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CONSIGLIO PAT * SECONDA COMMISSIONE: « RESPINTO IL DDL MARINI PER SICUREZZA SUL LAVORO, APERTA LA DISCUSSIONE SU REVISIONE “LEGGE 6” »

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12.32 - lunedì 7 novembre 2022

Respinto il ddl Marini in materia di sicurezza sul lavoro Aperta la discussione sulla revisione della legge 6. La seconda Commissione di Luca Guglielmi ha concluso con la bocciatura l’esame del disegno di legge 119 proposto dal consigliere Alex Marini (5 Stelle) che interviene sulla legge 13 (Fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di incidenti mortali sul lavoro o in attività di volontariato), per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. 4 i voti contrari (Guglielmi, Cavada, Moranduzzo e Paoli), 2 i favorevoli (Degodenz e Olivi) e 1 astenuto (Ossanna). Respinta da Marini la proposta dell’assessore Spinelli di sospendere l’esame del testo per condividere alcuni passaggi di una proposta più organica e complessiva sull’argomento, in lavorazione da parte della Giunta.

La Commissione ha poi aperto l’esame di tre proposte in materia di lavoro. Tra i disegni di legge quello di Spinelli di revisione della legge 6 sugli incentivi alle imprese.

Respinto il ddl Marini in materia di sicurezza sul lavoro
Alex Marini ha illustrato alcuni emendamenti al suo ddl, che raccolgono le istanze venute dalle categorie in fase di audizione: tre delle modifiche riguardano l’estensione dei soggetti che possono beneficiare del contributo. Il primo introduce espressamente i “collaboratori famigliari che occasionalmente partecipano all’attività d’impresa”, nell’agricoltura, nel commercio e nell’artigianato, l’altro amplia la platea agli “imprenditori agricoli non professionali”, un terzo allarga la tipologia dei volontari aggiungendo quelli “che svolgono attività di mantenimento e di cura dei beni di uso civico”. Infine un altro documento modifica la proposta sostituendo il comma 3 dell’articolo 2 e prevedendo che il contributo spetti, oltre che ai residenti indipendentemente da dove sia avvenuto l’incidente, anche alle vittime non residenti in provincia di Trento qualora l’incidente sia avvenuto sul nostro territorio: “un emendamento di civiltà” lo ha definito Marini.

L’assessore Achille Spinelli pur riconoscendo il pregio del ddl, che è quello di parlare di sicurezza sui luoghi di lavoro, ha detto che tocca l’argomento in maniera un po’ disordinata senza apportare un beneficio concreto e ponendo il rischio di un’eccessiva proliferazione di interventi su un tema così delicato e complesso, che richiederebbe al contrario una più efficace e mirata riforma, che arriverà ed è attualmente in studio da parte della Giunta. Si può fare meglio e in maniera più accurata, ha concluso, motivando in tal senso la volontà di non accogliere favorevolmente il provvedimento.

Lorenzo Ossanna (Patt) ha ammesso la massima importanza del tema, ringraziando il collega per averlo posto. Anche per questo, però, c’è a suo avviso la necessità di prendere in mano l’argomento in maniera organica. Emerge ad esempio l’argomento su come vengono allocate le risorse provenienti dalle sanzioni, che rappresentano una cifra importante e restano in questa proposta senza un indirizzo preciso. Ha quindi preannunciato l’astesione.

Simili le considerazioni di Pietro Degodenz (UpT): un tema delicato, che va affrontato, ma in maniera più precisa. Corretti gli emendamenti prodotti dal collega Marini, tuttavia forse varrebbe la pena trovare lo spazio di un dialogo costruttivo, entrare più nel merito e portare all’aula un testo condiviso.

Alessandro Olivi (PD) ha apprezzato l’incipit dell’assessore, che è stato di apprezzamento della proposta: questo è infatti uno dei temi sui quali il Consiglio dovrebbe fare uno sforzo di condivisione nella presa in carico di una responsabilità collettiva. Non c’è spazio, su un argomento come questo, per esprimere un parere negativo solo perché l’iniziativa proviene dall’opposizione. Ha infine auspicato una rimodellatura della proposta, un dialogo e un confronto, per arrivare ad una scrittura condivisa.

Anche Gianluca Cavada (Lega) ha lodato la presa in carico dell’argomento. A suo avviso va però fatto un lavoro di condivisione e di riscrittura. Ha invitato il proponente a considerare questa opportunità.

Spinelli ha ribadito che il tema è già affrontato con impegno straordinario da parte della Giunta, che ha intensificato le energie messe in campo per lavorarci, coinvolgendo tutti i soggetti interessati e tutti i settori, non ultimi quelli della formazione scolastica e la premialità. La proposta dell’assessore al consigliere Marini, è stata quella di tenere in considerazione gli spunti positivi contenuti nel ddl trasfondendoli nel testo più organico e complessivo attualmente in lavorazione da parte della Giunta.

