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QUESTURA DI TRENTO * 167° ANNIVERSARIO POLIZIA DI STATO: QUESTORE GARRAMONE, « L’ESSENZA DELLA NOSTRA MISSIONE È “ESSERCI SEMPRE” E ALLONTANARE LA PAURA »

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09.39 - mercoledì 10 aprile 2019

Intervento del Signor Questore, Giuseppe Garramone. Autorità Civili, Militari e Religiose, Parlamentari, signore e signori, gentili ospiti, a tutti un sincero benvenuto al 167° anniversario della fondazione della Polizia di Stato.

Sono particolarmente felice di avere, come ospite il Sig. Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, On.le Riccardo FRACCARO, al quale esprimo tutta la mia gratitudine per aver accolto l’invito a partecipare alla cerimonia odierna conferendone maggior importanza e prestigio.

Un particolare saluto al Signor Commissario del Governo di questa città, Prefetto Sandro Lombardi, per la sua sensibilità e vicinanza alla Polizia di Stato e alla mia persona, nonché per l’incessante azione di sostegno, impulso e coordinamento.

La mia gratitudine, al Signor Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Onorevole Maurizio Fugatti, per la Sua immediata vicinanza all’azione ed all’attività della Questura di Trento e per aver assicurato e garantito la più ampia collaborazione di tutti gli Uffici della Provincia, alla Polizia di Stato trentina.

Sono particolarmente lieto di ospitare Monsignor Marco SAIANI, Vicario Generale di Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Lauro TISI, Arcivescovo di Trento.
Un riguardoso omaggio porgo al Gonfalone della città di Trento, Medaglia d’Oro al Valor Militare ed ai Gonfaloni dei comuni di Rovereto, Riva del Garda e Moena.

Un grazie sentito anche alle donne e agli uomini della Polizia di Stato e al personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno, cui va il mio sincero apprezzamento per la professionalità quotidianamente dimostrata. La mia riconoscenza anche al personale dell’Associazione città aperta (CINFORMI) e del Progettone che con passione coadiuvano le nostre attività. Ringrazio, per l’assegnazione di detto personale alla Questura di Trento, la Provincia Autonoma di Trento ed il suo Presidente, Onorevole Maurizio Fugatti.
Un ringraziamento anche agli organi di stampa per la loro attenzione e puntualità nel riportare la quotidiana attività delle Forze dell’Ordine.

Ringrazio l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, custode di un passato glorioso e punto di riferimento indiscusso per i giovani colleghi, ed il cui labaro è presente in sala.
Vorrei esprimere un doveroso, accorato ed affettuoso pensiero ai nostri Caduti, che hanno saputo difendere con la loro vita i valori più profondi del nostro lavoro, valori tangibili che spesso portano anche a scelte di vita sofferta, valori che si incastonano nei nostri cuori e che non si possono modificare negli anni, ma che al contrario, trovano in essi terreno fertile per un maggiore e profondo sviluppo.

Un abbraccio affettuoso alle loro famiglie alle quali la Polizia di Stato è, e sarà, sempre vicina.
Saluto anche le Organizzazioni Sindacali di Polizia e dell’Amministrazione Civile dell’Interno per il fattivo ed importante contributo offerto alla soluzione dei tanti problemi che siamo chiamati ad affrontare e, infine, un saluto ai “giovani” studenti dell’Istituto Sacro Cuore della città di Trento ed ai loro insegnanti, nonché alla Direttrice Scolastica dell’Istituto comprensivo Trento 6.

Celebriamo oggi l’Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato che compie quest’anno 167 anni, ospiti in questa splendida cornice che è la sala Depero, incastonata in questo magnifico e storico edificio, sede della Provincia Autonoma di Trento, rappresentativo della città e simbolo della Autonomia Trentina.

Ringrazio di cuore ed esprimo la mia gratitudine al Signor Presidente della Giunta Provinciale Onorevole Maurizio FUGATTI ed al Presidente del Consiglio Provinciale dott. Walter KASWALDER, che hanno consentito ciò ed anche per la loro presenza alla cerimonia odierna.

