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LANCIO D'AGENZIA TN-AA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA MATTINO: « SESSIONE FEBBRAIO, APPROVATE DUE MOZIONI E DUE RESPINTE »

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13.18 - giovedì 9 febbraio 2023

Consiglio, approvate due mozioni e due respinte.

Alex Marini (5 Stelle)
Promuovere la cultura del risparmio e delle comunità energetiche
Il consigliere di 5 Stelle, con la sua mozione votata all’unanimità, impegna la Giunta a promuovere con la Rete diocesana per la custodia del creato, la Fondazione don Guetti, l’Agenzia di stampa giovanile e in generale il Terzo settore iniziative di sostegno alla cultura del risparmio energetico. A individuare risorse per promuovere la creazione di comunità energetiche e di autoconsumo; ad attivarsi col Governo per sollecitare un decreto ministeriale che preveda detrazioni fiscali e la tariffa incentivante e lo scorporo da parte di Arera dell’energia condivisa in bolletta. Infine, a sollecitare il Governo perché riconosca a Regioni e province autonome la preparazione, la promozione e il monitoraggio la parte del Pnrr dedicata alla realizzazione di comunità energetiche rinnovabili. L’assessore Mario Tonina ha profondamente condiviso lo “spirito” della mozione, affermando che la Pat sta lavorando in questa direzione con un pacchetto di iniziative per promuovere comunità energetiche e l’utilizzo di fonti rinnovabili. L’obiettivo è quello di costituire un modello energetico trentino basato sulle comunità.

Anche per Lucia Coppola la mozione è importante, così come lo è la condivisione dell’assessore che mostra attenzione per il tema dell’impatto dell’energia sugli equilibri climatici. Anche Vanessa Masè (La Civica) ha sottolineato l’importanza della mozione di Marini e ha auspicato che il Trentino diventi un modello per le comunità energetiche e per uno sviluppo diverso. Ivano Job (Misto) ha condiviso la proposta del consigliere di 5 Stelle e ha sottolineato la necessità di affrontare il cambiamento climatico dal basso giungendo ad una convivenza con il nuovo clima e facendo del Trentino un esempio. Però, ha concluso, si deve uscire dalla logica dei “bonus” che, come il 110 dimostra, si prestano a sprechi e truffe. Giorgio Tonini (Pd) ha affermato che decarbonizzazione significa aumentare l’uso di energia elettrica e quindi la necessità di investire sull’idroelettrico. In generale si deve investire sulle infrastrutture e la rete di energia elettrica che oggi non sono in grado di reggere aumenti di utenze domestiche esponenziali che passeranno da 3 chilowatt a 10 perché si devono ricaricare le auto. Insomma, si deve mettere al centro dell’attenzione l’ammodernamento del sistema. Gianluca Cavada (Lega) ha ricordato che si è già fatto molto per favorire le comunità energetiche, sugli impianti idroelettrici e sul solare. Hanno dato risultati, ha aggiunto, i contributi dei Bim per le batterie di accumulo. Paolo Zanella (Futura) ha ricordato di aver presentato proposte per guidare la costituzione delle comunità energetiche e per mettere in campo una programmazione e una regia dello sviluppo delle rinnovabili. Per l’esponente di Futura si deve anche affrontare il tema di chi lavorerà in un settore, quello della transizione energetica, che si svilupperà. E la soluzione è quella di aprire agli immigrati. Mara Dalzocchio (Lega) ha sottolineato che la Giunta ha dimostrato, a partire da Vaia, di tenere all’ambiente e ha lavorato molto sul fronte delle comunità energetiche e delle rinnovabili.
In replica Marini ha chiesto all’assessore di fare uno sforzo in più per le comunità energie. L’obiettivo è quello di democratizzare il sistema dell’energia che è legata anche alla pace. Il Trentino può dimostrare di essere un territorio esemplare e anche per questo competitivo. Positivo il fatto che si è arrivati a una grande consapevolezza sulla questione energetica, come ha dimostrato il sì trasversale alla mozione. Pietro De Godenz (UpT) ha affermato che gli aumenti delle bollette hanno suscitato l’interesse sulla questione energetica e ha sottolineato la necessità di un ulteriore impegno della Giunta per rendere accessibile l’accesso ai contribuiti dei Bim. Ugo Rossi (Misto) ha detto che dal dibattito sono mancati i numeri che raramente risuonano in Aula. Numeri, ha concluso, che nel caso dell’energia, impongono l’uso di una parola poco amata: nucleare. Giorgio Leonardi (FI), esprimendo il sì alla mozione, ha affermato che il progresso economico deve accompagnarsi al progresso ambientale anche attraverso lo sviluppo tecnologico. Lorenzo Ossanna (Patt) ha detto che c’è una visione comune su un tema di stretta attualità ed è un grande vantaggio.

