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VOUCHER: BORGA A PANIZZA, UBIQUITA’, BILOCAZIONE OPPURE TRATTASI DI SOSIA?

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15.50 - mercoledì 22 marzo 2017

(Fonte: Rodolfo Borga) – Molto si favoleggia sulla capacità del senatore Panizza di essere presente contemporaneamente in più luoghi. C’è di dice che lo statista noneso abbia il dono dell’ubiquità. Chi, più prudentemente, parla di bilocazione. Chi, infine, ipotizza la presenza di uno o più sosia, sguinzagliati h24 per l’intero territorio provinciale.

Il mistero non è stato ad oggi ancora risolto. Noi, senza alcuna pretesa di scientificità, propendiamo per la terza ipotesi, a favore della quale milita, a nostro modesto avviso, la recentissima esternazione del senatore Panizza in tema di voucher, la cui sintesi riportiamo di seguito. Il Governo, per paura di perdere il referendum promosso dalla Cgil sul tema dei voucher, non si è limitato a rivedere la normativa vigente al fine di evitare gli abusi che si sono verificati, ma ha abolito tale strumento.

Immediate le reazioni negative di alcuni soggetti, che lamentano come il Governo abbia, per così dire, buttato assieme all’acqua sporca anche il bambino. In determinati settori, quali l’agricoltura, le preoccupazioni sono particolarmente diffuse. Ecco allora che l’ineffabile senatore Panizza, fiutata l’aria, si scaglia contro il Governo che pure sostiene, schierandosi al fianco di chi protesta in maniera “assolutamente comprensibile”.

Dunque, il nostro senatore da un lato censura vibratamente il Governo, dall’altro lo sostiene, come ha fatto fino ad ora e come continuerà a fare in futuro. Perché altrimenti addio ritorno a Palazzo Madama! Di fronte all’ennesimo contrasto che sembra essersi venuto a determinare tra il Panizza di lotta ed il Panizza di Governo, crediamo che effettivamente la terza delle ipotesi sopra prospettate sia la più probabile.

Esiste almeno un sosia del senatore Panizza. Quello che a Roma sostiene senza se e senza ma i provvedimenti del Governo (Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, non importa) quale esso sia. Mentre a Trento un altro Panizza (forse l’originale) contesta i provvedimenti che a Roma il sosia ha sostenuto, fino al punto, come è accaduto in più occasioni, di far impugnare avanti la Corte Costituzionale dal partito di cui è segretario le leggi che egli steso (recte, il suo sosia) ha approvato in Senato.

Ci sarebbe in verità una quarta ipotesi. Il senatore Panizza è sempre quello: sia quando contesta il Governo romano, che quando lo sostiene. Se così fosse, però, si tratterebbe di una studiata volontà di prendere per il naso gli elettori trentini. E la cosa non sarebbe seria, né, ancora prima intellettualmente onesta. Per questo non osiamo neppure prendere in considerazione anche questa quarta ipotesi, che pure gode di non pochi sostenitori.

Che abbiano ragione loro?

 

 

Rodolfo Borga

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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