La nostra è una storia di rinnovamento, dal lontano 1852, quando nacque il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, ad oggi, che ha visto la Polizia sempre al passo con i tempi, seguendo le vicissitudini e i mutamenti della Nazione, adattandosi alle necessità che i risvolti storici richiedevano.

In tale contesto, tante sono state le scelte lungimiranti, come quella di credere nell’impegno e nel valore delle donne, arricchendosi, fin dal 1959, di un CORPO FEMMINILE con compiti di assistenza ai minori e di polizia in determinate circostanze, fino alla riforma del 1981 apportata dalla legge n. 121, che ha riconosciuto la rappresentanza sindacale del personale ed ha permesso pari opportunità di carriera alle donne, la cui presenza nel corso degli anni è diventata una componente fondamentale dell’Istituzione.

In un cammino lungo 167 anni, segnato da tappe storiche e sociali importanti, nel corso del quale gli uomini e le donne della Polizia di Stato, con compiti ed ordinamenti diversi, hanno, usando una felice espressione, “Vestito il dovere”, ovvero, rappresentato un solido presidio di legalità e di attenzione ai cittadini e ai loro bisogni.

Attenzione che si rinnova costantemente nella realizzazione di una Polizia “prossima” alla gente, come testimoniano gli slogan delle nostre passate cerimonie: “Vicini alla gente”, “C’è più sicurezza insieme” e l’attuale “Esserci Sempre”.

Nella giornata odierna, dedicata all’Istituzione che noi tutti rappresentiamo, è doveroso evidenziare l’attività svolta dalla Polizia di Stato di Trento e cioè da tutte le donne e gli uomini che lavorano al suo interno e che, con la propria attività, contribuiscono al bene comune nella tutela della legalità.

E’ quindi, con piacere che commenterò, se pur succintamente, l’attività svolta dalla Questura di Trento, nell’anno in esame, i cui dati, sono specificatamente riportati in una brochure, a disposizione di chiunque fosse interessato.
Questa cerimonia, però, non vuole assumere intenti autocelebrativi, bensì costituire una testimonianza di presenza e di impegno oltre che un’occasione per rinsaldare gli stretti rapporti tra la nostra Istituzione e la Comunità, a difesa della quale operiamo.

Quella di Trento è una Questura profondamente impegnata, che ha raggiunto nel corso dell’anno significativi ed importanti risultati.
Una Questura composta da funzionari, sia dirigenti che direttivi, di indiscusse valenze professionali, coadiuvati da personale altrettanto competente e capace.
Una Questura dove, tra tutte le Divisioni e gli Uffici, vi è una collaborazione assoluta e uno scambio costante di notizie, per formare un patrimonio comune di informazioni che, secondo le varie competenze, vengono analizzate per attuare i più opportuni servizi.

Una sinergia che si estende a tutti coloro che contribuiscono alla quotidiana attività di controllo e prevenzione. Mi riferisco alle Specialità: Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria e Polizia delle Comunicazioni, oltre al Reparto Prevenzione Crimine di Milano.

A tal proposito, non posso non menzionare l’elevato e condiviso livello di collaborazione con tutte le altre forze di Polizia, proficuamente coordinate dal Commissariato del Governo, che ha consentito di dare risposte immediate e concrete all’esigenza di potenziamento dei dispositivi di sicurezza e vigilanza a obiettivi sensibili presenti in città, garantendo il massimo standard di efficienza e capacità, così come si è verificato in occasione del recente tragico attentato di Strasburgo e l’incombente minaccia dell’Isis ai Paesi europei, episodio terroristico che si è consumato in concomitanza dei “mercatini di Natale” in questa città che hanno richiamato una moltitudine di persone.

Competenza, professionalità, iniziative, ascolto delle indicazioni dei cittadini, delle Circoscrizioni, dei Comitati di quartiere e delle Associazioni tutto per rendere alla città un servizio immediato e migliore e che ci consenta di attuare quella polizia di prossimità a cui siamo sempre più votati perché ci permette di abbattere quei muri che ostacolano la sicurezza percepita migliorando la qualità della vita di ciascuno di noi.

