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RCC * PROTESTA SINDACI CONTRO DECRETO SICUREZZA, CASSANI (SINDACO DI GALLARATE): « IL PRESIDENTE DI ANCI DOVREBBE ESSERE SUPER PARTES MA DECARO NON LO È STATO »

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09.09 - venerdì 4 gennaio 2019

Protesta sindaci contro decreto sicurezza, Cassani (sindaco di Gallarate): “Il presidente di Anci dovrebbe essere super partes ma Decaro non lo è stato. Invierò una lettera per dire che questo presidente non ci rappresenta più. Il decreto sicurezza causa qualche problema ad esponenti della sinistra conniventi con onlus e srl che gestivano il business dell’immigrazione”

Andrea Cassani, sindaco di Gallarate, esponente della Lega, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è Desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Riguardo la protesta dei sindaci di centrosinistra contro il decreto sicurezza. “Sicuramente faremo sentire la nostra voce nelle sedi opportune dato che il presidente di Anci Decaro che dovrebbe essere super partes ha preso posizione decisa contro il decreto sicurezza che è legge dello Stato –ha affermato Cassani-. Mi sembra assurdo alcuni miei colleghi facciano questo tipo di manifestazioni. Tutti ci troviamo ad amministrare i nostri comuni con delle leggi che non ci vanno a genio, eppure dobbiamo rispettarle. Io stesso magari sulle unioni civili ho una posizione personale, tant’è che non le ho mai celebrate, ma non ho mai impedito che si celebrassero nel mio Comune.

Io stesso quando mi trovo giuramenti sulle cittadinanze di persone che non sanno nemmeno una parola di italiano non è che sono contento. Adesso una delle novità del decreto sicurezza è proprio quella che prevede che le persone che vogliono ottenere la cittadinanza sostengano un test di italiano. Questa è la rivoluzione copernicana più importante del decreto sicurezza in tema di immigrazione, non quel discorso che Orlando e De Magistris tiran fuori rispetto all’iscrizione dei richiedenti asilo per motivi umanitari. Tra l’altro la richiesta di asilo per motivi umanitari doveva essere un’eccezione per alcune casistiche particolari, poi invece è stata utilizzata come strumento per poter concedere queste agevolazioni ad un maggior numero di persone. Ritengo che i miei colleghi sindaco debbano applicare la legge e se non lo faranno verranno sostituiti. Sono convinto che alla fine si adegueranno per non essere rimossi dal loro incarico.

Ma c’è dietro un problema politico e culturale. Orlando diceva che il Corano è luce, ora io mi chiedo: ma questo è stato eletto dai palermitani per occuparsi dei palermitani oppure del resto del mondo? Io penso che ci siano tanti palermitani in difficoltà e non penso che l’urgenza sia quella di iscrivere all’anagrafe persone che non hanno diritto e che possono passare davanti a cittadini di Palermo o di qualsiasi altra a città. Non dimentichiamo che a nessuno viene impedito di ricevere cure mediche o ai bambini di andare a scuola, viene solo impedito di iscriversi all’anagrafe a chi non ha i requisiti e dunque non può avere le agevolazioni che spettano a chi è iscritto all’anagrafe”.

Riguardo la presa di posizione del presidente di Anci Antonio Decaro. “Non mi aspettavano nulla, ma pretendevo che un sindaco, rappresentante di tutti i sindaci d’Italia, non facesse dichiarazioni che vanno in controtendenza relativamente al rispetto delle leggi. A mio avviso si pone un problema molto grosso all’interno di Anci. Nei prossimi giorni invierò una lettera, come penso faranno tanti altri sindaci, per esprimere dissenso nei confronti di questo presidente. Farò intendere che questo presidente non ci rappresenta più. Penso che nella rielezione di ottobre bisognerà pensare bene a chi eleggere come rappresentante dei sindaci d’Italia”.

Sul decreto sicurezza. “Il decreto sicurezza dà una grossa mano ai Comuni. Il fatto che questo governo blocchi le partenze e di conseguenza anche i morti in mare ci dà una grossa mano. Poi si disincentiva chi vuole fare dell’accoglienza un business. Questo causa qualche problema a qualche esponente della sinistra che magari era connivente con onlus e srl che gestivano questo business dell’immigrazione.

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