Il Gruppo Mezzacorona alla Bocconi di Milano per filiera agroalimentare, impegno, innovazione, coinvolgimento nel mondo del vino. Si è tenuta all’Università Bocconi di Milano dal 3 al 5 ottobre la decima edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale. Dopo due anni permeati dalla pandemia Connessioni sostenibili, questo è il titolo dell’evento, riparte in presenza con 102 incontri, 410 relatori e 270 organizzazioni del settore profit e no profit.
Per la quarta volta il Presidente Luca Rigotti del Gruppo Mezzacorona ha presenziato, prendendo parte a due interessanti talks. Al primo, “Dalla coltivazione alla trasformazione: cambia la filiera agroalimentare”, hanno partecipato anche Sara Agostoni di ICAM, Francesco Pizzagalli, Presidente IVSI – Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, Giuseppe Cannavale, di Biorfarm e Davide Tonon di Carbonsink. Filo conduttore degli interventi sono state le filiere agroalimentari di vino, cioccolato e salumi ma anche quelle digitali nate tra produttori e consumatori, tutte made in Italy e portatrici “di un modello di sviluppo che deve avere legittimazione sociale ed essere interprete del legame tra consumatori e produttori perché da soli non si va da nessuna parte”.
È questo il monito condiviso dagli interlocutori, da cui emerge come le filiere agroalimentari qui a confronto, affrontando il cambiamento già in tempi di pre-crisi sono pronte alle sfide future.
Il Presidente Luca Rigotti delinea il quadro lungimirante della filiera del Gruppo Mezzacorona, frutto del riconoscimento della storia e della visione avuta nel tempo che ha saputo concretizzare investimenti su più fronti: nella qualità dei vitigni, nel vino prodotto ponendo al contempo attenzione all’ambiente, al territorio, alle persone, anticipando le scelte e attuandole prima di altri, come ad esempio la certificazione ministeriale SQNPI nel 2016 sulle uve e nel 2017 sul vino.
Al secondo talk dedicato al “mondo del vino: impegno, innovazione, coinvolgimento” Luca Rigotti ha partecipato insieme a Sandro Sartor di Ruffino, quali best case, Paolo Castelletti di Unione italiana vini e Vittorio Cino di Federvini. Il conduttore Francesco Moneta di Rundtable ha chiesto agli interlocutori intervenuti a che punto siamo con la sostenibilità in viticoltura. “Il 2022 è stato l’anno spartiacque”, afferma Paolo Castelletti di Unione Italiana Vini, si sta parlando di sostenibilità e viticoltura da molto tempo. A marzo è stato pubblicato lo Standard Unico Nazionale.
Standard che include la valida esperienza di SQNPI e si confronta con altri marchi della sostenibilità vitivinicola per definire dei requisiti per tutto il settore vitivinicolo e per l’intera filiera, dal viticoltore alla cantina. A rafforzamento di ciò si esprime anche Vittorio Cini di Federvini, che punta l’attenzione alla comunicazione del marchio unico a cui deve tendere il vino italiano: “bene fa l’Italia ma dobbiamo vedere cosa stanno facendo altri meglio di noi come la Nuova Zelanda”.
II Gruppo Mezzacorona, per voce di Luca Rigotti, è da anni impegnato su vari fronti. Il Presidente esprime soddisfacimento nell’osservare che la strada della sostenibilità è presa dal settore vitivinicolo italiano, cammino che per quanto riguarda Mezzacorona è conosciuto da anni, a partire dalla nascita della Cittadella del Vino a fine anni ’90, prima riqualificazione nell’arco alpino di un’area industriale-chimica a compendio agricolo produttivo di grande pregio architettonico.
“Da allora tanta strada è stata fatta”, continua il Presidente “la sostenibilità è un percorso verso il miglioramento continuo ed è un faro da seguire, non un punto di arrivo. I nostri vini incorporano anche valori altamente etici da esportare nel mondo: la bottiglia di vino italiano deve essere riconosciuta anche per questa pregevole qualità, è una strada già intrapresa ma che deve essere rafforzata con un marchio riconoscibile.”.