Lucia Maestri e Luca Zeni (Pd)
La Giunta scelga subito dove costruire la Facoltà di medicina. No della Giunta
La mozione della consigliera Pd, bocciata con 15 no e 10 sì, mirava a impegnare la Giunta a definire la scelta dell’area idonea dove costruire la Facoltà di medicina entro la fine di marzo. Una questione questa della sede, ha affermato Maestri, che mostra le difficoltà di rapporto tra Giunta e Università, e ha sottolineato che la collocazione della sede di medicina in via Monte Baldo, nell’area del futuro ospedale, richiederà comunque tempi lunghi. Mentre quella di palazzo Consolati si mostra già ora insufficiente. L’assessora Segnana ha detto che c’è stata un’ incomprensione con il rettore in una conferenza stampa, perché lei avrebbe affermato che non era ancora definita la collocazione della sede di professioni sanitarie e non di quella di medicina, visto che per via Monte Baldo si sta lavorando. Medicina, ha aggiunto, è nata per far fronte alla carenza di medici e dopo le polemiche in un solo anno si è riusciti a aprire la facoltà. La Giunta, ha detto ancora, ha aumentato anche i numeri dei frequentanti delle professioni infermieristiche arrivati a 180 e con Verona si punta ai 200. Se si fosse aspettata la cittadella della salute non avremmo questi nuovi professionisti. L’Università, ha detto, ha acquistato palazzo Consolati e il 25 febbraio 2022 si è fatto un sopralluogo in via Monte Baldo e si è dato vita a un gruppo che è arrivato a un’ipotesi per realizzare la sede. Intanto, all’inizio di anno, si è avviata un’ esplorazione del mercato a Trento da parte di Patrimonio del Trentino per le professioni sanitarie. Sintesi, per l’assessora non si può aspettare di avere gli spazi ideali quando ci deve affrontare una drammatica carenza di medici e infermieri. Per Mara Dalzocchio (Lega) la Giunta ha dimostrato con medicina di avere il coraggio di decidere a fronte di una situazione frutto dalla errata programmazione degli anni scorsi. Le critiche della sinistra sono irritanti, ha detto, perché al governo non ha fatto nulla per affrontare la situazione a differenza di quanto ha fatto e sta facendo l’assessora Segnana. Comunque, non sarà un mese in più o in meno per trovare la sede che faranno saltare la necessaria iniziativa di medicina.

