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ACLI – TRENTINE * VATTARO: ANDRIOLLO (ANPI VICENZA), « CELEBRAZIONE ECCIDIO NAZISTA 4 MAGGIO 1945, ” PACIFICAZIONE NON SIGNIFICA PARIFICARE ” »

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14.44 - martedì 9 maggio 2023

«La guerra è sempre fonte di brutalità, falsità, inganni e totale disprezzo della vita altrui». È iniziata con queste parole del Presidente dell’ANPI di Vicenza Danilo Andriollo la celebrazione in ricordo della strage del 4 maggio 1945 operata a Vattaro, sull’Altopiano della Vigolana, per mano di un gruppo di paracadutisti nazisti arrivati con tre autoblindo mentre i partigiani erano di passaggio, su un mezzo pubblico, per raggiungere Trento.

Come ha ricordato il Presidente dell’ANPI del Trentino Mario Cossali, la strage di Vattaro si inserisce in una pesante scia di sangue che ha funestato diversi paesi della provincia dopo la fine della guerra e la resa incondizionata delle truppe di occupazione tedesche. Nell’eccidio caddero sette partigiani della Divisione “Garemi” fra i quali una donna, Gianna Trosely. Gli altri caduti sono: Pasquale Arduini, Giovanni Cera di Domenico, Giovanni Cera di Valentino, Rodolfo Corradi, Romeo Penner (di Lavarone) e Domenico Zotti.

La celebrazione, promossa come da tradizione dall’ANPI del Trentino e di Vicenza, è stata anche l’occasione per affrontare e riflettere sulle sfide aperte sia a livello nazionale che nel contesto globale che vedono minacciate sia la democrazia, sia la libertà e la pace. Guardando al vicino conflitto ucraino, il Presidente Andriollo ha ricordato che «chiedere come noi chiediamo il cessate il fuoco e l’avvio di trattative di pace in Ucraina non significa abbandonare un popolo aggredito, al quale vanno sempre confermate solidarietà e sostegno. Significa piuttosto far cessare bombardamenti e scontri armati che colpiscono soprattutto donne, uomini e bambini inermi. E dimostrare, ancora una volta, l’inutilità della guerra».

Il Presidente Andriollo ha poi affrontato le questioni inerenti il significato culturale ed il valore storico della Resistenza: «Parlare della guerra di Liberazione come guerra civile tra combattenti qualsiasi su fronti contrapposti da considerare alla pari è del tutto improprio. Mettere sullo stesso piano chi combatteva per liberare il Paese e chi l’Italia la voleva schiava della Germania nazista era inaccettabile allora e lo è ancora oggi». Un altro affondo di Andriollo ha quindi riguardato le polemiche recenti che hanno visto protagonisti alcuni rappresentanti dell’attuale governo: «È utile ricordarlo perché c’è ancora chi, in nome di una presunta pacificazione vuole parificare, con lo scopo di edulcorare o annullare le responsabilità del fascismo e dei fascisti».

Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche i rappresentanti istituzionali dei territori coinvolti nell’eccidio. Per la Presidente del Consiglio comunale di Asiago Chiara Stefani è necessario una forte iniziativa formativa per educare i giovani al valori della democrazia e della partecipazione, unici antidoti alle derive autoritarie.
Il sindaco dell’Altopiano della Vigolana Paolo Zanlucchi ha ricordato l’impegno dell’amministrazione comunale nel ripristino della verità storica e nell’opera di divulgazione sui valori costituzionali della convivenza.

A tale proposito va ricordata l’esortazione dell’ANPI trentina a tenere viva la memoria di quei tragici avvenimenti anche attraverso l’iniziativa condivisa con il comune dell’Altopiano della Vigolana, l’ANPI di Vicenza e la Fondazione Museo Storico del Trentino per un lavoro di ricerca che mira ad una dettagliata ricostruzione storica degli avvenimenti. La cerimonia si è conclusa presso il cimitero di Vattaro con l’onore ai caduti per la Resistenza.

 

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Foto: un momento della cerimonia presso il cippo commemorativo di Vattaro.

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