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ASSOCIAZIONE TRANSDOLOMITES * INGEGNER ROBERTO BACCEGA: PRESIDENTE GIRARDI, « IL NOSTRO SALUTO PER LA SUA SCOMPARSA, PROFESSIONISTA DI ALTISSIMA LEVATURA »

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22.15 - giovedì 23 febbraio 2023

A nome di Transdolomites sono a inviare il nostro saluto e grazie all’Ing. Roberto Baccega scomparso il 21 febbraio scorso. L’Ing. Baccega ha attivamente collaborato allo studio Ferrovia Avisio oltre ad avere seguito la nostra associazioni in alcune nostre inziative.

Il 21 febbraio 2023 si è spento l’Ing. Alberto Baccega. Verrà sepolto sabato 25 febbraio nel cimitero di Mussolente (Vi). E’ stato un professionista di altissima levatura. La sua vocazione per le ferrovie nasce a quattro anni quando la visione di una locomotiva a vapore in azione segnò il suo percorso di vita e professionale.

Da giovanissimo nel 1985 ,dette prova delle sue capacità rivoluzionando la viabilità di Bassano (“…trasformazione avvenuta in una notte…”, amava raccontare non senza una punta di orgoglio…), a pianificare poi quella di Vicenza, sulla quale aveva poi progettato una intelligente soluzione per la stazione ferroviaria atta ad accogliere la nuova tratta di Alta Velocità, aiutando la città a non venir tagliata fuori da essa (come in un primo tempo accadeva) ma usando la comparsa della nuova linea per potenziare le reti locali.
Il patrimonio progettuale che lascia è immenso. E di primissima qualità.

Dalle ferrovie andine a quelle di una nuova “via della seta” transcontinentali in Eurasia, i temi da lui affrontati non avevano frontiere. Il sistema infrastrutturale del Nord Est italiano era però il suo terreno di battaglia preferito, il tutto a partire dal tema delle infrastrutture della Valsugana. Non tanto e solo per la passione “amorosa” da lui mai nascosta per essa, quanto per il fatto che effettivamente questo luogo costituisce la chiave di volta per una possibile riconversione trasportistica realmente “GREEN”. La profonda conoscenza dell’interazione modale, partendo dai porti marittimi arrivando alle reti ciclabili, lo ha portato a tessere una capillare matrice di micro e medi interventi, realizzabili anche per stralci in se stessi funzionali, tali da descrivere un processo di trasformazione della rete esistente affrontabile con risorse minime e con un’attenzione propria del restauro urbanistico.

L’altro tema su cui si è impegnato negli ultimi anni riguarda la radicale trasformazione della rete dei trasporti nelle Dolomiti. Le ferrovie delle valli di Fiemme Fassa e Cembra , legata ad un suo prolungamento verso il Livinallongo e la Badia, oltre che alla deviazione in Gardena, costituiscono l’asse portante della parte occidentale. Il versante più ad est è rappresentato della Belluno Cortina/Auronzo. Essa abbandona da Longarone in su il ramo storico, acquisisce quota e punta direttamente a Valle, da cui si biforcano due rami equivalenti in termini di chilometraggio (e dunque di orario) uno verso Cortina, l’altro verso Auronzo, appunto. Da Cortina esiste la possibilità di un ramo di congiunzione con la Pusteria che, a sua volta appena rimaneggiata, poteva acquisire un ruolo determinante nel quadro generale per pressoché svuotare quella valle dai consueti ingorghi stradali.

L’incontro con Transdolomites avviene proprio con l’occasione dell’idea di progetto della Trento-Penia ove con grande professionalità contribuì con l’Ing. Giovanni Saccà a produrre uno studio progettuale definito al centimetro del collegamento su ferro tra Trento e Penia studiato non a tavolino ma con i sopralluoghi nelle valli. Da allora, anche confrontandoci su approcci differenti, ebbi il piacere di conoscere i suoi progetti dolomitici ed alpini. Aveva progettato di tutto; dal collegamento da Canazei verso la Val Gardena passando per Pian Schiavaneis , il collegamento per la Val badia sempre dalla Val di Fassa mentre con alcuni altri professionisti assieme a Baccega prendeva corpo la proposta progettuale di un Sellaronda ferroviario. Aveva progettato il prolungamento della Merano Malles verso la Val Monastero in Engadina per raggiungere la Valtellina , aveva insomma una visione e una capacità professionale che gli permetteva di proporre i collegamenti ferroviari ove questi effettivamente sono mancanti e sempre più necessari.

Avevo incontrato l’Ing. Baccega a Trento il 28 ottobre 2022 al Muse in occasione del convegno sui trasporti ferroviari promosso da Transdolomites. Era stata l’occasione per concordare un nuovo obiettivo ambizioso ove a titolo del tutto gratuito egli si era proposto per affinare il percorso della ferrovia Avisio nella Val di Cembra nel tentativo di progettare i tunnel ferroviari per non superare il km di lunghezza. Ciò avrebbe permesso di ridurre sensibilmente il costo di costruzione del tratto in Val di Cembra. Poi è sopraggiunta la malattia e tutto ciò si è fermato nel mondo dei buoni propositi.

Alberto ci lascia un quadro quasi completo di un nuovo assetto infrastrutturale che prefigura un radicale mutamento di mobilità per persone e merci di tutto il Nord Est italiano ed in particolare nel settore dolomitico-alpino, coerente in tutto e per tutto con le pregevoli dichiarazioni d’intenti della “Convenzione delle Alpi” che, a tutt’oggi, invece languono svuotate di senso nel dimenticatoio dei vari centri decisionali. La sfida ora è che questo patrimonio non vada perduto e che, anzi, possa costituire un nuovo punto di riferimento per le radicali trasformazioni, ormai improcrastinabili, cui siamo tutti chiamati a perseguire.

In questo momento Transdolomites ha il dovere di dire grazie ad Alberto Baccega ed assieme a quello che furono gli ideali del Podestà Paolo Oss Mazzurana farci carico anche del suo messaggio e impegno profuso.

 

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Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites

 

 

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Immagine tratta da canale YouTube –  https://www.youtube.com/@slowcinema4098

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