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ARTE & MOSTRE

MART – ROVERETO (TN) * NUOVE MOSTRE: « GIOTTO ED IL NOVECENTO / GIUSEPPE GALLO, MICHELANGELO SOGNA BRANCUSI (6/12 – 19/3) »

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15.05 - martedì 6 dicembre 2022

Quando vedo gli affreschi di Giotto percepisco immediatamente il sentimento che ne emerge, perché è nelle linee, nella composizione, nel colore. Mostra – da martedì 06 dic 2022 | a domenica 19 mar 2023. La mostra presenta oltre 200 opere, di cui una cinquantina proveniente dal patrimonio del Mart, di artisti moderni e contemporanei ispirate all’arte di Giotto, il maestro che rivoluzionò la pittura medievale e che, secondo gli storici dell’arte, inaugurò l’era moderna.

Suddivisa in sette sezioni, la mostra si apre con una grande installazione immersiva che riproduce la Cappella degli Scrovegni di Padova. Seguendo un ordine cronologico e tematico l’esposizione prosegue tra opere di grandi autori e autrici del XX e XXI secolo accomunati dalla passione per la figura di Giotto, studiato, imitato, o preso a modello di perfezione e spiritualità. Tra Metafisica, Valori plastici e Realismo Magico, i protagonisti della prima parte della mostra sono Carlo Carrà, Mario Sironi, Arturo Martini, Giorgio de Chirico, Gino Severini, Massimo Campigli, Achille Funi e Ubaldo Oppi.

L’esposizione prosegue tra Atmosfere rurali e Sacre Maternità nelle quali i soggetti bucolici e le figure femminili esprimono quel richiamo e quell’idealizzazione della tradizione tipica del periodo tra le due grandi guerre.

L’arte più recente non è meno debitrice alla lezione medievale di quanto lo sia quella del primo novecento. Tanto gli europei Henri Matisse, Yves Klein e Josef Albers quanto gli statunitensi come Mark Rothko riconoscono il loro debito nei confronti di Giotto, ispiratore assoluto. In particolare, a influenzare alcuni tra gli artisti più conosciuti è il suo celebre blu. Lo stratificarsi di elementi iconografici insito nello studio della storia dell’arte riconosce nell’opera di Giotto una modernità astratta che rivive nella grande installazione immersiva di James Turrell, maestro contemporaneo della luce e dei colori, studioso della percezione. Chiudono la mostra le installazioni di due artiste, Chiara Dynys e Tacita Dean, il cui lavoro rinnova ancora una volta il dialogo con uno dei più grandi maestri di tutti i tempi.

 

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Scultore, pittore e disegnatore, Giuseppe Gallo è un artista che, in opposizione alla smaterializzazione dell’arte degli anni Settanta, riscopre il valore estetico e simbolico degli oggetti e dei materiali. Nelle sue opere intreccia linguaggi provenienti da mondi diversi attingendo alla filosofia, alla matematica, alla cosmologia e alla letteratura. I suoi lavori appaiono sospesi tra diversi tempi storici e donano consistenza a pensieri sfuggenti e domande insolute.

In un ideale connubio con l’iconica architettura, il progetto su Gallo si propone come un percorso diffuso con sculture, disegni e installazioni di piccole e grandi dimensioni esposte nella piazza, luogo d’incontro aperto al pubblico, nel foyer, nel mezzanino e nel cavedio del museo.

“Michelangelo sogna Brancusi” è il titolo della monumentale scultura che raffigura il volto incantato del Maestro rinascimentale su cui è germogliata la Colonna infinita dello scultore modernista Constantin Brâncuşi. Per l’occasione, l’opera sarà sospesa al centro della piazza del museo, una scelta simbolica e spettacolare che sottolinea ancora una volta il rapporto tra antico e contemporaneo. Quella di Gallo è un’arte senza tempo che cita i grandi maestri senza categorizzarli per epoche e stili, ma ricercando un’idea primigenia che accomuni stagioni ed espressioni differenti. L’artista non risponde tanto all’affermazione di uno stile quanto a un interrogativo d’ordine squisitamente poetico.

In un’alternanza di tecniche e materiali, la monografica su Giuseppe Gallo vede protagoniste 50 opere realizzate dagli anni Ottanta a oggi.

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