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CONSIGLIO PAT * TERZA COMMISSIONE: « SÌ AL DDL PER LE AGEVOLAZIONI A FAVORE DEI LAVORATORI PENDOLARI, 5 VOTI FAVOREVOLI E 2 ASTENUTI »

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19.08 - lunedì 13 febbraio 2023

Terza commissione, sì al ddl per le agevolazioni a favore dei lavoratori pendolari, La Terza commissione, presieduta da Ivano Job, ha approvato nel pomeriggio, con 5 voti favorevoli e 2 astenuti, il ddl 129 sull’“integrazione della legge provinciale sui trasporti 1993” con “agevolazioni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori pendolari”, firmato dai consiglieri di Fratelli d’Italia Claudio Cia e Katia Rossato assieme all’ora parlamentare Alessia Ambrosi. Presentata in Commissione anche la petizione numero 21 volta a richiedere “interventi per la sicurezza stradale nella zona artigianale di Arco”.

L’esame del disegno di legge di Cia, Ambrosi e Rossato è avvenuto dopo l’audizione e il rinvio del parere della Commissione sulla variante al Pup. Il ddl 129 è stato pensato, ha spiegato il primo firmatario, facendo riferimento soprattutto agli spostamenti di chi abita in zone meno centrali e meno servite del territorio provinciale. “L’obiettivo del disegno di legge – ha detto Cia – è quello di agevolare la permanenza sul territorio: abbiamo tante persone che devono recarsi al lavoro e non dispongono di trasporto pubblico perché è deficitario o perché gli orari dei mezzi non coincidono o sono fortemente problematici rispetto agli orari di entrata o di uscita dal lavoro”. Il consigliere ha ricordato quindi l’importanza di un contributo in questi termini soprattutto in un momento di aumento dei costi dell’energia e ha poi accennato all’ordine del giorno approvato in Aula in sede di bilancio in questo senso.

Il testo votato ieri dalla Terza commissione in sostanza prevede la concessione di “un contributo alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti che risiedono in provincia di Trento e che si spostano dal luogo di residenza al luogo di lavoro situato in provincia di Trento per almeno 120 giorni in un anno solare”. Per poter beneficiare del contributo come tratteggiato dal ddl la distanza tra il luogo di residenza e quello di lavoro deve essere superiore a dieci chilometri, serviti da mezzi di trasporto pubblico di linea con le fermate più vicine al luogo di lavoro e al luogo di residenza “con un tempo di attesa complessivo di almeno sessanta minuti”, oppure con mezzi che “arrivano presso il luogo di lavoro dopo l’inizio dell’orario di lavoro o partono prima della fine dell’orario lavorativo”, oppure se la distanza tra casa e luogo di lavoro è superiore a cinque chilometri non serviti da mezzi del trasporto pubblico di linea.
Il disegno di legge prevede un ammontare del contributo stabilito tenendo in considerazione il prodotto tra il costo chilometrico, il numero di chilometri percorsi ogni giorno e il numero dei giorni di effettivo trasferimento. La soglia di reddito massimo stabilita dal ddl per i potenziali beneficiari è di 50.000 euro; il contributo non verrebbe concesso inoltre qualora l’ammontare fosse inferiore ai 200 euro annui.

Ai lavori della Commissione è intervenuto l’assessore Mattia Gottardi che ha espresso il “parere della giunta favorevole al tema”, con la riserva di “perfezionare” il testo in vista del passaggio in Aula “per renderlo più confacente alle esigenze”. Un’affermazione data dall’assessore anche in risposta alle perplessità espresse dal consigliere del Pd Alessio Manica che ha auspicato una maggiore flessibilità del testo e detto: “Non percepisco un sistema maggiormente incentivante per chi sceglie soluzioni più sostenibili. Valutiamo bene che non sia contraddittorio rispetto allo sforzo verso una mobilità più sostenibile”. Il riferimento è stato in particolare all’iniziativa “bike to work”. Ugo Rossi (Azione) ha posto l’accento sulle diverse situazioni concrete: “È possibile che si dia il caso di zone vicine e non servite dai mezzi e zone più lontane ma servite. Se fosse così l’applicazione del ddl rischierebbe non solo di essere difficile, ma anche non equa, perché c’è una differenza tra un pendolare che si alza alle 7 e chi si alza alle 5”. Alex Marini (5 Stelle) ha chiesto se siano disponibili per l’approfondimento del tema dei dati “che ci possano far capire come si muovono i lavoratori, se usano i mezzi privati o quelli pubblici e con che frequenza”. Verifiche tecniche, ha ricordato Job, saranno fatte anche sull’articolo 2 relativo alle disposizioni finanziarie. Cia si è detto disponibile a emendare il testo in vista del passaggio in Aula. Quindi il voto: il ddl è stato approvato con 5 voti favorevoli (di Job, Paoli, Ossanna, Paccher, Rossato) e 2 astensioni, di Manica e Rossi.

La petizione
I lavori della Terza commissione presieduta da Ivano Job si sono conclusi con la consultazione del consigliere comunale di Arco Ugo Perini, primo referente per la petizione sottoscritta per richiedere “interventi per la sicurezza stradale nella zona artigianale di Arco”. La petizione popolare (la numero 21 del 17 ottobre 2022) fa riferimento alla situazione posteriore all’apertura del tratto stradale di via Isidoro. “Nulla è stato fatto – recita il testo – sul fronte della messa in sicurezza di via Aldo Moro. In particolare, è noto a tutti che la densità di traffico veicolare e industriale, nonché di biciclette e pedoni, non è adeguatamente regolamentata ed è teatro di numerosi sinistri”. Ancora: “La pericolosità della Sp 118 nel tratto di via Aldo Moro è dovuta anche alla presenza di numerose aziende artigianali storiche e dei dipendenti che hanno accesso sulla medesima via”.
“La criticità non è indifferente – ha ricordato in Commissione Perini – In estate c’è un chilometro e mezzo di macchine ferme; accadono parecchi incidenti fortunatamente non mortali ma che hanno ricadute sulla viabilità. Anche per le biciclette e per chi va a piedi c’è un grande problema a causa del fosso”. In zona sono presenti inoltre diverse aziende, le cui difficoltà sono state rappresentate dal titolare di una di esse, Giuseppe Zanoni: “Il problema è per tutti, per l’uscita dei dipendenti sulla strada, per chi scende alla fermata dell’autobus”.

Lorenzo Ossanna (Patt) ha chiesto chiarimenti tecnici circa i limiti di velocità in zona.
L’ingegner Carlo Benigni del Servizio provinciale Opere stradali ha ricordato che quello esposto tramite la petizione è uno dei temi che sarà affrontato. I lavori prevedono il completamento del lotto Loppio-Busa, ha ricordato, quindi la sistemazione dalla Maza fino a fondovalle. “Quindi sarà fatto uno studio – ha proseguito Benigni – sul traffico con la rilevazione dei passaggi”. Ancora: “Poi andremo a progettare un intervento su queste vie che è delicato. Dovremmo cercare di accorpare gli accessi alle aree produttive nel modo più sensato possibile. Saranno coinvolti gli interessati e si cercheranno delle misure tecniche che possano garantire da un lato la fluidità del traffico e dall’altro la sicurezza delle intersezioni e degli accessi”. L’assessore Tonina ha rassicurato circa la presa in carico delle problematiche esposte da parte della Giunta provinciale: “Mi faccio carico di approfondire le istanze e di rappresentarle al presidente. Sono problematiche già note, ma giustamente da approfondire”.

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