Al senatore Renzi deve essere assegnato il premio Giachetti… suo difensore all’ultimo congresso Pd, che disse: avete la faccia come il c..o a molti maggiorenti del partito. Stravince, l’ex presidente del consiglio, tale ambito premio, al quale i politici italiani sembrano essere così affezionati che, con scadenze quasi quotidiane, vi concorrono. Inutile fare altri commenti, se non sottolineare che Italia “Viva” rappresenta la mercificazione delle poltrone a prescindere dal costo.
Ma rientriamo a casa nostra, in Trentino, dove la coalizione governativa provinciale deve far fronte ad una escalation (vogliamo usarlo questo inglese o no?) di attriti sulla questione sindaco di Trento.
La crisi pandemica e la sua gestione hanno di fatto portato ragionamenti nuovi, che per alcuni sembrano essere solo nomi di candidati a sindaco, per altre forze politiche invece, un ragionamento che deve concentrarsi su idee e programmi precisi, edificanti, in relazione alle risultanze di una crisi senza precedenti.
Tenendo presente le difficoltà di adattarsi a protocolli stringenti che potranno durare nel tempo, è urgente che la politica torni a confrontarsi sulle problematiche che la città dovrà affrontare nei prossimi mesi a partire dalla apertura delle scuole nel mese di settembre.
Se non si vuole riconsegnare la città alla sinistra, per anni protagonista di una amministrazione poco propensa al “fare” e molto più al “ rimpastare”, emerge l’esigenza di guardare ad una proposta politica nuova, che sappia interpretare un ruolo moderato e civico facendo da punto di riferimento per un elettorato privo ad oggi di quegli strumenti necessari per una scelta consapevole e convinta.
Senza tiare in ballo Giorgio Gaber : …ma cos’è la destra cos’è la sinistra… (il testo è molto attuale, magari tornate a scorrerlo), dobbiamo porci il problema di cosa serve politicamente a questa città per trovare la via del rilancio.
Non necessariamente bisogna schierarsi sempre per l’una o l’altra parte, oggi serve qualcosa di diverso: una convergenza su un piano strategico, che deve prescindere dalla pseudo ideologia di sinistra o destra, un programma che guardi ai problemi e alle esigenze dei cittadini superando slogan consunti e ciniche filosofie interpretative.
Per poter ambire ad una vera svolta, questa città, abbisogna di ragionamento e coraggio, non solo da parte di chi andrà ad amministrarla, ma da parte dei cittadini che andranno a votare.
Di conseguenza, è inutile assistere sterilmente al dibattito: questo sì quello no, che scalda solo gli animi delle segreterie politiche e aiuta i giornali a riempire le pagine, serve un contributo diverso, una presa di coscienza che permetta un vero cambiamento.
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Roberto Avanzi
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