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ROVERETO: VERGNANO ZENATTI ANGELI, NO AL PUR MINIMO DEPOTENZIAMENTO OSPEDALE

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10.03 - domenica 12 marzo 2017

(Fonte: Paolo Vergnano) – Premesso che abbiamo appreso dalla stampa locale della “levata di scudi” da parte dei medici del Santa Maria del Carmine contro una possibile “calata di braghe” dei sindacati di categoria rispetto ad alcuni punti, contenuti nella proposta di rinnovo della parte normativa contrattuale, ritenuti dall’assessorato provinciale di primaria importanza fra cui: la modifica in termini ampliativi delle norme attualmente vigenti in materia di mobilità del personale medico all’interno della rete ospedaliera provinciale, l’ introduzione di clausole in deroga alla legge europea riguardante l’obbligo di rispetto delle 11 ore di riposo dopo i turni di pronta disponibilità attiva e le modalità di estensione dell’orario lavorativo oltre le 38 ore settimanali.

Al di là delle istanze di categoria e del rispetto delle norme attualmente vigenti che verranno adeguatamente “tutelate” dai sindacati forti del mandato conferito dai medici roveretani e non solo, vi è però un aspetto squisitamente politico poiché è chiaro l’intendo, da parte dell’assessorato provinciale, di voler “tamponare” in tal modo le carenze di organico presso quelle strutture ospedaliere periferiche che la politica provinciale ha deciso di mantenere “in vita”, per puro e semplice tornaconto elettorale, nonostante i costi elevatissimi e l’impossibilità di fornire al cittadino servizi efficienti, efficaci e soprattutto sicuri.

In poche parole si è di fatto scelto di mettere a rischio l’ efficienza di strutture centrali tecnologicamente avanzate come Trento e Rovereto, prevedendo la migrazione periodica di personale altamente qualificato presso strutture comunque sprovviste di servizi e strumenti adeguati al mantenimento dei requisiti minimi di sicurezza come per esempio la rianimazione.

Con tali premesse, onde evitare gravi ed irreversibili conseguenze sulla qualità, quantità e sicurezza delle prestazioni attualmente erogate dall’ospedale di Rovereto nei confronti dell’intera utenza trentina,

 

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IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A

manifestare presso l’assessorato provinciale l’assoluta contrarietà alla adozione di norme che possano prevedere anche il pur minimo depotenziamento dell’ospedale roveretano attraverso lo spostamento periodico presso altre strutture periferiche sprovviste di strumenti e servizi tali da garantire livelli massimi di sicurezza per i cittadini o la deroga alle normative europee attualmente vigenti in materia di sicurezza dei lavoratori e dei cittadini utenti del Ssn e di riferire al Consiglio Comunale ogni azione e ogni risultato, positivo o negativo, ottenuto.

 

 

 

 

 

 
Foto: archivio Pat

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