News immediate,
non mediate!

Diretta video Opinione H24: Viabilità Trento

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA TN-AA

PAT * 80MO ANNIVERSARIO LIBERAZIONE: FUGATTI, «RIPARTIRE DAL 25 APRILE, PER COLTIVARE LIBERTÀ – DEMOCRAZIA – AUTONOMIA» (INTEGRALE TESTO DISCORSO)

Scritto da
12.41 - venerdì 25 aprile 2025

Il presidente della Provincia autonoma di Trento alla cerimonia per l’80° anniversario della Liberazione. Ripartire dal 25 aprile per coltivare libertà, democrazia e autonomia.

L’80° anniversario della Liberazione è l’ occasione per rinnovare l’impegno comune verso i valori che da quella giornata hanno preso forma: libertà democrazia, autogoverno. È un’eredità che ha radici profonde anche in Trentino, e che trova continuità nelle istituzioni e nella partecipazione delle comunità locali.

È quanto ha ricordato oggi il presidente della Provincia autonoma di Trento, intervenuto alle celebrazioni istituzionali che si sono svolte questa mattina a Trento, promosse dal Comune e dal Commissariato del Governo, con il supporto del Comando Truppe Alpine.

Nel suo intervento, il presidente ha voluto ricordare il significato storico e civile del 25 aprile, sottolineando come la Liberazione del 1945 abbia rappresentato non solo la sconfitta del nazifascismo, ma anche l’avvio di un processo di riscatto e ricostruzione democratica per l’intero Paese.

È stato ricordato il contributo dato alla Resistenza anche dal Trentino, che visse con particolare intensità gli ultimi drammatici giorni della guerra, tra cui la battaglia per la liberazione di Riva del Garda e le stragi in val di Fiemme, avvenute dopo la fine ufficiale del conflitto.

Il governatore trentino ha poi voluto rendere omaggio a tutte le testimoni e i testimoni di quella stagione, e ha ricordato in particolare la figura di Renato Ballardini, partigiano e figura chiave nel secondo dopoguerra, tra i protagonisti del percorso autonomistico trentino, mancato lo scorso febbraio.

Un passaggio centrale del suo intervento ha riguardato proprio l’autonomia speciale del Trentino, vista come frutto diretto di quella stagione storica. Il presidente ha evidenziato come le lotte per l’autogoverno, ispirate ai valori della Resistenza, furono una risposta democratica al centralismo imposto dal regime fascista. Ha citato, tra gli altri, il movimento ASAR e il manifesto del 1944 di Giannantonio Manci, che coniugava autonomia e libertà politica.

Infine, un passaggio sulla necessità di riflettere sull’attualità dei valori di quella stagione storica, sottolineando la responsabilità di chi oggi è chiamato a governare nell’adoperarsi per la pace – ricordando il messaggio di Papa Francesco -, per la difesa delle istituzioni democratiche e per la valorizzazione delle autonomie locali.

In questo senso, il presidente ha richiamato l’esistenza di un patrimonio comune che si riassume nel 25 aprile e che muove, non solo simbolicamente, da quella fondamentale giornata: il referendum del 2 giugno 1946 per la nascita della Repubblica e l’elezione dell’Assemblea costituente, l’approvazione della Costituzione e, nel febbraio 1948, l’entrata in vigore dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol, in seguito all’Accordo di Parigi del 5 settembre 1946: un percorso che – è stato ricordato – può essere inteso come un “ottantesimo lungo”, che deve accompagnarci nella riflessione sui tempi attuali.

Il programma della celebrazione – promossa dal Comune di Trento e dal Commissariato del Governo, con il supporto del Comando Truppe Alpine – ha preso avvio con la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di San Francesco Saverio, seguita dal corteo commemorativo e dalla deposizione delle corone alle lapidi di palazzo Thun, al monumento ai Caduti in piazza della Portela, alla targa dedicata agli Internati militari al palazzo della Provincia in piazza Dante, alla targa in memoria di Giannantonio Manci in galleria Partigiani e alla targa in memoria di Mario Pasi in piazza Pasi.

La cerimonia si è conclusa con la commemorazione ufficiale al Teatro Sociale, con gli interventi – oltre che del presidente della Provincia autonoma di Trento – del sindaco di Trento, del vicario del commissario del Governo per la provincia di Trento, Massimo di Donato, del presidente di Anpi del Trentino Mario Cossali, del direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi.

 

INTERVENTO DEL PRESIDENTE FUGATTI 80° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

venerdì 25 aprile 2025 – ore 11.00

Teatro Sociale

Sono trascorsi 80 anni dal 25 aprile 1945, dal giorno in cui le principali città del nord d’Italia vennero liberate grazie all’azione insurrezionale delle formazioni partigiane e all’appoggio della stragrande maggioranza della popolazione. Sappiamo quanto fu decisiva quell’azione simultanea per sconfiggere i nazisti tedeschi e i fascisti loro alleati. Sappiamo, e vogliamo ribadirlo in occasione di questa importante cerimonia odierna, quanto fu significativo il contributo della Resistenza, di quelle donne e quegli uomini che scelsero di stare dalla parte della libertà.