Sin dalla data del mio insediamento ho evidenziato, ed in più circostanze ribadito, come la mission del mandato in questa provincia, fosse orientata su una direttrice ben chiara ed ossia verso quelle categorie maggiormente esposte al vulnus della delittuosità: studenti, donne ed anziani!

Rappresentano il futuro, l’essere e il nostro passato e abbiamo l’obbligo morale di sostenerli quando qualsiasi evento possa inciderne gli spazi di libertà e tutela.
Studenti: abbiamo da alcuni giorni sottoscritto con la Provincia Autonoma di Trento, un protocollo educativo di cultura della legalità che ci permetterà di essere ospitati nelle scuole e di ospitare le scuole nella Questura per affrontare tematiche legate all’educazione stradale, dei mezzi di comunicazione digitale ed il loro utilizzo consapevole, di educazione alimentare intesa quale spia di disagio sociale ed altro.

A realizzare tale progetto concorreranno tutte le articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato trentina.
Mi preme, a tal proposito, ringraziare il presidente della Provincia Autonoma di Trento, On. Maurizio Fugatti, per il sostegno da subito dato a tale iniziativa – voluta anche dall’Assessore all’Istruzione, Università e Cultura, Mirko Bisesti e dal direttore del Dipartimento della Conoscenza dott. Roberto Ceccato.

Donne: l’evento organizzato, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, presso il prestigioso castello del Buon Consiglio rappresenta un concreto momento di approfondimento su tematiche che, purtroppo, oggi sono di estrema attualità ed in cui la Polizia di Stato attraverso strumenti di competenza esclusiva del Questore può essere argine immediato per evitare ben più gravi conseguenze nei confronti delle donne maltrattate o vittime di atti persecutori.

Anziani: sono il nostro patrimonio culturale, per usare una terminologia di attualità, il nostro software è programmato sulla storia dei nostri padri ed è un patrimonio che noi dobbiamo salvaguardare dalle vili aggressioni di criminali che quando colpiscono queste fasce sociali, principalmente con l’odioso reato della truffa, oltre al danno patrimoniale creano un forte danno affettivo in chi li subisce.

Inizieremo, a breve, in stretto raccordo con l’Arcidiocesi di Trento un percorso di incontri che ci porterà, all’interno dei luoghi di culto, per dare consigli utili per prevenire certi comportamenti truffaldini.

Ma non solo vicinanza agli anziani nelle chiese ma anche, grazie alla preziosa attività di raccordo del Sindaco di Trento prof. Alessandro Andreatta, nelle circoscrizioni comunali e nei circoli sociali.

E’ mia ferma intenzione portare la Polizia di Stato in tutti questi luoghi perché credo che l’attività informativa e divulgativa sia uno strumento di indubbia utilità per prevenire i fenomeni delinquenziali e di devianza.

Mi piacerebbe, infine, condividere un percorso analogo anche con i rappresentanti del mondo produttivo trentino e delle associazioni di categoria dei commercianti per valutare percorsi finalizzati alla sottoscrizione di protocolli informativi per prevenire infiltrazioni di qualsiasi genere ad un contesto economico produttivo d’eccellenza quale quello di questo splendido territorio: saluto il presidente degli industriali Fabio Manzana ed il Presidente della Camera di Commercio Giovanni Bort, che ringrazio per la loro presenza.
Quest’anno, mi piace menzionare e sottolineare l’importante percorso di collaborazione con l’Università degli Studi di Trento, per qualificare sempre di più la professionalità degli operatori della Polizia di Stato.

Infatti, ritengo che anche grazie al contributo formativo di preparatissimi docenti universitari, possiamo fornire al cittadino un servizio sempre più al passo con i tempi.
A tal proposito, ringrazio il Magnifico Rettore, Professor Paolo COLLINI, per la sua squisita e cortese disponibilità alla realizzazione di tale iniziativa.

