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CONSIGLIO PAT * QUARTA COMMISSIONE: « TUTTI FAVOREVOLI AL “QUINTO DIRETTORE” / SÌ ALLA DELIBERA SULL’ICE RINK DI PINÉ »

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16.35 - lunedì 6 febbraio 2023

In Quarta Commissione. Tutti favorevoli al “quinto direttore”. Sì alla delibera sull’Ice Rink di Pinè. Presso la Quarta Commissione di Claudio Cia, si sono svolte nel pomeriggio di oggi le consultazioni in merito al disegno di legge 160 dello stesso consigliere Cia (Fratelli d’Italia) che prevede l’istituzione della direzione assistenziale e la valorizzazione del personale infermieristico. Sono stati ascoltati l’Ordine di ostetricia, l’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione e l’Ordine dei fisioterapisti. L’esame del testo è stato aggiornato al 2 marzo prosismo.

A seguire è stato espresso il parere favorevole (con l’astensione di Zanella e Demagri) sulla proposta di deliberazione della Giunta provinciale avente ad oggetto “Criteri per il finanziamento a valere sul fondo per lo sviluppo locale degli interventi inerenti l’impianto sportivo Ice rink di Baselga di Pinè strumentali allo svolgimento delle Olimpiadi invernali 2026 – parziale modifica della deliberazione della Giunta provinciale n. 2309 del 16 dicembre 2022. Il contesto nasce dall’esigenza di concretizzare il cambio di strategia sull’Ice rink di Baselga di Pinè e aggiornare gli strumenti amministrativi che sostengono l’intervento. L’’iter storico di quattro mesi, ricchi di eventi e condizioni, sarà illustrato in aula domani.

Ordini professionali: il “quinto direttore” non deve essere necessariamente un infermiere: terminologia da correggere

Per l’Ordine della professione di ostetricia è intervenuta la Presidente Serena Migno che si è espressa a favore della proposta, evidenziando però la necessità di meglio precisare nel testo la dicitura professioni “sanitarie” e rappresentando la volontà di non cadere in trappole mediatiche o creare situazioni di conflitto anacronistiche. Rappresentiamo una professione che valorizza il sistema sanitario trentino e riteniamo che la figura del direttore assistenziale sia senz’altro fondamentale, coinvolgendo però nell’indicazione tutte le figure per le quali sia necessaria una laurea magistrale in professioni sanitarie.

Katia Libardi presidente della Commissione straordinaria dell’Ordine dei fisioterapisti, ha ringraziato per la convocazione ricordando che l’albo in Trentino conta quasi 700 iscritti. Ha espresso parere favorevole alla presenza strutturale all’interno del Consiglio di direzione dell’Azienda sanitaria di un direttore assistenziale per apportare al processo di pianificazione strategica le competenze e la visione sviluppate dalle professioni sanitarie negli ultimi quindici anni. I tempi sono maturi perché le professioni sanitarie possano portare un contributo speciale integrativo e riabilitativo. La più volte citata Emilia Romagna ha sentito la necessità di disciplinare la funzione non appiattendola su una sola figura professionale. Il “quinto direttore”, non deve essere necessariamente un infermiere e ricondurre il dibattito in questo solco potrebbe rischiare di intossicare il dibattito, ha detto. Tutte le professionalità sanitarie sono infatti fondamentali nei processi sanitari e forse la dicitura assistenziale potrebbe essere fuorviante, non rappresentante di questa o quella professione, ma portatore di una visione strategica e unificante. Termine adeguato potrebbe essere ad esempio “direttore tecnico assistenziale” come quello adottato dalla Provincia di Bolzano per ridurre il rischio che questa figura sia esclusivo appannaggio della professione infermieristica. Infine, ha aggiunto che quella del quinto direttore dovrebbe essere la punta dell’iceberg di un processo di valorizzazione delle figure sanitarie che ci piacerebbe vedere riconosciute a tutti i livelli dall’azienda sanitaria e dalla politica per il cruciale e fondamentale ruolo che queste figure rivestono nella realtà.

Barbara Cristofolini (Presidente dell’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione ha sottolineato la necessità che la nuova figura rappresenti tutte le professionalità sanitarie in maniera unitaria. Questo è l’insegnamento che dovremmo aver appreso anche dall’esperienza della pandemia, ha aggiunto: tutti hanno lavorato congiuntamente e dato il loro contributo: il futuro va dunque pensato in maniera integrata per garantire una migliore qualità di vita ai nostri cittadini.

