(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa pubblicata nel sito https://www.cgil.tn.it/news) –
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Manifattura. Serve giocare d’anticipo per allontanare il rischio crisi. Presentata l’indagine sui bilanci 2023 delle imprese industriali realizzata dalla Cgil. Manifattura. Serve giocare d’anticipo per allontanare il rischio crisi.
“I segnali di rallentamento di oggi su fatturato e occupazione potrebbero essere solo l’anticipazione di una tempesta perfetta che, complice le dinamiche internazionali, potrebbe abbattersi sulla manifattura trentina. Bisogna giocare d’anticipo. E’ urgente, allora, che anche la politica, giunta provinciale in primis, ne prenda atto e agisca attuando politiche innovative per sostenere gli investimenti su transizione ecologica e digitale. Il rischio è la marginalità della nostra produzione manifatturiera con impatti importanti sulla tenuta di occupazione e coesione sociale”.
Guardando solo a quanto accaduto nelle ultime quarantotto ore, dagli Stati Uniti con l’elezione di Donald Trump e le politiche protezionistiche, alla Germania dove la crisi di governo è ormai conclamata, il segretario della Cgil del Trentino Andrea Grosselli non nasconde le proprie preoccupazioni e vede addensarsi nubi sul futuro prossimo dell’industria trentina. “I segnali purtroppo ci sono già – fa notare -. L’occupazione nel manifatturiero in senso stretto è in rallentamento e siamo di fronte ad una ripresa della cassa integrazione, con settori in maggiori difficoltà come il cartario, ma anche quello legato al comparto dell’automotive. La scelta di procedere al concordato preventivo per la Maragoni Meccanica è un nuovo importante campanello d’allarme”.
In questo scenario il Trentino dovrebbe fare propria la “ricetta Draghi”, cioè adottare un pacchetto coraggioso di politiche economiche e industriali che puntino a recuperare competitività e produttività, sostenendo in tutti i modi possibili la transizione digitale e ambientale. “La Cina è già passata avanti e oggi immette sul mercato non solo prodotti a basso costo, ma anche produzioni con contenuti innovativi. L’Europa, senza una svolta, rischia di fare la fine del vaso di coccio e nel nostro piccolo, anche il Trentino, senza politiche lungimiranti rischia di incamminarsi verso un periodo di recessione”. In questo quadro complesso, per il segretario della Cgil è fondamentale che gli imprenditori si mettano in gioco sfruttando la crisi come occasione per innovarsi in termini di prodotti e processi, ma anche cercando nuovi mercati.
Allo stesso tempo Grosselli scuote la Giunta provinciale chiedendo di andare oltre la visione che vede l’economia reggersi solo su opere pubbliche e turismo. “Per sostenere una crescita strutturale del Pil non sono sufficienti perché a bassa produttività e competitività”. Due fattori che sono indispensabili, invece, anche per costruire risposte anche sul piano delle retribuzioni. “Il Trentino deve riguadagnare attrattività e può farlo puntando su un alto valore aggiunto del fattore lavoro. Vuol dire attrarre risorse umane, in particolare i giovani, con competenze e profili formativi elevati. Per farlo, però, è indispensabile mettere sul tavolo anche adeguate retribuzioni”.
Per la Cgil la questione salariale resta infatti centrale. “La partita sull’emergenza salariale è tutt’altro che chiusa. Restiamo convinti sia indispensabile agire sugli sgravi Irap vincolandoli al rispetto della contrattazione di secondo livello”, conclude il segretario generale. IN ALLEGATO L’INDAGINE COMPLETA