Il sostegno della Provincia alla Questura di Trento c’è stato anche in tutte quelle altre attività, che vedono la Polizia di Stato sempre più protagonista sul territorio: grazie alla Provincia di Trento le Volanti potranno utilizzare il Sistema Mercurio una vera e propria rivoluzione per il controllo del territorio attuato con l’ausilio di avanzati sistemi informatici di controllo dei mezzi effettuato in tempo reale, ma anche le iniziative finalizzate all’individuazione di uno stabile per avere in città una Scuola di Polizia che possa garantire un aumento delle attività di polizia sul territorio e più operatori da destinare al Trentino.

Da ultimo, non per minore importanza, il finanziamento, sempre da parte della Provincia Autonoma di Trento, per la costruzione di una nuova palazzina per la Questura che consentirà una razionalizzazione degli spazi e l’erogazione di servizi migliori per i cittadini.

 

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Grande impulso, come avevo preannunciato all’atto di insediamento, ho voluto dare al controllo del territorio, che vede impegnato su questo fronte l’Ufficio Prevenzione Generale, con le sue Volanti, assieme a quelle dei Commissariati, intelligentemente coordinate dalla Centrale Operativa, cuore pulsante dell’Ufficio.

Le Volanti sono il motore della Questura, sempre pronte ad intervenire dove il cittadino ha bisogno, dimostrando professionalità e risoluzioni anche in situazioni delicate.
Conoscenza del territorio, disponibilità costante, empatia con i cittadini, ma allo stesso tempo fermezza e decisione nell’agire. Queste le componenti richieste al personale della Squadra Volante che, ogni giorno, percorre le strade della nostra città.

Una attività dura e di attenta e diuturna vigilanza.

Arresti in flagranza, controlli a esercizi pubblici, consigli e suggerimenti, composizioni di alterchi ed altro, queste sono le peculiarità di detto personale.
Ed è grazie a questa specificità congiuntamente come detto, alla capillare conoscenza del territorio che sono state brillantemente risolte numerosissime situazioni, anche pericolose.

Nell’anno in esame il controllo del territorio ha espresso, mediamente, 2 auto per turno nella città di Trento, con punte anche di 3, superando criticità del passato.
Inoltre, nello stesso periodo, oltre al quotidiano controllo, sono stati predisposti Servizi Straordinari di Controllo del Territorio, con l’ausilio del Nucleo Prevenzione Crimine di Milano e la Polizia Locale di questa città.

Per quanto concerne la collaborazione esistente con la Polizia Locale di Trento, ma anche con quella dei Comuni della Provincia (in special modo i comuni di Rovereto, Riva del Garda e Moena di cui ho il piacere di ringraziare per la loro presenza il Sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, il Sindaco di Riva del Garda, Adalberto Mosaner e il Sindaco di Moena, Edoardo Felicetti), consentitemi di rivolgere un grazie, anche mio personale, al Signor Sindaco di Trento, prof. Alessandro ANDREATTA, che da subito, al momento del mio insediamento quale Questore della Provincia di Trento, mi ha dato la massima disponibilità dell’Amministrazione Comunale ad un’azione sinergica ed integrata finalizzata a realizzare un migliore e più efficace sistema di controllo del territorio.

Ma se l’attività di prevenzione e soccorso è stata significativa, ricordo i servizi anti sciacallaggio svolti a seguito dell’alluvione che ha colpito parte del territorio provinciale ad ottobre dello scorso anno, anche il contrasto al crimine è stato efficace.

Le ultime elaborazioni statiche su dati di breve periodo hanno evidenziato che negli ultimi quattro mesi rispetto ai quattro mesi precedenti si sono registrate significative deviazioni sugli indici di delittuosità:

-10,1% il numero dei delitti in ambito provinciale;

-15,5% il numero dei delitti sulla città di Trento.

Il calo di delittuosità ha interessato tutte le categorie e soprattutto i furti in abitazione:

-15,2% il numero dei furti in abitazione in provincia;

-23% il numero dei furti in abitazione sulla città di Trento.

Per quanto riguarda quest’ultimo reato recentemente, in due distinte operazioni, la Squadra Mobile ha tratto in arresto n. 10 persone, responsabili complessivamente di oltre 30 furti e la copiosa refurtiva rinvenuta è stata restituita ai legittimi proprietari.

