese, centri di ricerca, pubbliche amministrazioni) e periodi di studio e ricerca all’estero, nell’ottica di una formazione dottorale internazionale e legata alla società e al mondo economico-produttivo.

Il processo di selezione si concluderà nell’estate. I/Le vincitori/trici inizieranno il loro percorso di dottorato all’Università di Trento a partire dal 1° novembre.
«Sono particolarmente lieto – afferma il rettore Flavio Deflorian – che l’Ateneo sia riuscito in tempi rapidissimi a tradurre in opportunità concrete i finanziamenti messi a disposizione dal Pnrr. La formazione dottorale, a cui dovrebbero guardare un maggior numero di laureandi/e e neolaureati/e, nelle linee del Pnrr punta sempre più a essere asse portante del sistema della ricerca ma anche del sistema economico-imprenditoriale del Paese».
«I dottorati di ricerca stanno cambiando – aggiunge Francesco Pavani, delegato del rettore per i dottorati di ricerca dell’Università di Trento – l’intento è formare le nuove generazioni di dottorandi e dottorande con conoscenze e competenze di ricerca spendibili non solo nel mondo della ricerca accademica e industriale, ma anche nella società, nella pubblica amministrazione, nelle aziende».

«È una sfida su più fronti – continua Pavani – che coinvolge le università, che devono ampliare la loro prospettiva di formazione e ricerca, ma anche il mondo del lavoro ed economico produttivo, che deve cogliere le grandi potenzialità legate a questo terzo livello della formazione. L’opportunità per i futuri dottorandi e dottorande è crescere sviluppando competenze di frontiera, capacità di pensiero critico, abitudine al confronto interdisciplinare e internazionale, gestione della complessità e, in generale, la capacità di pensare oltre gli scenari abituali e già tracciati».

I bandi saranno pubblicati nei prossimi giorni su: https://www.unitn.it/bandi-phd-pnrr

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