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LANCIO D'AGENZIA TN-AA

CONSIGLIO PAT * QUINTA COMMISSIONE: «INFORMAZIONE LOCALE E ATTIVITÀ CULTURALI, IL SÌ AI NUOVI CRITERI»

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12.10 - venerdì 29 novembre 2024

Informazione locale e attività culturali sì della Quinta commissione ai nuovi criteri. Sì della Quinta commissione permanente, presieduta da Christian Girardi (Fratelli d’Italia), alla delibera di Giunta che modifica i criteri e le modalità per la concessione delle agevolazioni previste dalla legge sugli interventi di promozione dell’informazione locale (la 18 del 2016). Sì anche alla proposta di delibera di modifica dei criteri e delle modalità per la concessione delle agevolazioni economiche a sostegno delle attività culturali di rilievo provinciale e delle attività che prevedono l’utilizzo della musica per finalità rieducative nei confronti di persone con disabilità.

 

Editoria locale

La Quinta commissione ha dato parere favorevole alla delibera di Giunta che modifica i criteri e le modalità per la concessione delle agevolazioni previste dalla legge sugli interventi di promozione dell’informazione locale con tre sì (Girardi, Angeli, Kaswalder), tre gli astenuti (Maestri, Malfer e Parolari) e un non partecipante al voto (Paccher).

A presentare la bozza di delibera, prima della votazione, è stata Elisabetta Sovilla che ha ricordato che è stato necessario lavorare alla modifica dei criteri perché la base giuridica per il sostegno è un regolamento Ue che riguarda i servizi di interesse economico generale. Si tratta di un incarico della struttura provinciale all’operatore per la produzione di determinati servizi, ha chiarito, un tipo di sostegno ammesso dalla Ue: in questo senso la disciplina è stata aggiornata. Aumentano anche il massimale sul triennio, che viene calcolato in maniera un po’ diversa, ha aggiunto ricordando che non si è solo proceduto ad aggiornare i riferimenti, ma si è fatta anche una verifica con gli stakeholder per identificare alcuni aspetti tecnici da aggiustare per rendere il tipo di sostegno più adeguato all’evoluzione dei media.

I parametri di calcolo sono stati resi più adeguati alle esigenze di un mondo in evoluzione veloce, ha spiegato la dirigente e ha portato l’esempio è dei punteggi attribuiti per la durata dei programmi (alcuni programmi radio hanno maggior seguito non al crescere della durata, ma nel caso di una maggiore concentrazione). Anche la posizione in pagina per i siti web non è più un elemento che porta maggiore visibilità, ha detto citando gli aggiustamenti sui punteggi. Poi: si è migliorata la procedura perché le domande di presentazione, ad eccezione che per il 2025 (in questo caso la presentazione sarà a gennaio) le domande potranno essere presentate da novembre (l’istruttoria potrà avvenire a dicembre e gli incarichi partiranno prima). Si è passati anche alla liquidazione diretta degli aiuti anziché usare il meccanismo della liquidazione imposta. Si parla di programmi per la promozione di lingue comunitarie, salvaguardia di lingue di minoranza, ha precisato la dirigente: sono perciò previsti criteri tematici, ha concluso Sovilla.

 

Gli interventi

Lucia Maestri (Pd) ha ricordato che in passato c’è stato un organo di stampa online, finanziato, che si è caratterizzato per notizie sguaiatamente false e infondate. Si era segnalato a chi di dovere in Provincia, ha detto la consigliera, secondo il regolamento allora vigente, ritenendo sbagliato che con denaro pubblico si finanziasse un organo che produceva contenuti disorientanti per l’opinione pubblica. Di fronte a situazioni di questo tipo l’articolo 8 prevede criteri per il mantenimento del finanziamento, ma non c’è menzione esplicita sui contenuti, ha rilevato. Ha chiesto se possibile intervenire questo articolo per scoraggiare esperienze di questo tipo perché con il denaro pubblico si deve sostenere l’imprenditoria territoriale che sia corretta nel modo di comunicare con l’utenza. Sovilla ha ricordato che è stata avviata un’interlocuzione con il Corecom nell’estate, si è messa la previsione esplicita (al comma 3) per cui se il Corecom individua violazioni ne dà comunicazione al Servizio.

