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LANCIO D'AGENZIA TN-AA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO: « CONCLUSA LA SESSIONE DI FEBBRAIO CON LA DISCUSSIONE DI TUTTI I DOCUMENTI DI MOZIONE, APPROVATI 5 DOCUMENTI SU 6 »

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18.30 - giovedì 9 febbraio 2023

In Consiglio provinciale discusse tutte le mozioni. approvati 5 su 6 documenti, La sessione di febbraio del Consiglio provinciale si è conclusa poco fa con la discussione di tutti i documenti di mozione. Sono stati approvati all’unanimità nella forma emendata in accordo con la Giunta, i testi di Ugo Rossi (sull’autonomia differenziata), di Luca Zeni (per implementare il sostegno psicologico post Covid), di Piero Degodenz (sugli alloggi per il personale sanitario), di Katia Rossato (per promuovere il servizio di mediazione famigliare) e di Luca Guglielmi (per attivare un tavolo sulla Marmolada). Respinta la proposta di Lucia Coppola (sullo ius scholae).

Luca Zeni (Pd)
Implementare l’assistenza psicologica nel post Covid (approvata)
La mozione del consigliere dem, accolta all’unanimità nella forma emendata, riconosce il lavoro importante che sta facendo in tal senso la Provincia di Trento e nel contempo impegna la Giunta a recepire l’opportunità dei trasferimenti statali in materia, per sostenere l’assistenza psicologica della popolazione in seguito all’impatto dell’epidemia Covid sulla salute psichica, utilizzando tutti gli strumenti per garantire la più estesa assistenza psicologica. Una mozione che riprende un tema, ha precisato il consigliere, sul quale la politica deve focalizzare l’attenzione in maniera particolare. Nel mondo e anche in Trentino, ha riferito, sono in costante aumento le forme di sofferenza psicologica acute, forse associate a modelli sociali mutati: serie forme di disagio esistenziale alle quali il sistema socio sanitario deve rispondere in maniera adeguata.

L’assessora Stefania Segnana ha espresso parere favorevole al documento del consigliere del PD (nella forma emendata), che solleva una tematica preoccupante, acuitasi a seguito dell’emergenza epidemiologica, ma affrontata con massima serietà dalla Provincia, che è stata tra le prime a dare concreta attuazione al decreto ministeriale richiamato. Segnana ha illustrato le linee di intervento a sostegno della salute psichica sopratutto per le fasce più deboli e le progettualità individuate, con l’emissione di risorse importanti.
Paola Demagri (Casa Autonomia) ha confermato la situazione di emergenza per quanto attiene le sofferenze psicologiche su tutte le fasce di popolazione. Non è solo colpa della pandemia, ha osservato, ma sicuramente sono emersi anche altri fattori come l’abbattimento delle barriere culturali rispetto alla manifestazione dei disagi psicologici e della necessità di rivolgersi a specialisti psicologici o cure psichiatriche. Una richiesta è emersa in maniera forte da parte dei dipendenti anche nel corso di una visita alla casa circondariale di Trento, ha aggiunto, manifestando al volontà di votare il documento.

Ha concordato con i contenuti della mozione Paolo Zanella (Futura) che ha ricordato le numerose iniziative da lui promosse in questo senso, come l’aumento dei fondi per il sostegno psicologico nelle scuole e l’importanza del servizio che dovrebbe diventare strutturale in ogni scuola. Ha tuttavia fatto una distinzione tra assistenza psicologica e assistenza psichiatrica, chiarendo che i problemi acuti necessitano di cure psichiatriche e se smantelliamo i servizi le persone dovranno sempre più ricorrere a strutture private.
In dichiarazione di voto ha appoggiato il documento Giorgio Leonardi (Forza Italia) che ha sostenuto la necessità di intervenire nel contesto pesantemente aggravatosi nel post pandemia. Anche Mara Dalzocchio (Lega) ha definito questo un tema importante che accomuna le diverse anime politiche dell’aula: il Covid ha sconvolto i rapporti tra le persone e aggiunto difficoltà e sofferenze rispetto alle quali occorre tenere alta la guardia, nonostante la Provincia stia già facendo molto.

Lucia Coppola (Europa Verde)
Appello al Parlamento a favore dello ius scholae (respinta)
La mozione della consigliera di Europa Verde, respinta con 10 sì e 18 no, impegnava la Giunta a comunicare ai Presidenti di Camera e Senato il parere favorevole del Consiglio alla proposta di legge di riforma sulla cittadinanza che introduce lo ius scholae.
L’assessore Mirko Bisesti ha espresso parere negativo sulla proposta, ricordando che lo Stato ha competenza esclusiva in materia di cittadinanza. La proposta di riforma cui fa riferimento la proponente della mozione, che introduce norme precise per l’acquisizione della cittadinanza per i minori stranieri è decaduto con la fine della legislatura, ha precisato. Non è dunque possibile una presa di posizione da parte del Consiglio in assenza di disegni di legge di modifica.