Nella sua replica Lucia Maestri ha detto che non è vero che tra l’assessora e il rettore ci sono state incomprensioni perché Stefania Segnana ha dichiarato al tg3 che la realizzazione della sede della facoltà in via Monte Baldo non era più certa.
Luca Zeni (Pd) ha ricordato che Anao, in un recente report, afferma che nel 2030 si rischia un esubero di medici e questo dipende dalla programmazione nazionale e non dipende dal fatto che ci siano più facoltà. Il problema del Trentino è la fuga dei medici, basti pensare che nel 2022 le tasso di dimissioni è raddoppiato, e i professionisti sono andati nel privato e nella libera professione come “gettonisti”. Anche Ugo Rossi ha detto sì alla mozione che, secondo lui, pone una questione chiara su un problema che il rettore ha messo in evidenza perché c’è. E comunque, se la scelta sulla sede c’è, basta metterla nero su bianco. Tutte le regioni, ha ricordato, in Conferenza Stato regioni, per anni hanno chiesto di rivedere la programmazione di medicina e un’apertura è venuta solo dal Governo Draghi. Per Rossi l’emergenza non era quella della facoltà, perché la Giunta insegue un mantra che ha portato all’allontanamento di un direttore dell’Apss tra i migliori d’Italia solo perché era stato nominato da altri. Roberto Paccher (Lega) ricordando che il direttore Apss si è dimesso e non è stato cacciato e ha sottolineato l’importanza della facoltà per avere medici sul territorio. Quindi, la Giunta ha fatto una scelta giusta per il futuro e sta lavorando per la nuova sede. No alla mozione anche da parte di Giorgio Leonardi (FI)

 

Bruna Dalpalù (FdI)
Agevolazioni per gli alloggi turistici per disabili
Con la sua mozione, votata all’unanimità, la consigliera di FdI impegna la Giunta a introdurre agevolazioni per i lavori necessari a rendere più agevoli gli alloggi turistici per disabili e a definire strategie comunicative per la promozione delle strutture accessibili alle persone con disabilità.

 

Alessio Manica (Pd)
La Pat finanzi i progetti per gli acquedotti respinti dal Pnrr
La mozione del consigliere Pd, respinta con 16 no e 12 sì, impegna la Giunta, in vista dell’assestamento di bilancio, a condividere col Cal un piano di investimenti per il finanziamento, con soldi Pat, nell’arco di 4 anni, di tutti progetti presentati, ma non finanziati, sul bando acquedotti del Pnrr. Una situazione delle infrastrutture che comporta perdite di pesanti, ha sottolineato, che diventa insostenibile anche per il ricco d’acqua Trentino. Il rifacimento degli acquedotti costerebbe 400 milioni e, ha ricordato Manica, si era proposto, in un odg bocciato. un piano decennale di ammodernamento della rete. La brutta notizia ora è che il Trentino è rimasto escluso dal fondo Pnrr.
L’assessore Gottardi ha detto che la Giunta con i comuni hanno messo a fuoco il tema dell’ammodernamento della rete e ha confermato che il fabbisogno sarebbe di 400 – 500 milioni. Cifra irraggiungibile e una condizione, ha aggiunto, che dimostra anche l’incuria degli scorsi anni. Ma questa emergenza si scontra con quella delle strutture scolastiche per le quali serviranno fino a 100 milioni. Manica ha replicato che la scorsa settimana si è fatta una delibera da 50 milioni per Pinè e quindi il no alla mozione stride. Così come stride il fatto che ci sono comuni con centri storici in porfido e un acquedotto colabrodo.
Alex Marini (5 Stelle) ha affermato che c’è un problema con i dati della Pat sugli acquedotti. Ma questa vicenda mette in evidenza le difficoltà di rapporto e di collegamento tra Pat e Comuni, basti pensare che è prevista un’ assemblea comune all’anno tra Consiglio provinciale e Cal che non si è mai fatta. Gianluca Cavada (Lega) ha auspicato che in assestamento vengano poste risorse sufficienti. Paolo Zanella (Futura), infine, ha ricordato che le crisi idriche rischiano di diventare sistematiche e non ci possiamo permettere di perdere il 30% dell’acqua. E questo sottolinea la questione degli investimenti e dell’uso razionale del bilancio anche a fronte delle emergenze. Pieno sostegno alla mozione da parte di Lucia Coppola (Europa Verde) che evidenza una situazione frutto dell’incuria del passato e della mancanza di investimenti. La siccità è sotto gli occhi di tutti e non ci si può certo permettere di perdere il 30% dell’acqua.

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