Il principio della correttezza sta addirittura sopra agli obblighi declinati nei criteri, ha assicurato. Si crede che la correttezza della notizia vada sopra a tutto il resto, si può farlo presente e vigilare con particolare attenzione. Maestri ha citato ancora la notizia data da un organo di stampa relativa a un neonato trovato morto in un cassonetto: un esempio, ha detto, che difficilmente può rientrare a esclusione del contributo. Ma come si può sostenere testate che mettono in prima pagina notizie false e tendenziose che spaventano la gente? ha chiesto. Ancora: notizie non verificate mendaci e false se le facciano, ma non con soldi pubblici. Ha richiesto una clausola contro la mendacità. Sovilla ha detto che con il Corecom è stata fatta una discussione specifica sul medium Internet: ha un dinamismo che rende difficile la ricostruzione ex post delle notizie.

Si farà certamente una riflessione su ciò, ha promesso, in questi termini anche con questo assetto si potrebbe mettere come norma generale quando si indicheranno le priorità generali anno per anno. Ha proposto quindi una riflessione sul codice di condotta di un organo che impiega giornalisti e sulla correzione di notizie che si sono rivelate false: si potrebbe appoggiarsi sul requisito della professionalità degli operatori e dei giornalisti che dovrebbero rispondere con una correzione. Maestri ha detto che sono chiare le responsabilità del direttore della testata, ma deve essere chiaro il punto sanzionatorio: su ciò si dovrebbe essere molto rigidi.

Per la consigliera nel punto 8 dovrebbe essere previsto il punto sanzionatorio che toglie il 100% del finanziamento. Il Corecom, individuata la malefatta, deve avere un’indicazione sanzionatoria, ha concluso, dicendo di capire che la posizione politica è molto forte, ma varrebbe la pena di verificare visto che si fa così nel resto di Italia.
Christian Girardi ha evidenziato un’altro tipo di condotta nei confronti dei lettori che avviene sulle testate online: ci sono testate locali che in maniera elusiva nei confronti dei cittadini sfruttano titoli non locali per attirare l’attenzione. Ce ne sono anche due oggi, ha continuato, di una testata online trentina che con l’intento di attirare click in maniera scorretta induce i cittadini a pensare che sia successo un fatto in Trentino per poi scoprire che è stato fatto a Canicattì.

Francesca Parolari (Pd) ha parlato di un campo in cui le evoluzioni tecnologiche e i modi di comunicare cambiano in modo impressionante. Un’attenzione va però a suo parere posta nel riuscire a costruire regole che tengano conto del mondo che sempre più sta rosicchiando spazio all’informazione tradizionale. Un confronto continuo con il Corecom è auspicato, ha dichiarato, anche se probabilmente si ha contezza di ciò.

Eleonora Angeli (Lista Fugatti) ha ringraziato per il lavoro svolto e per l’approfondimento con gli stakeholder, l’attenzione alle minoranze linguistiche. Si è detta sensibile al tema della prevenzione del gioco d’azzardo e ha citato il punto 8 lettera E dicendo che alla dicitura “a non diffondere contenuti o programmazioni che prevedono vincite in denaro, salvo che siano di importo unitario inferiore a 100 euro” si dovrebbe togliere la parte che dice “salvo che siano di importo unitario inferiore a 100 euro” fermandosi a “vincite in denaro”.

 

Attività culturali

La seconda proposta di delibera di Giunta modifica i criteri relativi alla concessione delle agevolazioni economiche a sostegno delle attività culturali di rilievo provinciale e delle attività che prevedono l’utilizzo della musica per finalità rieducative nei confronti di persone con disabilità. Il voto ha visto il sì unanime dei presenti.

Prima dell’espressione del parere la vicepresidente Francesca Gerosa, in collegamento dalla Giunta a San Zeno, ha ricordato che la revisione dei criteri nasce dalla necessità di rispondere ad alcune criticità ed evidenze che sono state raccolte nel tempo in un contesto culturale sempre più dinamico e plurale. Si è perciò iniziato un approfondimento puntuale e ci sono due linee di riforma fondamentali, ha ricordato. La prima prevede la presenza di gruppi di lavoro per svolgere l’attività di istruttoria sulle domande di contributo, ha detto: si lavorerà sulla pluralità di visioni sulla progettualità e si migliorerà la trasparenza nell’istruttoria.