I consiglieri: esame aggiornato al 2 marzo per approfondire le riflessioni emerse

Il presente testo intende già introdurre il direttore assistenziale, attingendo a tutte le professioni sanitarie e non mediche, ha chiarito il primo firmatario del testo Claudio Cia che in ogni caso ha affermato che il lavoro in Commissione serve sempre a migliorare i testi di base con i contributi delle osservazioni che emergono nella fase di ascolto. Paola Demagri (Casa Autonomia), ha apprezzato le riflessioni offerte dalle audizioni lasciando intendere di concordare sull’opportunità di trovare una terminologia migliore, che evidenzi quanto emerso: non si deve dare per scontato che la figura del direttore vada pensata in maniera integrata, per essere una presenza attiva che sappia cogliere le necessità del paziente e di tutte le professionalità sanitarie. Anche Paolo Zanella (Futura) ha concordato, in particolare rispetto al fatto che una nuova figura apicale nella direzione strategica dovrà avere una funzione non di governo delle professioni, ma dei processi tecnici che contribuiscono insieme ai migliori esiti sui pazienti. Il ddl in questo senso va aggiustato nella terminologia per trovare la definizione più appropriata, che interpreti le finalità e l’ambito delle funzioni.
Conclusa la fase di ascolto delle osservazioni da parte dei portatori d’interesse, tutti, compresa l’assessora Stefania Segnana, hanno concordato di sospendere e aggiornare la discussione del testo al 2 marzo prossimo, anche per permettere alcuni approfondimenti su quanto emerso dalle audizioni.

Sì alla delibera sul cambio di strategia sull’Ice rink di Baselga di Pinè

A seguire è stato espresso il parere favorevole con due astensioni sulla proposta di deliberazione della Giunta provinciale avente ad oggetto “Criteri per il finanziamento, a valere sul fondo per lo sviluppo locale, degli interventi inerenti l’impianto sportivo Ice rink di Baselga di Pinè, strumentali allo svolgimento delle Olimpiadi invernali 2026. Il contesto nasce dall’esigenza di concretizzare il cambio di strategia sull’Ice rink di Baselga di Pinè e aggiornare gli strumenti amministrativi che sostengono l’intervento. L’’iter storico di quattro mesi, ricchi di eventi e condizioni, sarà illustrato in aula domani. Questa delibera, ha chiarito il dirigente Giovanni Gardelli modifica quella approvata il 16 dicembre del 2022 che conteneva i criteri per consentire al comune di procedere con la realizzazione dell’oval Ice rink di Pinè, originariamente previsto dall’assestamento di bilancio. A fronte degli elementi intervenuti successivamente, di criticità della prospettiva di realizzazione dell’opera, questa delibera pianifica gli interventi connessi al compendio sportivo di Baselga di Pinè, opere definite dal Coni come complementari e strumentali ai giochi olimpici in fase di allenamento e preparazione per il pattinaggio veloce e l’hockey su ghiaccio. La delibera ridetermina in diminuzione l’importo finanziato assetandosi sui 29,5 milioni di euro (dai 50,5 preventivati).
Luca Zeni (PD) ha chiesto delucidazioni e chiarimenti su alcune incongruenze, in primis sull’iter seguito dalla Giunta e sulle dinamiche di aumento dei finanziamenti che si sono osservate nei mesi relativamente a quest’opera. Gardelli ha spiegato che i ragionamenti sui progetti di questo tipo, non solo su quello dell’Ice rink, hanno conosciuto diversi passaggi e conseguenti variazioni di spesa. Il Coni ha rappresentato prospettive diverse per l’opera solo recentemente, ovvero il 23 gennaio scorso e in realtà stiamo paragonando interventi diversi: da un lato solo l’oval in senso stretto e dall’altro la ristrutturazione dell’oval e la struttura indoor.
Paolo Zanella ha detto che quando furono stanziati i 50,5 milioni già correva voce che il progetto non sarebbe andato in porto. Ben vengano le risorse alla comunità di Pinè, ha aggiunto, tuttavia ci si chiede quali garanzie ci siano su questi 29,5 milioni di euro, ovvero quale sia il vincolo su queste risorse. Dal punto di vista strettamente finanziario si tratta di risorse allocate su un capitolo di bilancio specifico, ha precisato Gardelli e non si vanno ad intaccare risorse del Cal, ma è evidente è che i 50 milioni di stanziamento erano strettamente connessi all’articolo di legge di riferimento e che la formulazione giuridica si troverà con il prossimo assestamento.

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