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CONSIGLIO PAT * QUINTA COMMISSIONE: BISESTI, « DDL 176, UNA PROPOSTA PER AVVIARE LA POSSIBILITÀ DI CARRIERA AL 40% DEI DOCENTI »

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16.24 - giovedì 27 aprile 2023

Quinta commissione, aperto l’iter del ddl Bisesti sulle carriere dei docenti. In Quinta commissione, presieduta da Mara Dalzocchio (Lega), è stato aperto l’iter del ddl 176 di Mirko Bisesti che ha come obiettivo la crescita della professionalità degli insegnanti introducendo le figure del docente esperti, ricercatore e del delegato all’organizzazione.

Bisesti: con questa proposta apriamo possibilità di carriera al 40% dei docenti.

L’assessore all’istruzione Bisesti ha presentato la proposta affermando che il disegno di legge ha richiesto un lavoro lungo e articolato partendo dalla necessità di dover investire sugli insegnanti, proprio per l’importanza del loro ruolo. L’Italia non è una situazione di eccellenza nella scuola, anche a causa degli stipendi che non sono all’altezza dei Paesi europei più evoluti. Il lavoro, coordinato dalla Sovrintendente scolastica, ha portato a una proposta di riforma che porta nella scuola il concetto del merito, il riconoscimento del valore anche per rendere più attraente la professione dell’insegnante. Si tratta di una proposta che aggiunge e che non toglie nulla a nessuno e apre possibilità di carriera al 40% dei nostri docenti. Un ddl che parte dal basso, ha affermato Bisesti; un modello presentato dalla dottoressa Sbardella nelle scuole del territorio e quindi discusso con gli stessi protagonisti della scuola trentina che ha una grande tradizione. Quindi, il cuore del ddl sta nel fatto che si interviene sia sul lato economico, che in quello dell’incentivazione e del merito. Anche perché oggi per i docenti che si impegnano e innovano non c’è alcun riconoscimento.

Un investimento di 10 milioni per migliorare la qualità degli insegnanti

Le finalità sono quelle di valorizzare gli insegnanti più creativi e con i migliori risultati didattici; favorire la collaborazione tra docenti per creare una comunità professionale; di promuovere la formazione continua e il miglioramento attraverso le buone pratiche. Nel concreto il ddl prevede la creazione di docenti esperti, ricercatori e delegati all’organizzazione. Questi ultimi esistono già oggi e oggi sono nominati fiduciariamente dai dirigenti, con la riforma dovranno avere i requisiti e potranno avere una delega di tre anni. Il costo totale della riforma, ha ricordato l’assessore, è previsto in 10 milioni di euro.
Il dirigente generale del Dipartimento istruzione Roberto Ceccato ha ricordato che lo stesso Pnrr riconosce la necessità di alzare la qualità dell’insegnamento e di un ruolo che non è più appetibile anche per motivi retributivi. I giovani, ha detto inoltre, sono interessati a professioni che riconoscano il merito e il ddl va in questa direzione mettendo al centro la qualità dell’insegnamento. Il disegno di legge, ha continuato Ceccato, è un insieme di principi e di procedure, mentre sul piano delle risorse i 10 milioni necessari verranno dai risparmi derivanti dal calo demografico. Un investimento che serve ad affrontare una sfida fondamentale.

Docenti esperti per far crescere professionalmente i colleghi

La Sovrintendente ha ricordato che questa riforma riguarderà il 40% dei docenti che avranno il compito di accompagnare gli altri colleghi in un percorso di crescita. Per questo, ha aggiunto, è fondamentale la collaborazione che oggi non sempre c’è. I docenti esperti e ricercatori, in sintesi, avranno compiti e responsabilità precise per il miglioramento della scuola. La formazione c’è già, ha continuato Viviana Sbardella, ma non è omogenea per tutti gli insegnanti e ha inoltre ricordato che nella maggior parte dei sistemi scolastici europei c’è un sistema di carriera o di valutazione. Infine, ha sottolineato, che la crisi della professione non è solo italiana e molti Paesi la stanno affrontando offrendo possibilità di carriera.
Rispondendo a Paola Demagri (Casa autonomia), Bisesti ha affermato che i docenti, che dovranno essere già a tempo determinato, saranno liberi di scegliere o meno la strada della carriera, di aspirare quindi, attraverso il concorso, al ruolo di docente esperto, ricercatore o ad accedere all’incarico di coordinatore.

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