La qualità progettuale è il secondo punto che ha citato la vicepresidente: dovrà essere specificato l’obiettivo di creazione di valore culturale delle iniziative, chi presenterà richiesta di contributo ne troverà traccia nella modulistica in predisposizione dagli uffici. Si è voluto lavorare sulla valorizzazione delle iniziative culturali, ha aggiunto, si vuole migliorare il benessere percepito dalla comunità in termini di valutazione dell’impatto delle iniziative sui territori, aumentando la partecipazione e l’accessibilità alle attività culturali (uno degli obiettivi della strategia di legislatura). Nell’ottica di valorizzazione, ha proseguito Gerosa, l’intendimento è di avviare almeno per un anno un processo di accompagnamento formativo nei confronti degli operatori e il mondo della cultura. Infine una specifica di dettaglio: nei criteri era prevista la voce dell’ospitalità (ad esempio catering e buffet): si è voluto mantenere la voce, ma focalizzando l’attenzione sulla proposta culturale limitandola al 10% del valore della proposta culturale e prevedendola in correlazione con la tradizione enogastronomica del territorio.

 

Il dibattito

Maestri ha affermato che quando si modificano i regolamenti, anche con innovazioni di principio importanti, bisognerebbe ascoltare: il riferimento è agli Stati generali della cultura previsti entro il primo anno di governo. Sarebbe stato bene far precedere la stesura del nuovo regolamento dalla convocazione degli Stati generali della cultura, ha detto. Non si conosce il progetto culturale della Giunta, ha aggiunto: votare questo regolamento in un contesto avulso dall’aspetto programmatico risulta scomodo. Sotto l’aspetto tecnico, sentiti gli operatori che si conoscono, si può essere benevoli, ha detto, ma si tratta di un passo monco nella misura in cui gli strumenti che si adottano dovrebbero essere figli di una visione che qui non c’è.

Maestri quindi ha sollecitato la convocazione degli Stati generali aperti ai consiglieri provinciali e ricordato che nella politica culturale degli ultimi ultimi dieci anni anche in Trentino è emersa la novità dello stare sul mercato delle imprese culturali, una presenza importante e un volano per il territorio. C’è una strategia di incoraggiamento a un tale tipo di imprese? ha chiesto evidenziando che tenere assieme l’aspetto culturale di tutte le dimensioni sarebbe vincente.

Michele Malfer (Campobase) ha condiviso le parole di Maestri sugli Stati generali. Sugli aspetti tecnici, dopo un confronto con alcuni operatori, ha anticipato voto favorevole (stante la premessa di metodo sugli Stati generali) perché tecnicamente ci sono dei miglioramenti: piace il discorso dell’accompagnamento al progetto di avviamento del progetto culturale.

Parolari si è associata alle osservazioni di Maestri e Malfer. Ha fatto un appunto sul metodo: ha detto che si è trovata grande difficoltà a poter validare le proposte fornite in breve tempo. I commissari devono essere messi nelle condizioni di poter capire le parti modificate per poter riuscire a esprimere un parere fondato, ha dichiarato.

Maestri si è detta sicura che la nuova disciplina attiene alle necessità del mondo culturale e ha detto di ritenere che ci sia un significativo passo avanti nella valutazione dei progetti non più delegata al solo dirigente, ma a uno staff. La domanda del mondo culturale è “venire a vedere”, vuole sentirsi parte di un percorso comunitario, non bastano i soldi, serve un riconoscimento dell’operato, ha aggiunto chiedendo se si è pensato a ciò, non un’operazione di controllo, ma di restituzione e di attenzione.

Gerosa si è scusata per lo scarso preavviso per i commissari: ci si rende conto che non c’è stato tanto tempo per le analisi, il lavoro ha comportato continue tarature ma l’esigenza è di far uscire presto i criteri. La data prevista per finire di elaborare la modulistica è il 10 gennaio, ha detto, e per i contributi straordinari si è derogato dal 10 al 25 gennaio. Sull’andare a vedere quello che fanno le associazioni ha detto che in parte si fa, tantissime sono le richieste fatte ed è quasi impossibile fisicamente partecipare poi agli eventi che vengono messi a terra.