Una risposta, ha notato Paolo Zanella (Futura), che non entra nel merito di quello che pensa la Giunta “a proposito di un principio che ritengo il minimo indispensabile per un paese che si definisca civile”.
La consigliera Lucia Coppola ha convenuto con il collega. E’ sulla questione di principio che occorre prendere posizione: il fatto che bambini e adolescenti possano provare una condizione di disagio esistenziale sentendosi sospesi tra due storie e culture ed esclusi da un contesto che noi definiamo civile, fa molto male ed è inaccettabile, oltre che molto triste.

“Mi sarei atteso una discussione più approfondita su un tema tanto rilevante”, ha detto Alex Marini (5 Stelle), secondo il quale lo ius scholae è il primo step indispensabile dell’inclusione dei ragazzi che stanno frequentando le nostre scuole. I numeri parlano chiaro e dovremo provare a dare una risposta: “qui parliamo di provvedimenti di civiltà, di riconoscere diritti civili e politici fondamentali”, ha concluso.
“Possiamo anche non farne una questione di principio, ma il dato demografico è impietoso”, ha notato Ugo Rossi (Misto).
Mara Dalzocchio (Lega) ha osservato che il tema è delicato e non può essere affidato a slogan. La discussione non ha ancora portato ad una soluzione condivisa perché “legare la cittadinanza alla scuola non significa niente: una persona deve interiorizzare il fatto di appartenere ad una comunità e condividere i valori di quella comunità”.
Lucia Maestri (PD) ha definito disarmanti le motivazioni addotte da Bisesti per respingere la mozione. Questa è una realtà che riguarda tutti e ha già modificato la nostra identità e il nostro modo di essere: chiudere gli occhi non è un atteggiamento accettabile. Cosa vuol dire “non è sufficiente la scuola”? ha detto replicando a Maestri: abbiamo sempre detto che la scuola ha un ruolo centrale nella formazione, nella socializzazione e crescita.
Perfettamente d’accordo sull’argomento Pietro Degodenz (UpT): questi ragazzi vivono con noi e abbiamo bisogno di loro (anche a fronte della denatalità dei nostri territori) e non riusciamo ad accoglierli e a riconoscerli come appartenenti alla nostra comunità? Ha chiesto. In realtà si tratta di un obbligo, non abbiamo alternativa e questa contrapposizione non fa che danneggiare noi e il nostro futuro.
Uno dei punti sui quali ci si dovrebbe concentrare è che la cittadinanza viene richiesta dagli stessi ragazzi/famiglie, ha aggiunto Coppola: significa che l’interesse, il valore di sentirsi dentro questa nuova storia è forte e bisognerebbe pensarci e rifletterci.

Katia Rossato (Fratelli d’Italia)
Promuovere il servizio di mediazione famigliare (accolta)
Approvata all’unanimità in forma emendata la proposta di Katia Rossato che impegna la Giunta a mettere in campo tutte le azioni per promuovere il servizio di mediazione famigliare, confrontandosi con il Tribunale di Trento per ripristinate il punto informativo sul servizio di mediazione familiare e favorendo i contatti istituzionali con diversi operatori che operano nelle situazioni di separazione e divorzio.
Favorevole il parere dell’assessora Stefania Segnana che ha dichiarato l’accoglibilità della proposta con alcuni emendamenti che la rendono più coerente con l’attuale stato dei servizi.
Ugo Rossi ha dichiarato il voto favorevole alla mozione, sebbene non abbia ben compreso le motivazioni degli emendamenti: c’è comunque il tema di attenzione rispetto ad un servizio che funziona, istituito con legge del 2007.

Ugo Rossi (Gruppo Misto)
Ddl Calderoli, la Giunta monitori il processo (approvata)
La mozione del consigliere Ugo Rossi (Gruppo Misto) riguardante i ddl Calderoli sull’autonomia differenziata è stata approvata dall’Aula all’unanimità (con 31 voti) dopo essere stata emendata in accordo tra il proponente Rossi e il presidente della Giunta Fugatti. Il dispositivo impegna la Giunta a esprimere in ogni sede le particolarità della nostra autonomia speciale; a proseguire straordinarie modalità di monitoraggio del processo di attuazione dell’autonomia differenziata coinvolgendo i parlamentari e in raccordo con Bolzano. Oltre al coinvolgimento della Prima commissione con sedute di informazione, Rossi impegna poi la Giunta ai predisporre una formale valutazione della portata e delle ricadute del ddl Calderoli sul nostro assetto autonomistico, definendo eventuali emendamenti. Infine, Rossi chiede che il documento venga sottoposto, entro due mesi, alla votazione del Consiglio.