Un contributo che in quelle giornate fu di carattere militare, ma che ben presto assunse la valenza di un riscatto per l’intero Paese: un passaggio fondamentale per la costruzione della nostra democrazia. Ne era fieramente consapevole Alcide De Gasperi, che si trovò a rappresentare l’Italia nella conferenza di pace di Parigi, e con lui un’intera classe dirigente che elaborò e approvò la nostra Carta costituzionale. Credo che tutti noi dobbiamo riconoscerci negli ideali e nei valori rappresentati dal 25 aprile.

Dobbiamo farlo consapevoli che la diversità delle nostre posizioni politiche è appunto uno di questi valori fondamentali, quello del pluralismo e della democrazia, e che la possibilità stessa di dibattere liberamente e di esprimere le proprie posizioni è una conseguenza diretta della sconfitta del nazismo e del fascismo. Gli ultimi mesi e gli ultimi giorni di guerra furono particolarmente drammatici. Lo furono anche per il nostro Trentino che dovette aspettare interminabili giornate per conquistare la libertà e la pace. E fu proprio nelle giornate successive al 25 aprile che si dovette assistere ancora agli effetti devastanti della guerra: dalla sanguinosa battaglia per la liberazione di Riva del Garda fino alle stragi naziste in val di Fiemme, avvenute a guerra formalmente già conclusa. A ottanta anni di distanza, purtroppo, sono sempre meno le testimoni e i testimoni diretti che possono raccontarci le loro esperienze, i loro dolori, le loro grandi speranze.

Quest’anno ci ha lasciato anche Renato Ballardini, che militò nella Resistenza e fu protagonista nel secondo dopoguerra, tra i padri nobili della nostra autonomia. Credo che questo 25 aprile debba rappresentare un’occasione non solo per ricordare queste figure, ma anche per ribadire la nostra volontà di portare avanti quel grande patrimonio di storie e di idealità. Dobbiamo farlo per ispirarci nelle scelte che siamo chiamati ad assumere. A partire dalla ricerca di soluzioni giuste e durature per la costruzione e il mantenimento della pace, sapendo interpretare il forte messaggio che ci ha lasciato Papa Francesco. Le generazioni che hanno vissuto la guerra, quelle migliaia di soldati che la guerra l’hanno dovuta combattere, quei civili che gli effetti della guerra hanno dovuto subirli, erano portatrici di un messaggio che collegava la pace, la libertà e la democrazia. Un messaggio che per lungo tempo è stato condiviso e riconosciuto.

Un messaggio che ha potuto fornire validi anticorpi contro le tossine dei nazionalismi. Quelle stesse generazioni sono state, qui in Trentino, protagoniste delle lotte per l’autonomia. Il riconoscimento dell’autonomia, legate alla comune vicenda storica con il Sudtirolo e alle forti tradizioni di autogoverno così radicate a livello popolare, era considerato un passaggio fondamentale affinché l’Italia si dotasse di un assetto istituzionale incentrato sul pluralismo e sulla partecipazione dei territori e delle comunità locali. Un Paese che, uscendo dalla dittatura e dalla guerra, sapesse superare definitivamente il centralismo, che il fascismo aveva reso ancor più esasperato. E noi non possiamo dimenticare la grande mobilitazione popolare che vi fu a favore dell’autonomia negli anni immediatamente successivi alla liberazione.

Una mobilitazione chiaramente democratica e antifascista portata avanti dal movimento ASAR e da parte di quasi tutti i partiti politici trentini che componevano il Comitato di Liberazione Nazionale. Una mobilitazione che si ispirava alle parole usate nel febbraio 1944 da Giannantonio Manci, il capo della Resistenza trentina, nel suo “Manifesto-programma”: “Le autonomie regionali e comunali rappresentano non solo l’unanime aspirazione di tutti gli italiani contro l’esecrato, dittatoriale e predittatoriale, centralismo, ma rispondono anche ad una necessità economica e a una garanzia di libertà politica”.

Vi è quindi un patrimonio comune che si riassume nel 25 aprile e che muove, non solo simbolicamente, da quella fondamentale giornata: il 2 giugno 1946 con il referendum a favore della Repubblica e l’elezione dell’Assemblea costituente, l’approvazione della nostra Costituzione e nel febbraio 1948, facendo seguito all’Accordo di Parigi del 5 settembre 1946, il nostro Statuto d’autonomia. Qualcuno ha parlato di un “ottantesimo lungo” che dalla rievocazione di quei cruciali momenti storici ci porti a condividere una riflessione sui nostri tempi e sulle sfide che abbiamo difronte, sapendo ascoltare le voci e le parole che scaturirono da quelle esperienze.

Buon 25 aprile!

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA TN-AA

Per donare ora, clicca qui



© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.