I risultati raggiunti nella repressione delle attività illecite sono positivi: precisamente n. 181 arresti e 1.420 denunce.

Oltremodo rilevante è stata anche l’attività investigativa della Squadra Mobile, che ha contrastato efficacemente la criminalità ed in modo particolare il crimine diffuso o reati c.d. predatori, quell’insieme di reati come furti, scippi, rapine, truffe e spaccio di sostanze stupefacenti che, più di altri, influiscono sulla percezione di sicurezza dei cittadini.

Mi preme, in questo contesto odierno, sottolineare alcune operazioni della Polizia di Stato trentina che hanno avuto anche un’ampia eco mediatica per il loro stesso valore.
Mi riferisco all’operazione di polizia giudiziaria denominata “BOMBIZONA” nel corso della quale veniva sgominata una organizzazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare, nel giugno 2018 venivano tratti in arresto 13 centroafricani ed un italiano.

L’operazione portava anche all’applicazione del divieto di dimora nelle province di Trento, Verona e Vicenza nei confronti di altri 18 nigeriani.

Nel corso delle indagini, venivano, inoltre, arrestati 16 nigeriani e denunciati altri 8.

L’operazione aveva portato alla luce un vasto traffico di droga, prevalentemente eroina e marijuana, tra Trento, Verona, Vicenza e Ferrara, gestito da una organizzazione criminale i cui appartenenti erano prevalentemente nigeriani.

Altra operazione di Polizia Giudiziaria molto importante è stata quella denominata “DARKNET”, del dicembre 2018, la cui attività di indagine ha consentito di arrestare 6 persone, 5 italiane ed 1 straniero per traffico di sostanze stupefacenti importata dalla Spagna, nonché al sequestro di oltre 30 kg di droga, tre autovetture ed una motocicletta.

La peculiarità dell’operazione di cui trattasi, forse una delle prime in Italia, consiste nella circostanza che lo stupefacente veniva acquistato attraverso un sito web e pagato per mezzo di ricariche poste pay convertite in Bitcoin.

Altra operazione di rilievo è stata quella denominata “BLACK POINT” del gennaio 2019 che ha consentito alla Squadra Mobile di individuare una ben strutturata organizzazione, dedita alla consumazione di furti in appartamento. In particolare alla conclusione delle indagini l’Autorità Giudiziaria emetteva 8 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di cittadini albanesi, moldavi e rumeni resisi responsabili di oltre 30 furti consumati a Trento fra i mesi di luglio e novembre 2018.

Nelle stesse circostanze veniva rinvenuta numerosa refurtiva restituita ai legittimi proprietari.

Ma non da meno è l’altra operazione di contrato al crimine effettuato nel gennaio 2019 e denominato “SHADOW” che ha consentito di arrestare 2 persone perché ritenute responsabili di numerosi furti ai tabaccai ed ai distributori automatici avvenuta da ottobre a novembre 2018 a Trento, Mezzocorona e Rovereto.

Tutte queste operazioni sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Trento, cui va il mio personale, sincero e sentito ringraziamento per l’attività di raccordo sempre svolta e al riguardo voglio esprimere la mia gratitudine al Signor Procuratore della Repubblica, dott. Sandro RAIMONDI anche per la sua partecipazione alla cerimonia odierna.
Oltremodo oneroso è stato l’impegno della Questura nella gestione delle numerose manifestazioni organizzate in città (celebrazioni nazionale degli Alpini, Festival dell’Economia, Festival Nazionale dello Sport, cortei di studenti, lavoratori, collettivi studenteschi, centri sociali, antagonisti, vari eventi sportivi, etc) che sono state gestite con grande equilibrio, durante le quali sono stati superati anche momenti di tensione, soprattutto grazie molte volte alla intelligenza dei manifestanti, alla gestione delle organizzazioni sindacali e alla meritoria opera di mediazione della Digos.

A proposito dell’Ufficio che ho appena menzionato, desidero sottolineare la costante attività di prevenzione e di analisi effettuata, che ha permesso di esaminare una molteplicità di notizie e informazioni, consentendo, così, di concretizzare in tempi brevi le relative attività.

