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CONSIGLIO PAT * QUARTA COMMISSIONE: « DIRETTORE ASSISTENZIALE, SÌ AL DDL CIA CON UN VOTO CONTRARIO E DUE ASTENSIONI »

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16.25 - giovedì 2 marzo 2023

Direttore assistenziale: la quarta Commissione dice sì al ddl di Cia. La Quarta Commissione di Claudio Cia ha approvato oggi con un voto contrario due astensioni la modifica della legge sulla tutela della salute dello stesso Cia, che prevede l’istituzione della direzione assistenziale e la valorizzazione del personale infermieristico. A seguire l’organismo ha espresso parere favorevole all’unanimità su una delibera di Giunta e fissato per il 13 marzo l’audizione dei soggetti firmatari della petizione popolare in merito alla revisione del progetto della piscina di Arco.

Superate le contrapposizioni tra i ruoli all’interno del sistema sanitario si è raggiunta quella che il proponente Claudio Cia ha definito “una soluzione più che eccellente” ed è stato discusso e approvato il disegno di legge 160, nella forma emendata concordata con la Giunta, sull’istituzione della direzione assistenziale e la valorizzazione del personale infermieristico. L’assessora Stefania Segnana ha premesso che, partendo dalla volontà di dare un riconoscimento alle professioni sanitarie, è stata accolta la proposta del consigliere Claudio Cia di modificare l’attuale assetto del Consiglio di direzione, a partire dalla prossima nomina, introducendo la figura del direttore assistenziale e togliendo la figura del direttore per l’integrazione socio-sanitaria. Viene dunque assolta la mission del ddl, anche in risposta alle audizioni che avevano evidenziato l’importanza dell’introduzione di questa figura e nel contempo si evita di pesare sul bilancio dell’organismo. Il dirigente generale Giancarlo Ruscitti ha oggettivamente ammesso che il trend della progressiva importanza delle figure socio sanitarie è innegabile e anche per questo riconoscere a questa funzione una responsabilità e un ruolo era d’obbligo.

 

Perplessità sull’eliminazione del direttore per l’integrazione socio-sanitaria
Paola Demagri (CasaAutonomia.eu) ha chiesto se le funzioni affidate al direttore dell’integrazione socio-sanitaria vengano affidate al direttore socio assistenziale: se si rinuncia a questa figura significa che l’esperienza è stata negativa, in caso contrario, se queste funzioni vengono affidate al direttore assistenziale significa che si vuole rispondere all’evoluzione delle professioni, ma deve comunque essere esplicitato. Ha poi chiesto di chiarire se si tratti solo di una questione di governance ovvero di enfatizzazione dei ruoli perché nel ddl del paziente e dei processi assistenziali non si parla affatto e ha esortato a non perdere di vista i destinatari del servizio sanitario e l’attività esplicitata sul paziente.
Ruscitti ha rassicurato: la funzione non sparisce, si tratta di un’evoluzione positiva, di valorizzazione avanzata delle figure e dei ruoli, dove il paziente rimane però al centro del processo.

 

Una prospettiva politicamente sbagliata
Paolo Zanella (Futura) ha confessato di fare fatica a capire la ratio di questa decisione perché, ha spiegato, se si considera talmente importante la funzione del direttore per l’integrazione socio-sanitaria non ha senso eliminarla in nome di un minimo risparmio. La prospettiva è a suo avviso politicamente sbagliata: il direttore assistenziale va attivato perché ha un ruolo, se il direttore dell’integrazione socio-sanitaria viene soppresso significa che fin qui non c’era ragione che esistesse. Ha chiesto se sia possibile rinviare la votazione di qualche giorno per favorire una riflessione.
Ruscitti ha chiarito che non c’è l’intenzione di cancellare la figura del direttore dell’integrazione socio-sanitaria. Si tratta piuttosto di un’evoluzione e della volontà di aprire una possibilità per altre figure di svolgere una funzione di integrazione. Il presidente Cia ha negato la possibilità del rinvio perché il disegno di legge è già inserito nella programmazione dei lavori d’aula.
Si poteva fare il contrario, ha suggerito Luca Zeni (PD), ovvero attribuire al direttore dell’integrazione socio-sanitaria le funzioni che ora si vogliono attribuire al direttore assistenziale.

 

La votazione: due astensioni e un voto contrario
In dichiarazione di voto Zanella ha ribadito che è sbagliato eliminare la figura del direttore dell’integrazione socio sanitaria e ha annunciato in questa fase la volontà di astenersi, riservandosi per l’aula la formulazione di proposte emendative. La collega Paola Demagri ha condiviso il voto di astensione: se penso a tutti i percorsi che vanno implementati per sviluppare e migliorare l’integrazione mi chiedo come le possa assolvere un’unica figura, ha notato. Luca Zeni ha espresso considerazioni simili, annunciando però il voto contrario.
Claudio Cia ha ringraziato per il contributo tutti i soggetti auditi, favorevoli e contrari, che in diversa misura hanno contribuito alla scrittura del testo e l’assessora Segnana che ha condiviso il tema e si è mostrata sensibile all’argomento.
Così il voto: 4 favorevoli (Cia, Cavada, Savoi, Rossato), un voto contrario (Zeni) e due astenuti (Demagri e Zanella).

 

Tutti favorevoli alla delibera sui criteri per le iniziative a favore di persone affette da demenza
Favorevole all’unanimità il parere della Commissione sulla proposta di deliberazione della Giunta provinciale sui criteri di finanziamento delle iniziative territoriali volte allo sviluppo di comunità amiche delle persone con demenza. Sono intervenuti brevemente a chiedere delucidazioni sulla delibera la consigliera Demagri e il consigliere Zeni. Quest’ultimo ha espresso apprezzamento, ricordando che lo stimolo su Spazio Argento è quello di lavorare tanto e a testa bassa anche sulla parte non istituzionalizzata.

 

Piscina di Arco: audizioni il 13 marzo
La Commissione ha fissato infine per il pomeriggio del 13 marzo le prime audizioni per la petizione popolare n. 22 in merito alla revisione del progetto relativo alla piscina di Arco.

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