Quanto accaduto questa notte al monumento dedicato ai martiri delle foibe a Riva del Garda è il doloroso frutto dell’insegnamento dei cattivi maestri che purtroppo in occasione della ricorrenza del 10 febbraio invece di stringersi nei valori della comunità nazionale, ricordandone le innocenti vittime, hanno agitato polemiche e hanno additato immaginari complotti e nemici.
Le dichiarazioni del Partito democratico rivano hanno rischiato di influenzare, come ammonivamo, chi nel buio della notte ha pensato poi di fare “giustizia da sè”, colpendo la memoria collettiva e il pietoso omaggio di Fratelli d’Italia al cippo inaugurato proprio ieri.
Ignoti hanno infatti lacerato il nastro tricolore, gettandone via una parte, quella che richiamava il commosso ricordo del nostro partito.
Un gesto di intimidazione politica grave, figlio moralmente del clima di intimidazione subito da Fratelli d’Italia anche dal Pd rivano.
Da parte nostra nessuna reazione.
Il nostro dovere lo abbiamo fatto e ne siamo orgogliosi.
La targa diventerà simbolo di memoria collettiva. Questo è ciò che dovevamo fare ed abbiamo fatto alla luce del sole.
Ai provocatori lasciamo il loro operare vigliaccamente nel buio della notte.
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Alessandro Urzì
Commissario provinciale trentino FdI
Consigliere regionale