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CONSIGLIO PAT * QUINTA COMMISSIONE: « DA IMPRENDITORI E SINDACATI SÌ AL PROGRAMMA 2023 DELLA COMMISSIONE EUROPEA »

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16.54 - martedì 24 gennaio 2023

Quinta commissione, da imprenditori e sindacati sì al programma 2023 della Commissione europea. Seduta dedicata all’Europa, alle audizioni sulla comunicazione COM (2022) 548 final della Commissione Ue al Parlamento europeo sul programma di lavoro per il 2023, quella della Quinta commissione presieduta da Mara Dalzocchio della Lega.

 

Il sindacato: frenare le privatizzazioni

Le prime valutazioni sul documento del Parlamento europeo, quelle dei sindacalisti Michele Bezzi del Cisl e Maurizio Zabboni della Cgil che sono intervenuti anche a nome della Uil. Per Zabboni l’impianto della comunicazione è pienamente condivisibile ed è auspicabile che si passi sempre più da un’Europa economica a un’Europa politica. Centrale il tema dell’autonomia energetica e della sostenibilità ambientale e quello di una ricollocazione geopolitica. Il Next generation eu è stata una risposta efficiente che ha permesso di affrontare le emergenze post Covid. Ma, per il sindacalista, criticabile è l’aumento dei tassi della Bce che rischia di scatenare quella che viene definita stagflazione: inflazione e recessione. Sì da parte sindacale anche sul green deal europeo, ma si deve fare attenzione a spostarsi in tempi troppo stretti nel passaggio da un modello all’altro, perché c’è il rischio di passare da una dipendenza all’altra. Fondamentali, invece, è lo sviluppo delle fonti alternative e per questo è condivisa l’idea della banca dell’idrogeno. Bene anche gli obiettivi sulla digitalizzazione.

Rimane aperta, invece, la questione fiscale e quindi dei paradisi fiscali all’interno dell’Unione. Va inoltre ricordato che il 2023 sarà l’anno europeo delle competenze che implica il potenziamento dei centri per l’impiego Pat per far incontrare domanda e offerta e l’avvio di una regia del sistema della formazione per raggiungere l’obiettivo dell’educazione permanente. Importante, su questo, è creare inoltre uno spazio di formazione transfrontaliero. Zabbeni si è poi intrattenuto sui tirocini che dovrebbero essere riservati alle fasce deboli, mentre per le altre figure si deve puntare sull’inserimento nel lavoro con contratti regolari. Per ciò che riguarda la promozione delle stile di vita europeo, per il sindacalista Cgil, va posta attenzione al tema dell’emigrazione che va affrontato nel quadro europeo. Questione che va però vista anche dal punto di vista delle risorse professionali e demografico. Per questo va superata, anche qui da noi, la politica dei bonus per puntare invece su politiche sociali organiche a partire dalla casa in modo da creare certezze che sono fondamentali incentivi alla famiglia.

Sul piano finanziario, per l’esponente Cgil, è importante muoversi lungo il sentiero affrontato durante il Covid, che ci dovrebbe portare a un debito comune europeo. Sulla guerra in Ucraina, il sindacalista, ha detto che preoccupa la crescita degli armamenti e lo speculare indebolimento del dialogo diplomatico. Infine, Mabbeni ha posto l’attenzione sul dumping contrattuale al quale la Pat dovrebbe e potrebbe opporsi riconoscendo per i contributi solo le aziende che applicano i contratti sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Il rappresentante Cgil ha chiuso sulla questione dei subappalti negli appalti pubblici che spesso implicano una compressione dei diritti e dei salari dei lavoratori. Un freno, inoltre, andrebbe posto alle privatizzazioni che vanno avanti da 30 anni.
Michele Bezzi (Cisl), chiudendo l’audizione, ha detto di vedere con favore la nascita di una vera confederazione europea.

 

 

Gli imprenditori: attenzione alle iniziative pericolose come quella irlandese sul vino

Per il coordinamento imprenditori, Roberto Pallanch ha affermato che il documento di Bruxelles è condivisibile. Lo stato di crisi ha inevitabilmente effetti sulle imprese e anche per questo l’Europa deve mantenere il ruolo di orizzonte di senso. Anche le politiche provinciali devono porsi all’interno degli obiettivi. Anche se, come testimonia il Qatargate, c’è la necessità di un rinnovamento istituzionale e di meccanismi di condivisione delle scelte europee da parte dei cittadini. Fondamentale la compattezza europea per affrontare le enormi questioni economiche, ambientali e di sicurezza dal punto di vista geopolitico. Il Green Deal, ha aggiunto Pallanch, è entrato a pieno titolo nel dibattito, così come l’idea di valorizzare le eccellenze agro alimentari del territorio. Valorizzazione, ha aggiunto il rappresentante del Coordinamento, che però si scontra contro scelte unilaterali come quella irlandese di apporre scritte allarmanti, come quelle che si trovano sui pacchetti di sigarette, sulle bottiglie di vino. Sulla digitalizzazione, ha continuato, va però mantenuta l’impronta ambientale. Discorso importante, se si guarda al grande costo energetico delle cripto valute. Passi avanti si dovrebbero fare per le Pmi – centrali per le società del Continente- riducendo la burocrazia, potenziando la formazione e la certificazione delle competenze. Va poi consolidato il modello economico europeo che implica miglioramenti nella formazione, anche potenziando la mobilità per istruzione e incrementando l’istruzione linguistica. Dal punto di vista politico serve un’Europa più forte e aperta anche alle esigenze dei Paesi più poveri anche per contenere le ondate migratorie. Fondamentale, inoltre, un raccordo tra i sistemi sanitari dei Paesi Ue; così come il coordinamento per il contenimento dei costi energetici. Infine, Pallanch, ha sottolineato l’importanza della difesa dei valori democratici che stanno alla base dell’Unione Europea.

 

 

Formare un’identità europea

La professoressa Luisa Antoniolli della Scuola di studi internazionali di Unitn, ha analizzato in profondità gli obiettivi e le linee politiche della Commissione Ue 2023, dall’economia, alla sicurezza, al rapporto con i Paesi extraeuropei e con cittadini. Uno dei temi al centro dell’attenzione è quello dell’identità europea puntando sulla mobilità all’interno dell’Unione dei giovani. Tra gli obiettivi anche il varo di una legge elettorale comune per l’elezione del Parlamento europeo.

 

 

Ddl Masè sullo “zerosei”: no a ulteriori audizioni

Infine, bocciata, con 4 no e tre sì, la richiesta delle minoranza di ulteriori audizioni sul ddl Masè (La Civica) sulla continuità nido – scuola materna. Quello che viene chiamato “zerosei”. Una richiesta, ha detto Lucia Maestri (Pd), per approfondire l’aspetto pedagogico che, secondo lei, nella proposta non c’è. Il ddl, ha ricordato la presidente Dalzocchio, attende da mesi; mentre Vanessa Masè ha ricordato che gli aspetti pedagogici ci sono e sono nelle linee ministeriali incanalandole nella storia della scuola trentina. Paola Demagri (Casa Autonomia ue) ha affermato che se il ddl ha avuto tempi di gestazione lunghi, ciò dimostra la sua complessità e delicatezza. Complessità e delicatezza sottolineata anche da Lucia Coppola (Europa Verde) che necessiterebbe di conoscere le esperienze scolastiche che si sono fatte in questi anni. Quindi, l’aggiunta di altre tre audizioni non rappresenta certo un problema. Guglielmi (Fassa) ha ricordato che le audizioni sono state votate in commissione mesi fa e quindi questa nuova proposta sembra fatta solo per procrastinare i tempi.

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