Sono 7 su 12 i disegni di legge senza tempi contingentati all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio provinciale che il presidente Kaswalder ha convocato in aula da domani a giovedì. Due sono proposti dall’assessore Spinelli e riguardano, il primo, la semplificazione e accelerazione delle procedure legate alla realizzazione di opere pubbliche, il secondo la riforma del Progettone. È invece atteso il ritiro del ddl della consigliera Masè sulla terza preferenza nel sistema elettorale della Provincia, al quale dall’inizio dell’anno le minoranze hanno opposto un’invalicabile azione ostruzionistica.
La prima sessione di giugno in aula si aprirà con la discussione del question time e un altro tentativo di eleggere il vicepresidente del Consiglio provinciale, e proseguirà con l’esame da parte dell’assemblea legislativa del proprio rendiconto per l’esercizio finanziario 2021.
Inizierà poi la trattazione del ddl 141 proposto dalla Giunta con l’assessore Spinelli per semplificare e snellire le procedure richieste dalla realizzazione di opere pubbliche. Il testo, approvato in Commissione, è gravato da quasi 900 emendamenti ostruzionistici, la maggior parte dei quali depositati dal Pd con Alessio Manica.
Il programma prevede quindi l’esame del ddl proposto da Vanessa Masè (La Civica) per portare da due a tre le possibili preferenze da esprimere nel sistema elettorale trentino. Per impedirne la discussione e l’approvazione le minoranze avevano innalzato fin dal gennaio scorso un muro invalicabile di emendamenti e di ordini del giorno. A fronte di questa chiusura totale, nell’ultima riunione dei capigruppo Masè ha preannunciato che in aula dechiarerà sospesa la trattazione del testo.
Si profila in salita anche la strada verso l’approvazione di altri quattro ddl che a seguire il Consiglio dovrebbe esaminare: il 111 di Masè per eliminare gli ambiti territoriali dalla legge provinciale sulla scuola del 2006 (approvato in Commissione); il 25 di Ugo Rossi (Misto-Azione) con Dallapiccola, Demagri e Ossanna del Patt per equiparare il trattamento di maternità tra pubblico impiego e settore privato e di sostegno alla fruizione del congedo parentale (respinto in Commissione); l’89 di Alex Marini (Misto-5 Stelle) sul voto per corrispondenza (respinto in Commissione); e il 34 ancora di Marini per l’istituzione dell’osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza e della cittadinanza consapevole (respinto in Commissione).
I capigruppo hanno invece lasciato i tempi contingentati ai successivi cinque ddl all’ordine del giorno di questa sessione: il 95 di Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) per l’educazione all’ambiente nella scuola (respinto in Commissione); l’84 di Lorenzo Ossanna (Patt) per rendere possibile l’utilizzo temporaneo dei fabbricati agricoli come foresterie nelle quali ospitare i lavoratori stagionali (approvato in Commissione); la prima proposta di progetto di modificazione dello Statuto presentata da Alex Marini (Misto-5 Stelle) per permettere di finanziare con i trasferimenti di fondi statali le politiche delle autonomie locali (approvata in Commissione); la seconda proposta di progetto di modificazione dello Statuto presentata da Marini in materia di partecipazione popolare e di politiche fiscali delle autonomie locali (respinta in commissione); il ddl 71 proposto da Marini per estendere la difesa civica in ambito sanitario e a tutela dei diritti degli anziani (respinta in Commissione).
Sarebbe infine previsto l’esame di un ultimo ddl, il 140 proposto per la Giunta dall’assessore Achille Spinelli, sulla riforma del Progettone”, approvato in Commissione ma il cui esame i capigruppo hanno deciso di procedere senza tempi contingentati.
