News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

SANITÀ TRENTINA: CIVETTINI, A VILLA MARIA IL PRESIDENTE ASSUME SE STESSO?

Scritto da
12.23 - venerdì 18 agosto 2017

(Fonte: Claudio Civettini) – Cooperativa Sociale “Villa Maria” di Lenzima e Calliano. Cosa sta succedendo nella gestione? Presidente che assume se stesso? Situazione per manovre imbarazzanti?

La gloriosa storia di Villa Maria di Lenzima, l’istituto che ha fatto tanto del bene a intere generazioni di donne meno fortunate, dopo il passaggio dalla gestione delle suore a quella cooperativa, ha avuto un percorso di sviluppo e di scelte, che hanno insieme snaturato la mission iniziale, ma insieme implementato su interventi sociali più ampi.

Gestione che avrebbe avuto ripetuti sussulti nel tempo, ma che ultimamente sembrerebbe degenerare per scelte che parrebbero discutibili, tanto che direttore generale e direttore amministrativo, avrebbero preferito lasciare la propria posizione per quelle che sarebbero state definite, incompatibilità incrociate, ma soprattutto per situazioni che troverebbero pochi giustificativi, da parte di chi oggi governa la cooperativa sociale stessa.

270 dipendenti circa, divisi tra soci lavoratori e non soci, con una governance degna di una grande industria, che in questo caso, eroga servizi dove, leggendo il bilancio, si scoprirebbe un margine operativo che sarebbe andato via via a ridursi in modo sensibili, forse proprio per le scelte fatte.

Tutto ciò condito, con un Cda “ballerino”, con il succedersi di Presidenti e che, al suo interno, avrebbe avuto dei confronti inenarrabili, per le modalità con cui si sarebbero svolti, quasi come fosse la cartina tornasole, di un disagio dilagante che starebbe imperando in una cooperativa sociale dove, il core business, non parrebbero proprio gli utenti meno fortunati, ma proprio la gestione della governance, che sarebbe verosimilmente più interessata ai ruoli che ai servizi.

Le incongruenze sarebbero molte, a partire dalla presenza di infermieri “vicini” ,pagati a fattura con cifre iperboliche, ad un Cda del tutto discutibile, composto in parte da coloro che dovrebbero essere controllati come ad esempio il responsabile dei servizi, da consulenti a fattura che operano all’interno e da alcuni dipendenti e dal vice presidente; ma quel che sarebbe in itinere nel breve, sarebbe appunto il Presidente che assumerebbe se stesso, scardinando altre posizioni, avvallato dal Cda,con il ruolo di coordinatore psico pedagogico, pur senza aver mai dato in modo chiaro, quale sia l’indirizzo operativo della cooperativa e dopo che alcune figure di vertice – come si ripete – avrebbero abbandonato, per una serie di situazioni , forse volutamente generate, per concretizzare le scelte successive ,verosimilmente legate ad interessi ben precisi.

Ora, l’etica operativa, in un sistema legato alla cooperazione, dovrebbe essere sempre ben chiara, ma soprattutto, le scelte dovrebbero essere ben rivolte a tutelare i servizi, nell’ottica del vantaggio competitivo, che troverebbe poche argomentazioni in quelle che parrebbero scelte inspiegabili nella gestione economica, come quella di collaborazioni di “consulenti infermieri”, legati a inspiegabili fatturazioni di alto costo e a monte ore che, nel caso in cui ci fosse il trasferimento a Rovereto in Casa di Riposo dell’ultimo nucleo di opiti,invece che ridursi, dovrebbe implementarsi, per artifizi che sarebbero tutti da accertare.

Perciò, alla faccia dei giovani disoccupati, ecco la presenza di infermieri in pensione, che lautamente pagati presterebbero servizio nei vari centri, tanto che nel recente passato, si sarebbero addirittura assunti 2 infermieri ancora dipendenti dell’Ospedale civile e, al momento della scoperta, la Cooperativa sociale che non avrebbe potuto non sapere, sarebbe stata sanzionata con una pesante ammenda, poi ridotta – si fa per dire – pare, a soli 200 mila euro, senza che vi sia stata alcuna azione di rivalsa su alcuno.

Una situazione che sarebbe ingarbugliata insomma e che fa sporgere spontanea la domanda se la federazione delle Cooperative abbia l’obbligo del controllo sulle operazioni e la gestione di tale cooperativa e ancor di più se la Provincia che in gran parte da agio all’operatività con supporti importanti, abbia conoscenza della situazione, che, così state, potrebbe anche generare un disastro nei confronti delle centinaia di utenti.

Una situazione che non troverebbe giustificazioni, nella gestione di un organigramma anomalo e nel caso in cui si confermassero fatturazioni esorbitanti per la prestazione del servizio infermieristico, ma anche con la presenza dei giri di consulenti che non troverebbero giustificazioni, se non nella gestione personalizzata di un sistema, quello cooperativo, dove tutto è possibile, ma fuori da ogni realtà oggettiva.

 

 

 

*

Tutto ciò premesso,

Il sottoscritto Consigliere interroga Il Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore provinciale competente per sapere:

• Villa Maria di Lenzima, per il suo ruolo sociale di cooperativa è contemplata negli istituti rientranti nel progetto sanitario trentino e nel caso, quali siano i rapporti con la Provincia autonoma di Trento, con l’Azienda sanitaria e, dal 2008 ad oggi, quali contributi, trasferimenti o rette convenzionate o a diverso titolo, abbiano beneficiato;

• Villa Maria, come cooperativa sociale, fa parte della federazione delle cooperative trentine e nel caso di conferma, quali siano i controlli sull’operatività in atto, sul bilancio e sulla gestione o, ogni cooperativa è libera di operare arbitrariamente senza alcun controllo, oltre a quello del suo Cda;

• Se vi siano protocolli particolari di convenzione e di accreditamento nel sistema sanitario provinciale e nel caso, quali siano i controlli sulla gestione;

• Se si sia a conoscenza –e si confermi o si smentisca-che nel recente passato sarebbero stati assunti due infermieri già dipendenti dell’Ospedale civile e che per questo, la cooperativa sarebbe stata pesantemente sanzionata per circa 200 mila euro;

• Se corrisponda al vero che presterebbero servizio dei “consulenti infermieri” a fattura cui sarebbero liquidate mensilmente cifre da capogiro e che con una assunzione a tempo indeterminato, nel rispetto del contratto e premio compreso, ci sarebbero risparmi significativi per i servizi stessi ma anche per gli addebiti di rette o benefici contributivi;

• Se corrisponda al vero che si sarebbero recentemente dimessi il Direttore generale e il Direttore amministrativo, proprio in fase di compilazione obbligatoria di bilancio, così come illustrato anche dai Revisori dei Conti;

• Se corrisponda al vero che la vice-direzione, anche componente del Cda stesso svolge il ruolo di Direttore in attesa della selezione per la sostituzione del direttore dimissionario e, contemporaneamente si conferma o si smentisce che il Presidente,invece,si starebbe per auto assumere, senza alcuna selezione, per coprire il ruolo di coordinatore psico pedagogico e, nel caso, quali criteri di trasparenza, di gestione seria verrebbe garantito a fronte di quelle che parrebbero più delle scelte ad hoc per i soggetti ,piuttosto che per il servizio da erogare.

 

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

 

 

In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:

[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2017/08/Interrogazione-11-08-17-VILLA-MARIA.pdf” title=”Interrogazione 11 08 17 – VILLA MARIA”]
Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.