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CONSIGLIO PAT * QUINTA COMMISSIONE: « AUDIZIONI SU PETIZIONE SCUOLE INFANZIA, ANCORA MURO CONTRO MURO SU PROLUNGAMENTO ANNO SCOLASTICO A LUGLIO »

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12.48 - martedì 13 giugno 2023

Quinta commissione, le audizioni sulla petizione sulle scuole dell’infanzia. Ancora muro contro muro sul prolungamento dell’anno scolastico a luglio. Mattinata di audizioni in Quinta commissione, presieduta da Mara Dalzocchio (Lega), sulla petizione n. 24 , che è stata sottoscritta da 8 mila cittadini, e riguarda i temi delle scuole dell’infanzia, dall’apertura a luglio allo “zerosei”.

Il Garante dei minori: garantire il diritto al gioco ai bambini. Il Garante dei minori, Fabio Biasi, ha affermato che i temi presentati dalla petizione sono importanti a partire da quelli del personale e della sua formazione sulla quale è necessario investire molto. Nel documento, ha aggiunto, emerge un certo scoramento tra gli insegnanti, dovuto anche alla perdita di prestigio del loro ruolo. Colpisce che ci siano ancora maestre che non percepiscono gli stipendi di luglio e agosto e che non siano ancora inseriti nei ruoli. Per Biasi la prima cosa da fare è quella di garantire l’entusiasmo che è indispensabile nell’insegnamento. Tutti siamo coscienti, ha detto ancora, che il compito di chi opera in una fase estremamente delicata della vita e complesso e anche per questo è importante che alle scuole dell’infanzia non vengano attribuiti ruoli assistenziali. Una scuola, quella per i più piccoli, che non dovrebbe fare concorrenza con i sistemi conciliativi e tener conto dei diritti dell’infanzia, compreso quello di poter stare in famiglia e di frequentare altri luoghi che non sia scuola e il diritto al gioco sancito dalla Carta di New York. Quindi, il Garante ha auspicato che la petizione venga tenuta in considerazione.

L’ordine degli psicologi: disponibili a fornire la nostra esperienza. Per l’Ordine degli psicologi, Roberta Zumiani non ha voluto entrare nel merito della petizione ma si è detta disponibile a fornire l’esperienza degli psicologi sul tema del benessere dei bambini. In particolare sullo “zerosei”. Il tema, ha aggiunto, riguarda una lunga serie di questioni che devo essere affrontate in una sede idonea, su tavoli di lavoro specifici per dare risposte idonee ad una società che sta cambiando.

Il Consiglio del sistema educativo: no all’apertura a luglio e no allo “zerosei”. Per il Consiglio del sistema educativo provinciale, il vicepresidente Maurizio Freschi, ha letto il documento consegnato alla Commissione, nel quale di cita una risposta a un’interrogazione del dicembre 2019, nella quale l’assessore Bisesti escludeva, anche per i costi, l’apertura a luglio. In sintesi, ha ricordato Freschi, sull’apertura a luglio va tenuto conto, oltre agli aspetti educativi, l’aspetto dei costi per rendere accoglienti le scuole a luglio, che pesano sui comuni e gli enti gestori. Negativa anche la valutazione sul ddl, sospeso da Vanessa Masè di fronte all’ostruzionismo, sullo “zerosei”. Paola Demagri (Casa autonomia) ha detto che la presa di posizione del Consiglio, non ideologica ma concreta e a favore bambini, conforta le valutazioni fatte da mesi dall’opposizione. Il presidente del Consiglio ecucativo Giovanni Ceschi ha detto che anche nel caso delle scuole d’infanzia non c’è stato e non c’è dialogo. Piena condivisone del documento del Consiglio educativo da parte di Lucia Coppola (Europa Verde), in particolare la sottolineatura del problema dei bambini che passano dalle scuole dell’infanzia alle primarie che, con le aperture a luglio, non hanno un periodo di vacanza sufficiente. Tra l’altro questo servizio sbandierato dall’assessore come a costo zero, ha aggiuno, in realtà non lo è perché raffrescare le aule è costoso. Per Coppola l’apertura a luglio è una finta adesione alle esigenze delle famiglie. Lucia Maestri (Pd) ha ricordato che le minoranze hanno sempre messo in evidenza la leggerezza con la quale viene affrontato il tema della scuola. Tra la Giunta è la scuola c’è una frattura importante, e il Consiglio educativo ha evidenziato la mancanza di risposte sul cambio deciso di opinione dell’assessore che, come detto, in una risposa ad un’interrogazione del 2019 bocciò le apertura a luglio. Il benessere dei bambini e degli studenti, ha concluso Maestri, dovrebbe prevalere sulla pubblicità politica e per farlo, nel caso delle scuole d’infanzia, si dovrebbe affrontare la questione del finanziamento dei servizi conciliativi.