Alex Marini (5 Stelle) ha ringraziato l’assessore per l’apprezzamento e ha ammesso di non aver potuto intervenire in maniera completa ed organica sulla materia, anche per il limite di strumenti di cui può disporre il consigliere rispetto alla Giunta. Rimane l’obiettivo di sviluppare dei ragionamenti sulla tematica al fine di recepire alcune delle indicazioni che arrivano dall’ordinamento nazionale e di sollecitare l’intervento dell’Esecutivo. In questo senso qualcosa è stato dunque prodotto, dal momento che la Giunta ha manifestato la volontà di intervenire concretamente. Resta dunque ferma la volontà di proseguire la trattazione del ddl, anche solo per stimolare la Giunta ad attuare l’impegno preso e per invitarla a rendere trasparente quanto si sta facendo.

A questo punto il presidente ha messo ai voti la proposta che è stata bocciata con 4 consiglieri contrari, due favorevoli e un astenuto. Aperta la discussione sulla revisione della legge 6.

La Commissione ha quindi “aperto” l’esame di tre disegni di legge, il n. 52 di Olivi “Ulteriori misure per fronteggiare le conseguenze economiche della pandemia da COVID-19”, il n. 124 di Leonardi “Integrazioni della legge provinciale sugli incentivi alle imprese 1999 relative alla successione e trasmissione generazionale d’impresa” e il n. 164 dell’assessore Spinelli “Interventi a sostegno del sistema economico trentino”.
Olivi ha preannunciato di voler depositare alcuni emendamenti al ddl 52 a sua firma, che costituiscono un ulteriore sforzo di aggiornamento della proposta che ha oltre due anni di vita. Questioni legate all’attualità delle emergenze con le quali dobbiamo ora confrontarci. Questo per preannunciare la richiesta di potersi collegare con questi elementi di novità, nelle audizioni ai ddl della Giunta e del consigliere Leonardi. Olivi ha aggiunto la disponibilità a confrontarsi con l’Esecutivo su alcuni passaggi che possano arricchire la proposta della Giunta, auspicando che possa avvenire a breve. Ha ricordato che nell’ambito della legge 6, nella scorsa legislatura, fu fatto un lavoro preparatorio con le opposizioni, indubbiamente costoso e impegnativo, ma si arrivò ad un testo largamente condiviso e frutto del confronto.

L’assessore Spinelli ha confermato che l’obiettivo rimane quello: se nel ddl 52 ci saranno spunti di valore, l’orientamento sarà quello di valutarli e valorizzarli, così come avvenuto, ad esempio recentemente, con la riforma del Progettone. Tenendo conto, però, ha aggiunto, della pulizia, leggibilità e ordine delle norme e del fatto che probabilmente molti contenuti saranno superati, dal momento che la proposta del collega Olivi fu depositata oltre due anni fa. Quanto al ddl 164, si intende delineare un quadro semplificato ed armonico delle misure rivolte al sistema economico trentino, snellendo la disciplina attuale. L’obiettivo è la crescita, la ricerca, l’internazionalizzazione, il rafforzamento e la crescita delle strutture aziendali, con un welfare più forte ed accattivante e di conseguenza più attrattivo. La legge 6 nasceva dall’esigenza di confrontarsi con un contesto che ora è cambiato. La legge è stata infatti modificata costantemente, con l’aggiunta via via di nuovi strumenti più adeguati all’evolversi della situazione contingente, senza contare le norme eccezionali imposte da situazioni urgenti ed emergenziali. L’esigenza di rivisitare il quadro si pone anche rispetto a quanto emerso sul piano nazionale, nell’ottica di riformare il settore in maniera organica. Due sostanzialmente le sfide che si pone la proposta: salvaguardare il sistema sopperendo alla frammentazione attuale e razionalizzare la disciplina per offrire uno strumento capace di fornire risposte immediate e concrete.

Ossanna e Degodenz hanno sottolineato l’importanza di questo passaggio di revisione della legge 6, che costituisce la “spina dorsale” dell’economia trentina. Sarà un percorso estremamente delicato, in cui la condivisione con tutti gli attori del sistema sarà cruciale. Anche Olivi ha auspicato che ci sia lo spazio di interlocuzione necessario per mettere mano ad un intervento tanto strategico per l’intero territorio. La legge 6 risale al ‘99 e va indubbiamente rivista. Infine, se vogliamo che questa riscrittura integrale sia condivisa, ha raccomandato attenzione, affinché la semplificazione non sia finta e non ci siano troppi rimandi attuativi.

Stabiliti i soggetti da consultare, le audizioni ai tre provvedimenti si svolgeranno probabilmente a partire da gennaio.

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