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CCIAA BOLZANO * ESTATE 2022 – REDDITIVITÀ: « FRUTTICOLTURA E LATTERIE IN DIFFICOLTÀ A CAUSA DEI COSTI DI PRODUZIONE, BENE LE CANTINE PER RECUPERO FLUSSI TURISTICI »

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09.52 - martedì 19 luglio 2022

L’edizione estiva del Barometro dell’economia dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano mostra un peggioramento del clima di fiducia tra le cooperative frutticole altoatesine, dovuto al calo dei prezzi delle mele sui mercati internazionali. Grande preoccupazione permane anche tra le latterie sociali, dal momento che i costi di produzione sono ulteriormente lievitati a seguito dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. Al contrario, le attese delle cantine per il 2022 rimangono decisamente positive e beneficiano della ripresa della domanda connessa al recupero dei flussi turistici.

Le previsioni per l’anno in corso espresse dal comparto frutticolo altoatesino peggiorano rispetto alla precedente rilevazione di febbraio: attualmente, quasi un terzo delle cooperative prefigura una redditività insoddisfacente, che in parte si rifletterà sui prezzi alla produzione corrisposti agli agricoltori. Ciò a causa delle crescenti difficoltà incontrate nella commercializzazione delle mele, con le giacenze nei magazzini regionali che a giugno erano superiori del 7,0% rispetto allo scorso anno. La dinamica sfavorevole dei prezzi sui mercati internazionali, acuitasi a seguito della guerra russo-ucraina, nonché il generale aumento dei costi per energia e imballaggi e le difficoltà logistiche nei trasporti via mare stanno assottigliando i margini di profitto del settore. Anche gli investimenti delle cooperative sono in calo.

Il settore vinicolo continua invece a esprimere un buon clima di fiducia, tanto che tutte le cantine intervistate prevedono per il 2022 una redditività quanto meno soddisfacente, in circa la metà dei casi addirittura “buona”. Si prevede un incremento dei fatturati su tutti i mercati di vendita, anche grazie alla ripresa della domanda espressa dal settore Ho.Re.Ca. (hotel, ristoranti e caffè). Conseguentemente, anche i compensi erogati ai viticoltori e alle viticoltrici saranno soddisfacenti. Qualche criticità emerge solamente sul fronte degli investimenti, per i quali ancora non ci si attende una ripresa.
Permane decisamente negativa la situazione delle latterie sociali.

Nonostante il prezzo del latte sui mercati europei sia aumentato nell’anno in corso, favorendo un generale aumento dei fatturati, l’ulteriore incremento dei costi di energia e mangimi causato dalla guerra in Ucraina ha messo in grave difficoltà il comparto. Conseguentemente, tutte le latterie ritengono che la redditività nel 2022 sarà insoddisfacente, così come i prezzi alla produzione corrisposti agli allevatori. Le latterie prevedono però di aumentare gli investimenti, in particolare in macchinari e fabbricati.

Il Presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, commenta: “Oltre che dagli effetti della guerra russo-ucraina, il settore agricolo è continuamente minacciato dalla grande volatilità dei prezzi sui mercati internazionali e da condizioni climatiche sempre più estreme. In questo contesto, le cooperative continueranno ad avere un ruolo fondamentale nel garantire l’elevata qualità dei prodotti altoatesini e prezzi alla produzione il più possibile equi.”

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Seguono i commenti dei rappresentanti delle associazioni di categoria:

Georg Egger, Vicepresidente della Federazione Latterie Alto Adige
“I prezzi del latte sono aumentati, ma i costi continuano a crescere. Ora il prezzo spot è elevato, ma a lungo termine la valorizzazione del latte attraverso la trasformazione consente prezzi alla produzione migliori e più stabili. La quantità di latte fornita è in calo per gli alti costi dei mangimi, ma talvolta anche per la cessazione della produzione. Le latterie sono impegnate nell’affrontare queste sfide e garantire uno sviluppo positivo della filiera.”

Leo Tiefenthaler, Presidente dell’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi e della Cantina Tramin

“Supereremo questa situazione grazie alla qualità dei prodotti, alla commercializzazione esemplare da parte delle cooperative e alle piccole aziende agricole a conduzione familiare. Spero che la guerra finisca presto, i prezzi di energia e materie prime scendano e i mercati si normalizzino. L’agricoltura altoatesina resiste bene alle crisi, come mostrano i dati dei censimenti: negli ultimi dieci anni hanno chiuso poco più di 200 aziende (-1,1%), mentre nel resto d’Italia le chiusure sono state quasi 500.000 (-30%).”

 

 

 

 

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