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PUNTO NASCITE: AGIRE PER IL TRENTINO, CHIUSURA PORTERA’ SERIE CONSUEGUENZE

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15.57 - lunedì 16 gennaio 2017

(Fonte: Agire per il Trentino) – Dopo il “rifiuto” dei pediatri di prestare servizio nell’ospedale fiemmese, la Giunta sembra già proiettata là dove si voleva finire, cioè alla chiusura definitiva del punto nascita di Cavalese. Nonostante non meglio definite “altre possibilità” che l’assessore alla salute Luca Zeni pare intenda sondare, questa triste decisione si dà ormai come presa e non rimandabile. Per far fronte a questa situazione è stato già stabilito un protocollo per i parti a rischio che prevede l’uso di elicotteri per trasferire le partorienti presso gli ospedali di Trento e Rovereto.Tuttavia il sistema dei punti nascita periferici fino ad ora ha retto in quanto, qualunque sia l’affluenza, la qualità del servizio è rimasta sempre alta, ma per continuare ad operare in deroga è previsto che ogni parto debba essere sempre presidiato da un pediatra, ed è stata proprio questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Non si trovano infatti pediatri disposti a lavorare a Cavalese, un po’ perché c’è carenza generale di questa figura professionale, ma soprattutto perché questi centri periferici lasciati privi di sala rianimazioni sono considerati a rischio dagli stessi medici. Insomma, prima la Provincia dava la colpa allo Stato e alle normative nazionali, adesso la colpa è dei professionisti che non vogliono lavorare a Cavalese. È sempre colpa di qualcun altro, ma nel frattempo pare non esista una programmazione, una pianificazione di base che avrebbe permesso di non ridursi in “zona Cesarini” a cercare pediatri, che probabilmente non sono disposti a infilare il loro futuro lavorativo in un tunnel in fondo al quale non si vede luce. Questa situazione preoccupa molto noi di Agire, in quanto con la chiusura del punto nascite di Cavalese che segue a ruota quella di Arco, si potranno creare non pochi disagi per le partorienti, anche in relazione al fatto che sono state già tagliate le guardie mediche e gli infermieri che operavano in questi piccoli centri.

Quindi ci chiediamo: il servizio di elisoccorso sarà in grado di intervenire su tutte le chiamate? Si tratta di una situazione delicata che non va assolutamente presa alla leggera. La chiusura del punto nascite di Cavalese avrà conseguenze serie anche per le comunità di Fiemme e Fassa e Agire intende monitorare con attenzione gli sviluppi di questa vicenda, perché nonostante i cittadini paghino regolarmente le tasse, la sanità pubblica che è un diritto di tutti, sembra stia prendendo sempre più la strada della “privatizzazione statale”, ovvero quella dei servizi pubblici a pagamento, aumentando sempre più il divario tra i cittadini residenti nei grandi centri, e i residenti sul territorio trentino, ormai declassato a “periferia”. Un ennesimo atto derivante dalle politiche del centrosinistra sedicente autonomista, che sta minando le fondamenta della nostra Autonomia.

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