Una Digos che si è distinta nel campo investigativo con una attenta valutazione di personaggi, circostanze e fatti, oggetto anche di informative alla Autorità Giudiziaria attenzionando, inoltre, con grande acume, le realtà locali del mondo antagonista, anche nelle sue più esasperate espressioni.

Mi piace ricordare l’importante operazione denominata “Renata” portata a termine nel decorso mese di febbraio 2019, frutto di una costante ed incisiva collaborazione tra la Digos della Questura di Trento con la Direzione Centrale Antiterrorismo del Dipartimento della P.S. e con i ROS dell’Arma dei Carabinieri, coordinati sapientemente dalla Procura della Repubblica di Trento, che ha consentito di disarticolare un pericoloso sodalizio anarco-insurrezionalista operante in trentino, con l’arresto di 7 persone e l’effettuazione di 43 perquisizioni domiciliari.

I reati considerati in questo procedimento penale, vanno dall’associazione per delinquere di stampo terroristico al falso documentale, dall’esplosioni di micidiali ordigni all’incendio ed al danneggiamento.

L’attività investigativa della Digos ha portato a denunciare, in stato di libertà, 71 persone, identificare 290 e controllare 260 cittadini extracomunitari (internet point).
Nell’ambito delle manifestazioni sportive e dell’attività di osservazione delle tifoserie delle squadre trentine del volley e del basket, le quali militano nelle rispettive massime categorie di campionato, la Digos ha fidelizzato una serie di rapporti con tutte le rappresentative ultras ottenendo sempre indicazioni puntuali sulle partecipazioni numeriche alle trasferte fuoricasa delle stesse ed al contempo è riuscita a stabilire rapporti tali da riuscire ad influenzare le dinamiche interne delle predette tifoserie, verso comportamenti non pregiudizievoli per l’ordine pubblico.

Durante i periodici ritiri estivi precampionato delle squadre di calcio di seria “A” e di quelle di serie minore nelle varie località turistiche di questo territorio provinciale, si è creata una fattiva collaborazione con l’ente organizzatore dell’intero “circus” Trentino Marketing, riuscendo ad ottenere, non solo complete ed aggiornate calendarizzazioni delle partite amichevoli di allenamento, ma anche un costante monitoraggio di tutte le movimentazioni delle relative tifoserie provenienti da più parti d’Italia.
Nell’ambito dell’attività informativa si sono mantenuti i rapporti con tutte le sigle sindacali presenti in questa provincia, riuscendo ad acquisire per tempo informazioni utili per la programmazione dei servizi di ordine pubblico in relazione alle sempre più delicate vertenze aziendali.

Nel corso della costante attività di monitoraggio del mondo del radicalismo islamico intra moenia carcerario, con la collaborazione di questo Ufficio Stranieri si sono svolte tutte le attività prodromiche finalizzate all’emissione di una serie di provvedimenti espulsivi nei confronti degli scarcerandi capaci di interferire sulla sicurezza pubblica, una volta rimessi in libertà.

Tali attività “undercover”, sebbene non siano produttive di dati statistici tangibili e spendibili, rientrano nella delicata attività preventiva propria della Digos, con indubbi riflessi positivi sulla gestione globale dell’ordine pubblico locale.

Tutti gli Uffici della Questura hanno svolto in maniera encomiabile i loro compiti istituzionali, li voglio citare per rispetto all’importante lavoro fatto.
L’Ufficio di Gabinetto della Questura ha dimostrato costante impegno nel confronto con le organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno, momento questo di garanzia per la corretta gestione delle attività degli Uffici.

Il settore dell’ordine pubblico in questo anno di riferimento è stato interessato da molte manifestazioni, oggetto di ordinanze, oltre 3.000 che, grazie alla pianificazione ed adozione di attentissime misure di ordine e vigilanza, non hanno contato episodi di violenza e sono stati gestiti dai dirigenti della Questura, con grande equilibrio e fermezza.