 

Il prof. Ianes: investire sulla formazione nella fascia d’età da 0 a 6 anni. Il professor Dario Ianes, del Centro Erickson ha ricordato che gli investimenti nel segmento nello zerosei sono quelli che rendono di più da tutti i punti di vista. Inoltre, se si parla di scuola inclusiva la prima e primissima infanzia sono decisive. Anche per la diagnosi precoce di disturbi come quelli legati allo spettro autistico. Ianes ha poi espresso una preoccupazione perché sta diminuendo l’attrazione dell’insegnamento nella fascia “zerosei”. Di conseguenza nelle scuole stanno entrando persone non sufficientemente formate, quando invece l’insegnamento rivolto ai più piccoli richiede un’alta formazione. E questa situazione, ha aggiunto in sintesi, rappresenta un ostacolo alla fluidità dei passaggi nell’ipotesi dello “zerosei”. Sull’apertura a luglio, il professor Ianes ha aggiunto che se la scuola dell’infanzia vuole essere scuola deve avere un calendario scolastico. Piuttosto, in una terra come il Trentino ricca di associazioni, si dovrebbero favorire per i bambini esperienze estive diverse da quelle scolastiche.

 

La Federazione scuole materne: no a luglio. Coesi: riprendere il dibattito sul ddl Masè. Per la Federazione delle scuole materne, la direttrice Lucia Stoppini sul prolungamento a luglio ha ribadito che la scelta non è condivisa perché questa non è la soluzione per andare incontro ai bisogno conciliativi. Si dovrebbe invece rispettare il diritto dei bambini a cambiare contesto in estate e per farlo si devono trovare risorse per favorire centri estivi e coop. Inoltre, il tavolo scientifico istituito da Bisesti non ha funzionato e alla fine la scelta è stata quella di inserire all’atto di iscrizione la scelta di luglio. Inoltre, in estate la presenza dei bambini e discontinua e ciò provoca un senso di frustrazione tra gli insegnanti che si è manifestata nella petizione. Lucia Stoppini ha ricordato l’impegno della Federazione sulla formazione che ha permesso di fare della scuola d’infanzia un fiore all’occhiello del Trentino. Invece, il messaggio che si dà con le aperture a luglio non va certo a valorizzare il nostro sistema scolastico perché, ha aggiunto la direttrice, la scuola deve essere scuola. Comunque, ha aggiunto la direttrice, la Federazione continua l’impegno per migliorare la scuole dell’infanzia. Infine, ha affermato Stoppini, lo “zerosei” è il futuro e va ripreso in mano il tema sul quale la Federazione continua a lavorare.

Sul personale, ha ricordato la dirigente Sandra Bucci, si è passati da 1500 domande a 1000. Tra le cause di questo calo la programmazione del corso di laurea della Facoltà di Scienze della formazione e per questo la Federazione ha chiesto alla Pat di valutare la possibilità, anche se la strada appare complessa, di aprire l’insegnamento a laureati in altre discipline. Alessandro Laghi, coordinatore di Coesi ha detto che luglio è ormai un punto fermo perché le famiglie lo richiedono e il prolungamento dell’anno scolastico non si può valutare solo col metro delle frequenze perché, non essendo una scuola dell’obbligo, devono essere flessibili. Sui servizi estivi Laghi ha ricordato che non tutti i comuni hanno le risorse per sostenerli. Il passaggio delle classi da 25 a 24 è apprezzabile e sul reperimento degli insegnanti ha condiviso la posizione della Federazione di aprire a laureati in materie affini. Anche per il coordinatore di Coesi il sistema di chiamata unica funziona. Laghi s’è detto dispiaciuto della sospensione del ddl “zerosei” che ha definito un ottimo disegno di legge e ha auspicato la ripresa del dibattito in Consiglio.

