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PAT * CACCIA, AL VIA IL 7 SETTEMBRE LA STAGIONE VENATORIA 2025-2026

Scritto da
15.04 - giovedì 17 aprile 2025

La stagione venatoria 2025-2026 in Trentino prenderà ufficialmente il via
domenica 7 settembre, un’ora prima dell’alba. La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore con delega a foreste, caccia e pesca, ha approvato, con due distinte delibere, il calendario venatorio e altre prescrizioni tecniche per
l’attività dei cacciatori sul territorio provinciale.

Il primo dei due provvedimenti definisce in dettaglio le limitazioni riguardanti le specie cacciabili, i periodi, le giornate e gli orari consentiti, tenendo conto delle
specifiche fasi biologiche che caratterizzano le diverse specie animali
selvatiche.

Entrambi i documenti, nella loro versione preliminare, sono stati
preventivamente sottoposti all’esame dell’Osservatorio faunistico
provinciale, dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale
(Ispra) e dell’Associazione cacciatori trentini, in qualità di ente gestore
della caccia.

Nello specifico, la caccia apre il 7 settembre per capriolo e cervo, oltre che
per cornacchia grigia e nera, ghiandaia e merlo, mentre a partire dal 21
settembre si potranno cacciare beccaccia, cesena (fino al 31 gennaio), quaglia e
tordo sassello. Il 16 agosto è programmato il via all’attività per quanto
riguarda camoscio e muflone. Infine, il primo ottobre è consentito
l’abbattimento del fagiano di monte.

Si ricorda che la disciplina della caccia impone il “silenzio venatorio” nei
giorni di martedì e venerdì. È inoltre vietato esercitare l’attività di domenica
nei mesi di maggio, giugno e agosto. Queste e altre regole della caccia, non si
applicano invece all’attività di controllo, prevista dalla legge, regime a cui
sono sottoposte alcune specie come il cinghiale. Questo ultimo, infatti, è
oggetto di un piano di controllo specifico, attivo da diversi anni e finalizzato
al contenimento della diffusione della peste suina africana.

Infine, si segnala l’obbligo, per chiunque abbatta, catturi o rinvenga uccelli
inanellati, di darne comunicazione all’Ispra tramite apposita mail. Gli anelli,
applicati alle zampe degli uccelli nell’ambito di progetti scientifici,
consentono di monitorare le rotte migratorie e le capacità di spostamento delle
diverse specie ed è dunque importante tenere traccia dei diversi eventi per la
raccolta dei dati.

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