Si è iniziato a lavorare sulla restituzione sulle residenze artistiche, ha raccontato, mettendo a calendario un appuntamento già per martedì prossimo. Sul tema del programma di legislatura e le linee: ci si sta già lavorando, le linee verteranno anche sulle imprese culturali, verranno convocati gli Stati culturali della cultura. Si farà con la presentazione delle linee, ma c’era urgenza di una revisione perché si è partiti dalla trasparenza nella valutazione delle domande presentate. Si è invertito l’ordine dei fattori, ma nelle modifiche apportate c’è già la visione, non sono interventi spot, ha assicurato. Angeli ha riportato la voce delle organizzazioni del mondo culturale che, in relazione alla presentazione delle domande, chiedono una comunicazione chiara e preventiva di tutto ciò che si vuole in modo da non perdere tempo prezioso.

Gerosa ha detto che ci sono state difficoltà importanti quest’anno non dovute agli uffici che hanno fatto i salti mortali, ma di fatto ci si è trovati senza le risorse. Sono state fatte le analisi ma non si è riuscito a dare le risposte perché non c’erano le risorse. Da gennaio si è iniziato a reperirle per andare in risposta alle varie attività. Quest’anno in bilancio si è prevista la quasi totalità delle risorse, si confida si riuscirà a dare risposte più celeri alle associazioni che hanno bisogno di risposte, ha detto.
Maestri ha sottolineato che il governo era dello stesso segno.

Angeli invece ha replicato che si capisce l’approccio alla risposta dell’assessore e ricordato che ci sono comunque casi di organizzazioni che hanno ricevuto tante risposte specifiche, ma non così chiare: meglio dire che non ci sono le risorse anziché continuare a chiedere cose in più alle associazioni a corredo della richiesta prima di rispondere. Si capisce che è complicato prendere in mano una gestione non propria, ha continuato, ricordando che la chiarezza è importante. Gerosa ha detto di condividere che la comunicazione si può sempre migliorare e ha promesso che si lavorerà per questo.

Girardi ha accolto con favore l’approfondimento, la trasparenza introdotta. Ha ritenuto fondamentale che, fatti questi passaggi, rimanga alla politica la possibilità di discrezione: non ci devono essere calcoli algoritmici per cui da una tabella deve emergere il contributo per l’associazione. Spesso ci sono situazioni particolari, di sentimento che meritano considerazioni specifiche e una discrezionalità che va mantenuta alla politica.

Alessandra Schiavuzzi ha ricordato che gli uffici fanno un’istruttoria amministrativo-procedimentale pre-valutazione che è necessaria perché non si hanno bandi, ma aperture di domande per finestre: non sempre c’è il budget in anticipo. Si comprende quanto evidenziato da Angeli: gli uffici hanno l’obbligo di istruire tutte le pratiche e procedere con un percorso procedimentale che non ha garanzia fin dall’inizio di avere l’assegnazione. Rispondendo agli interventi dei consiglieri, Schiavuzzi ha citato poi l’esempio delle residenze artistiche: non hanno una restituzione immediata nella produzione artistica, ma sono un’opportunità per gli artisti, un incubatore di ricerca artistica, un progetto in cui la Provincia di Trento è pioniera e che il Ministero ha finanziato.

Ha quindi riassunto lo sforzo sotteso dalla delibera: si è cercato di fare un’operazione di valorizzazione della qualità, di distinzione degli strumenti per definire le regole meglio aderenti alla tipologia di intervento, di migliorare il flusso delle informazioni che consentano di rispondere nel minor tempo possibile. Un work in progress, ha concluso, ci si sta strutturando sempre più e si cerca di migliorare. Angeli ha sottolineato ancora una volta la necessità di una comunicazione più chiara e preventiva di quello che serve per la presentazione delle domande in modo da non far perdere tempo alle associazioni e agli uffici.

Prima della conclusione dei lavori, Girardi ha anticipato la volontà, sul tema zero-sei, di procedere accorpando la discussione e mantenendo invece le audizioni distinte per i ddl di Masè, Parolari e Degasperi.

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