 

Cgil, Cisl e Uil e Fgu: petizione del tutto condivisibile. Delsa: no, non dà risposte tecniche. Ennio Montefusco, segretario generale Fgu Satos ha detto che da anni i sindacati sottolineano le questioni evidenziate dalla petizione a partire dai costi delle aperture a luglio, al diritto dello stipendio estivo degli insegnanti non di ruolo, obiettivo che si potrebbe raggiungere facilmente oggi con il prolungamento a luglio. Montefusco ha ricordato che ci sono insegnanti precarie da 12 anni e se dovessero entrare in ruolo non si vedrebbero riconosciute nulla a differenza di quello che accade nel resto d’Italia. No deciso da parte di Monica Bolognani della Cisl a luglio perché la scuola non può rispondere ai bisogni delle famiglie. Inoltre, le sezioni sono ancora troppo numerose anche a fronte della crescita dei bambini con problemi. Per la Flc – Cgil Bianca Francesconi ha affermato che uno degli obiettivi principali è la riduzione del numero dei bambini per sezione. Piero Di Fiore della Uil scuola ha espresso il pieno sostegno alla petizione che ha il merito di coinvolgere persone non solo del sindacato ma l’intera comunità. Severa la critica di Di Fiore nei confronti dell’apertura a luglio perché la scuola dell’infanzia non è un servizio conciliativo. Per questo molte insegnanti si sono sentite mortificate e tante sono le richieste al sindacato sulle modalità delle dimissioni dalla scuola dell’infanzia.

Per Di Fiore andrebbero promossi gli Stati generali della scuola per trovare un’altra via che è possibile. Romina Bonmassar, sempre della Uil, ha affermato che in questi anni si è investito più sul fronte amministrativo che didattico; più sulla quantità che sulla qualità. E anche la riduzione da 25 bambini a 24 per sezione è ben poca cosa, anche a fronte a bisogni educativi crescenti. La mancanza di personale formato, ha aggiunto la sindacalista, deriva anche dal ciclo unico previsto dall’università che non distingue tra insegnanti delle scuole d’infanzia da quelli delle primarie.

Mauro Pericolo del sindacato Delsa ha detto di non condividere la peizione perché contiene affermazioni di buonsenso ma non si può andare avanti senza individuare i motivi della situazione della scuola dell’infanzia. Delsa ha aggiunto non ha mai criticato la scelta della Giunta di allungare l’anno scolastico perché ne ha tutto il diritto. Ampliare un servizio è una scelta giusta ma servono i fondi necessari e modifiche contrattuali. In termini generali Pericolo ha affermato che il ruolo di docente è stato impiegatizzato anche in termini contrattuali. Un elemento, dimenticato dalla petizione, che ha portato alla deriva attuale. Il sindacato Delsa, quindi, non vede positivamente la petizione che, ha sottolineato Mauro Pericolo, non contiene soluzioni precise e tecniche. Questioni che andrebbero invece affrontate in modo serio e approfondito con la Giunta individuando le situazioni che hanno generato i problemi.

Lucia Maestri ha detto di essere sorpresa dal fatto che i contenuti della petizioni sono in discussione da anni con l’assessorato che, invece di dare risposte, ha lavorato per campagne: l’allungamento a luglio, lo “zerosei”, la carriera dei docenti. E la petizione, ha aggiunto in dissenso con Delsa, non è stata fatta per dare risposte, ma per porre domande che aspettano risposta. Anche Lucia Coppola ha detto di essere in disaccordo con Pericolo perché la petizione ha messo in evidenza una questione sociale e l’attacco all’unitarietà della scuola che si sta portando avanti con una totale assenza di dialogo. Paola Demagri ha affermato, rispondendo alle affermazioni del sindacalista di Delsa che ha definito offensive , che la petizione non appare per nulla blanda e la discussione in commissione è stata lunga e approfondita. Quindi per nulla superficiale. Nonostante ciò, ha aggiunto la consigliera, la Giunta se n’è fregata da quanto è stato detto e ribadito anche oggi sul tema della scuola.

Infine, Mara Dalzocchio ha detto che i cambiamenti, indotti da una società in rapido cambiamento, creano sempre delle reazioni, ma ciò che importa è il dialogo e il rispetto di tutte le opinioni. Anche Raffaele Meo ha criticato la posizione di Pericolo sulla petizione e ha sottolineato la chiusura politica della Giunta non solo su luglio ma su una lunga serie di questioni che non sono mai state affrontate in questi quattro anni. C’è stato solo un tentativo di rabbonire i lavoratori e la petizione è stata un’ultima ratio.

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