Presentando la proposta di mozione Rossi ha ricordato come un autogoverno ben esercitato possa essere positivo per i territori interessati e per l’intera Repubblica e ha specificato che la mozione “non vuole assumere carattere di polemica politica”, anzi, che “il senso della proposta è che se non ci deve essere una contrarietà per il principio alla base di un’idea di autonomia differenziata, non ci deve essere nemmeno un’adesione fideistica”. “Sono convinto che non ci sia nessuna volontà di usare l’autonomia differenziata per colpire le autonomie speciali – ha detto Rossi – ma ciò non ci deve esimere dall’essere vigili”. Quindi un rammarico: “Mi spiace che in questa fase di costruzione politica per il futuro una mozione come questa non porti il simbolo delle Stelle Alpine”.
Rispondendo, Fugatti ha ricordato come lo statuto di autonomia trentino contenga già gli strumenti atti a garantire un’espansione delle competenze della Provincia e ha fatto riferimento a un’eventuale attribuzione di ulteriori competenze alle regioni ordinarie, un processo che ha detto “va valutato attentamente per gli effetti sulle autonomie speciali per le quali è fondamentale conservare un’autonomia nell’allocazione delle risorse”.

Quindi è stata la volta degli interventi. Alessandro Savoi (Lega) ha detto che “non solo dobbiamo difendere con forza ciò che comporta la nostra autonomia ma anche approfittare della situazione per portare a casa ulteriori competenze”; Paolo Zanella (Futura 2018) ha sottolineato la necessità di “vigilare” su una “riforma che comporta grandi rischi di creare disuguaglianze e fratture nel Paese”. Michele Dallapiccola (Gruppo Misto) ha collocato la salvaguardia dell’autonomia tra le “ragioni della nascita del Partito autonomista”, ricordato il ruolo di Alcide Degasperi nell’autonomia trentina e parlato della necessità della salvaguardia dell’autonomia come di un concetto ormai divenuto “trasversale”. Quindi ha dato voce a una preoccupazione “molto forte”: “Ci stanno raccontando che non ci sono pericoli per l’autonomia quando a Roma qualcuno aprirà le chiavi di una cassaforte che è sempre stata chiusa”. Luca Guglielmi (Fassa) ha replicato facendo riferimento alla storia del Patt e ha ricordato come fondamento dell’autonomia trentina la presenza di tre gruppi di minoranze linguistiche sul territorio provinciale.
Secondo Vanessa Masé (La Civica) parlando dell’autonomia trentina “il richiamo a un rapporto forte con Bolzano è opportuno e importante”. Giorgio Tonini (Pd) ritiene che il momento attuale sia “un passaggio di enorme delicatezza che richiede da parte delle autonomie speciali la capacità di lavorare assieme”. Alex Marini (5 Stelle) ha posto l’accento sugli “strumenti democratici” a disposizione auspicando un forte coinvolgimento delle Commissioni consiliari.

Pietro De Godenz (UpT)
Dal patrimonio Pat alloggi per il personale sanitario (approvata)
La mozione dell’esponente UpT De Godenz, approvata come emendata, impegna la Giunta a verificare urgentemente la possibilità di investire sul patrimonio esistente Pat per recuperare strutture mini alloggi e abitazioni anche canone moderato per il personale sanitario. Di aprire un dialogo con Bolzano per avere un quadro costruttivo delle soluzioni adottate nella vicina Provincia.
“C’è difficoltà nel reperire alloggio da parte dei sanitari” ha spiegato il consigliere proponente, che ha ricordato come questa situazione che stia diventando “davvero pesante in particolare in tutte le località turistiche”. L’assessore Stefania Segnana ha replicato ricordando tutte le iniziative messe in campo con l’Azienda sanitaria e i mezzi strumentali della Provincia e anche chiedendo riscontro ai Comuni per poter trovare e “mettere a disposizione appartamenti e abitazioni per il personale sanitario”. Alcuni Comuni, ha raccontato l’assessore, si stanno già muovendo per trovare edifici disponibili.
Paolo Zanella, di Futura 2018, ha posto l’accento nel corso del suo intervento sul fatto che “una persona che affitta per tutto l’anno un appartamento non può permettersi di pagare come un turista”, non dimenticando comunque le esigenze dei proprietari degli immobili. Bruna Dalpalù (Fratelli d’Italia) ha ricordato la mozione presentata un mese fa con cui si proponeva l’introduzione di un’indennità per cercare di sopperire al problema. Infine De Godenz si è detto ottimista anche grazie per la disponibilità espressa dall’assessore di riunirsi in Commissione “entro 3 mesi”.

Luca Guglielmi (Lista Fassa)
Attivare un tavolo per il rilancio della Marmolada (approvata)
Con la sua mozione il consigliere della Lista Fassa ha chiesto alla Giunta di attivare un tavolo volto ad analizzare tutti gli scenari possibili per il rilancio turistico economico e ambientale della Marmolada. Il dispositivo è stato emendato in accordo con il vicepresidente Tonina ed ha ricevuto 28 voti favorevoli.

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