La Divisione Anticrimine, che oltre all’analisi dei fenomeni criminali, svolge quotidianamente un lavoro delicato con grande sensibilità e attenzione verso categorie più a rischio, come le donne vittime di violenze e i minori che si trovano a vivere situazioni di disagio.

L’attenzione della Polizia di Stato trentina, nei confronti del fenomeno della violenza contro le donne e le fasce più deboli, è ai massimi livelli, perché le vittime devono essere sempre tutelate, non solo dalla Legge, ma anche da chi vigila affinché sia rispettata.
Nell’ultimo anno sono stati adottati n. 221 provvedimenti di ammonimento per stalking e per violenza domestica.

La Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale nell’ultimo anno ha posto l’attenzione sul controllo degli esercizi pubblici, concentrando l’attenzione nei locali che potevano costituire una minaccia per la salute, la sicurezza e l’ordine pubblico, sospendendone l’attività ai sensi dell’art. 100 del TULPS.

Detta Divisione nel corso dell’anno ha rilasciato n. 18.581 passaporti, n. 7.017 certificati per l’espatrio minori di anni 15, n. 1.856 porto d’armi uso caccia e/o sportivo, nonché numerose altre autorizzazioni di polizia.

L’Ufficio Immigrazione è notevolmente impegnato ad acquisire ed istruire le richieste di protezione internazionale e nell’ultimo anno sono stati emessi n. 14.662 provvedimenti di autorizzazioni al soggiorno; n. 1.354 permessi di soggiorno per lavoratori stagionali; n. 89 decreti di espulsione; n. 58 ordini di allontanamento; n. 48 persone accompagnate alla frontiera.

Ringrazio il personale dell’Ufficio di Polizia Scientifica per il prezioso lavoro di documentazione in occasione delle manifestazioni pubbliche e l’indispensabile ausilio all’attività investigativa.

Un grazie all’Ufficio Personale ed all’Ufficio Tecnico Logistico il cui lavoro rende possibili l’operatività della Polizia su strada e negli Uffici ed a quello Sanitario.
Anche i Commissariati distaccati di Rovereto e Riva del Garda hanno svolto i loro compiti istituzionali di prevenzione e investigazione con encomiabile dedizione e competenza, presidi di legalità sul territorio e sicuri punti di riferimento per i cittadini.

Nella cerimonia odierna mi piace evidenziare anche l’importante attività svolta dalle Specialità della Polizia di Stato ed in particolare dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni che a seguito di recente direttive ministeriali, ha focalizzato l’attività investigativa nell’ambito delle quattro “macroaree” riguardanti la cybersecurity delle infrastrutture critiche, il financial cybercrime, la pedopornografia online ed il cyberterrorismo.

Anche l’attività svolta dalla Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria, del Centro Addestramento Alpino di Moena, nonché l’attività di Sicurezza Lacuale del Centro Nautico di Riva del Garda ha portato al conseguimento di ottimi e lusinghieri risultati come si può facilmente constatare dai dati riportati nella brochure.

Mi avvio alla conclusione, ma prima occorre una breve riflessione sul tema celebrativo riproposto anche quest’anno “ESSERCI SEMPRE”.

“Esserci Sempre” è stare insieme e vicino alla gente in ogni momento, assicurando i nostri interventi e la nostra presenza.

“Esserci Sempre” è un obbligo morale che lega la Polizia alla comunità tutta in uno sforzo congiunto per credere in un futuro sempre più positivo che garantisca a tutti sicurezza nel rispetto della legalità.

“Esserci Sempre” è un modo per dissipare la paura che il cittadino può provare nel percorrere una strada male illuminata, nello stare in mezzo alla gente, nel viaggiare, nel vedere il figlio uscire di casa o chattare su internet.

In ogni luogo, in ogni momento sappiamo di doverci essere e di volerci essere.

Non avere paura è un vostro diritto, esserci è un nostro dovere.

E’ questa l’essenza della nostra missione: allontanare la paura.

Consentitemi ora di gridare ancora una volta con orgoglio e spirito di appartenenza:

VIVA TRENTO E LA SUA PROVINCIA
VIVA LA POLIZIA DI STATO
VIVA L’ITALIA

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